Il campione di tennis e lo youtuber

dominazione

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1    
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    72
    Reputation
    +74
    Location
    Abruzzo/Milano

    Status
    Offline
    ho aspettato un po' prima di commentare perché sono sempre rimasto indietro con i capitoli... non riuscendo a leggerne più di uno o due consecutivi visto quanto cazz sono eccitanti :P :P
    CAPOLAVORO!!!
    amo ogni frase di questo racconto, ogni pratica e ogni umiliazione nascondono una degradazione psicologica PERFETTA, esattamente ciò che amo io!
    davvero davvero bello, non fermarti, io sarò un tuo sostenitore in prima linea!!!

    p.s. spero il nuovo team sia composto di soli giovani e magari un po' famosi :rolleyes:
     
    .
  2.     +3    
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    233
    Reputation
    +1,028

    Status
    Anonymous
    Grazie per il commento... mi hai appena convinto a pubblicare il nuovo capitolo... era pronto da tre giorni ma visto che c'era stata una sola reazione al precedente, i dubbi hanno iniziato ad assalirmi. Purtroppo ho una personalità molto debole e ho sempre paura di sbagliare, magari è anche per questo che amo la degradazione... Enrico è come se fossi io, a parte il tennis.

    Il nuovo capitolo è di passaggio, perché il nuovo team è nell'aria e le cose cambieranno radicalmente con il suo arrivo... però ancora non è arrivato e Luigi intanto si porta avanti con alcuni importanti preparativi... un paio di scene mi sono eccitato molto a immaginarle, spero vi piaceranno...


    CAPITOLO 8

    Il Padrone sta cucinando. È appassionato di cucina, gli ha dedicato anche alcuni dei suoi video su YouTube. Io sto a quattro zampe vicino alla porta della stanza: mi ha fatto allontanare dalla zona dei fornelli perché, visto che sono nudo, non vuole che mi raggiungano schizzi d'olio o acqua bollente. È forse il primo gesto carino che mi rivolge.
    Terminato di cucinare mi chiama a sé:
    "Vieni cagna, la pappa è pronta".
    Mi avvicino, mentre lui inizia a guadarsi in giro alla ricerca di qualcosa. Infine mi chiede:
    "Ciotole per i cani ne hai?"
    Me: "No Padrone, non ho cani".
    Luigi: "Ne compro subito un set su internet allora, in modo che arrivino già domani. Per oggi mangerai direttamente dal pavimento, non vedo altra soluzione. Non posso usare un piatto per te".
    Si accuccia in terra con la padella e vi fa cadere parte della pasta coi pomodorini che ha appena cucinato. Poi dice:
    "Aspetta, non iniziare, manca ancora un ingrediente".
    Esce dalla cucina e si dirige in salone. Torna portando in mano le sue scarpe (ricordo che gliele ho tolte con la bocca appena è entrato e da quel momento è rimasto scalzo). Si accuccia di nuovo sul pavimento, dove ha depositato il mio pasto, e inizia a schiacciare la pasta con le sue scarpe (non le ha infilate ai piedi, le muove con le mani).
    Una volta che l'ha schiacciata per bene, poggia le due scarpe in terra e mi dice:
    "Prima lecchi le suole delle scarpe, devono diventare pulite come specchi. Quando hai fatto, mangi il resto della pasta dal pavimento. Buon appetito cagna".
    Mugolo un "grazie padrone" e inizio a darmi da fare. È umiliante, ma non particolarmente difficile, di certo non più difficile di bere il piscio o ingoiare la mer**.
    Terminato di mangiare, torniamo in sala, mi fa mettere a quattro zampe davanti al divano e mi usa come poggiapiedi per tutta la serata, mentre guarda la televisione. Quando è ora di andare a dormire, mi dice:
    "Ultimo compito del giorno, checca. Ho camminato scalzo per tutto il tempo e ho le piante annerite. Usa la lingua e falle tornare bianche. Ingoia tutto lo sporco che togli ovviamente, guai se provi a sputarlo. Questo non lo inserisco nel foglio dei compiti giornalieri, sarebbe superfluo: qualunque schiava pulisce i piedi del Padrone con la lingua, ci sono regole talmente scontate che non serve dirle".
    Eseguito anche questo senza problemi, mi dà la buonanotte schiaffeggiandomi la faccia con le fette, si sdraia sul divano e si addormenta. La notte la passo sdraiato in terra avanti al divano… per fortuna è ancora molto caldo, spero che in seguito mi consentirà di usare una coperta… o anche che mi farà usare un materasso, o sarà difficile giocare a tennis con la schiena distrutta. Dopo un po' riesco comunque ad addormentarmi.
    Venerdì mattina dormiamo fino a tardi, poi pranziamo e di nuovo mangio il cibo dal pavimento (le ciotole non sono ancora arrivate).
    Nel pomeriggio riunisco il team e lo licenzio, mentre Luigi ascolta tutto dalla stanza accanto. L'incontro è intenso, i toni si alzano e i quattro membri chiedono spiegazioni, come è normale che sia. Hanno capito che il responsabile di quanto sta accadendo è Luigi.
    Il manager mi dice: "Quel Luigi ti ha convinto in qualche modo… non c'è altra spiegazione. A ripensarci, è stato tutto molto sospetto fin dall'inizio. Lo hai fatto entrare nel team senza dire niente a nessuno, ce l'hai presentato all'improvviso nel bel mezzo del torneo e ora, pochi giorni dopo, licenzi tutti. Pensi che siamo scemi? Non farti manipolare Enrico, è ovvio che ti stia plagiando".
    Risparmio i dettagli sull'intera discussione. Alla fine accettano il verdetto, anche se pretendono tutti il pagamento di una penale da parte mia a causa della risoluzione anticipata del contratto senza valido motivo.
    Mentre sta uscendo, il manager mi dice con tono amaro: "Ricorda che la settimana prossima hai l'incontro con l'Adidas a Monza per la nuova campagna pubblicitaria e poi col sindaco di Bologna, per celebrare il rapporto fra il grande campione e la sua città. Ciao Enrico".
    Si chiude la porta alle spalle. Anche dopo il trattamento che gli ho riservato ha voluto ricordarmi gli ultimi impegni che aveva preso per me. Cado a terra, sfinito, e mi metto a piangere… l'emozione è incontrollabile, non riesco a tollerare di aver commesso un'azione così vile… mi racchiudo in posizione fetale e inizio a urlare per sfogarmi.
    Il Padrone corra da me dalla stanza accanto, mi solleva da terra e cerca di calmarmi, sussurrandomi all'orecchio:
    "Buona, tr**etta. È tutto finito, il peggio è passato. Vieni qui, lo so io cosa ci vuole per te".
    Mi preme il viso contro la sua ascella (è in canottiera) e dice: "Annusa, questo è il tuo calmante".
    Ovviamente ha ragione, bastano un paio di sniffate di quel concentrato di testosterone e il mio manager è sparito, del mio comportamento ignobile nei suoi confronti non c'è più traccia. Inspiro con intensità, senza leccare in quanto non mi è stato detto di farlo.
    "Brava checca, questo è ciò per cui devi vivere tu. I miei piedi, le mie ascelle, il mio piscio, questo è ciò che conta, non l'amicizia con il tuo ex manager. Giusto?".
    Con il naso schiacciato contro la sua ascella, mugolo: "Sì Padrone, giustissimo".
    Per il resto del pomeriggio, si mette sulla scrivania del mio studio, mentre io sono nudo in terra accanto a lui, e gli illustro tutti i miei contratti e le mie entrate. Prende appunti e riordina tutto secondo suoi criteri, che non discuto.
    La sera passa come al solito, con lui davanti al televisore e io a fargli da poggiapiedi.
    Sabato mattina andiamo in una clinica di bellezza, dove il Padrone ha preso appuntamento per me: l'obiettivo è rimuovere tutti i miei peli dal collo in giù con il laser, inguine e ano inclusi. La clinica è chiusa il sabato, ma mentre siamo in auto il Padrone mi fa sapere che:
    "La dottoressa è giovane, me la schiaccio una volta al mese. Lei vorrebbe di più, perché è cotta per me, ma io non voglio troppo attaccamento con le donne. Me le scopo quando mi va e basta. Eseguirà il trattamento in mia presenza, parlerò solo io, tu non dire una parola. Infila questo passamontagna così non ti riconoscerà. Essendo la clinica chiusa, non dovrai mostrare documenti e non risulterai nei registri. Per lei sarai una fr*cia qualsiasi. Vedi che il Padrone ti protegge?".
    Rispondo: "Grazie Padrone".
    Luigi: "In cambio di questo piacere le ho promesso una scopata extra, la consumerò direttamente in clinica, dopo che ti avrà depilato, tu mi aspetterai in sala d'attesa".
    Arriviamo e suoniamo, ci viene aperto dall'interno. Percorso un piccolo viale alberato, entriamo nella clinica, in una grande sala d'attesa. Il Padrone mi dice:
    "Spogliati e mettiti a quattro zampe".
    Eseguo all'istante, lasciando i vestiti in terra vicino all'ingresso. Mi rendo conto che avrei obbedito anche senza il passamontagna e subito il c**zo mi diventa duro. Dalla porta in fondo alla sala vedo affacciarsi una donna col camice bianco:
    "Ciao Luigi, da questa parte tesoro, vieni".
    Luigi a me: "Seguimi, checca".
    Si incammina verso la porta e io gli gattono dietro. Superata la porta li sento salutarsi (non posso vederli perché non oso alzare lo sguardo senza esplicita concessione del Padrone).
    La dottoressa gli dice nuovamente "ciao tesoro" e poi li sento baciarsi appassionatamente, con forti rumori di lingua. Dopo circa un minuto i due si staccano e la dottoressa, dopo aver evidentemente rivolto lo sguardo in basso, chiede:
    "Questo è il f**cetto che devo depilarti?"
    Luigi: "Sì".
    Dottoressa: "Con questo trattamento elimineremo in maniera quasi definitiva una parte dei peli, mentre per il resto basterà un ritocco ogni sei mesi".
    Luigi: "Non si può fare un trattamento che li elimini tutti per sempre?"
    Dottoressa: "Per sempre no, ma rimarrà liscio per diversi mesi e quando inizierà a riaffiorare la peluria basterà un colpo di telefono".
    Sento il Padrone sbuffare, sperava di rendermi completamente glabro a vita, ma innanzi alla biologia anche lui deve arrendersi.
    La dottoressa mi fa stendere sul lettino e gli occhi le cadono sul mio pene, che nel frattempo si è riammosciato e appare poco più grande di un bottone:
    "Ahahah! Ma ha il pisello di un bimbo, è minuscolo".
    Luigi: "È per questo che io ti scopo mentre la cagna è qui per farsi depilare".
    La dottoressa: "Non fa una piega…"
    Ciò detto afferra il macchinario, una sorta di grossa torcia elettrica, e puntandolo sul mio corpo a distanza ravvicinata inizia a rimuovere i miei peli. Passa sotto alle ascelle, sulle braccia, sulle mani, sul petto e poi scende. Arrivata all'inguine, mi afferra il pisellino con le mani senza neanche chiedermi il permesso (è chiaro che io non abbia autorità al riguardo e che il Padrone le conceda di farlo) e lo sposta a seconda di dove deve puntare il macchinario. In pochi minuti anche quella zona è completamente depilata.
    Una volta passata su gambe e piedi mi fa voltare. A questo punto il Padrone dice:
    "Anche l'ano, mi raccomando, anzi fallo subito, te lo tiene aperto lei. Checca, allargati le chiappe con le mani".
    L'imbarazzo è notevole, ma ovviamente eseguo. Terminato il culo, finisce il retro delle gambe e poi risale sulla schiena.
    L'operazione è terminata. Mi alzo e mi passa una spazzola su tutto il corpo per far cadere i peli che erano rimasti appoggiati. Sono completamente glabro.
    Luigi: "A quattro zampe e gattona in sala d'attesa, io mi scopo la dottoressa e poi ti raggiungo".
    Sento la dottoressa ridere mentre mi allontano dalla stanza. Sono a quattro zampe al centro della sala d'attesa. Le luci sono spente, per non attirare l'attenzione dall'esterno.
    A un certo punto inizio a sentire i rumori dall'altra stanza. Il Padrone grugnisce con violenza e la dottoressa urla di piacere. Sento un lettino cigolare e i due corpi sbattere l'uno sull'altro. Ciaff, ciaff, ciaff. Poi lui comincia a insultarla: "Godi, vero pu****a? Lurido tro**ne, fammi sentire come godi". La dottoressa ripete per tutto il tempo: "Aaaah sì, sì, sì… aaaah".
    Beata lei, penso fra me e me.
    Dopo circa mezz'ora il Padrone esce dalla porta e mi dice: "Rivestiti e torna in posizione eretta, checca, torniamo a casa".

    Edited by subpig - 7/6/2023, 12:48
     
    .
  3.     +1    
     
    .
    Avatar
    Group
    Puglia
    Posts
    210
    Reputation
    +125

    Status
    Offline
    Scrivi ed eccoti che è una meraviglia. Un racconto bellissimo, articolato, porco...troppo bello
     
    .
  4.      
     
    .
    Avatar
    Group
    Campania
    Posts
    19
    Reputation
    +17
    Location
    Campania

    Status
    Offline
    Bel racconto. E se Lu*s andasse a sfogare la tensione per l'ultimo video (sul podcast) sul povero giocatore di tennis sarebbe ancora più bello, mixando fantasia e realtà 😄😄🤯.
     
    .
  5.     +2    
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    233
    Reputation
    +1,028

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Guest099 @ 9/6/2023, 00:36) 
    Bel racconto. E se Lu*s andasse a sfogare la tensione per l'ultimo video (sul podcast) sul povero giocatore di tennis sarebbe ancora più bello, mixando fantasia e realtà

    Ma questo è Luigi, è un altro individuo... che casualmente è identico a quel dio sceso in terra. :D
    Nel nuovo capitolo finalmente arriva il team, ma prima Luigi si diverte ancora un po'...

    CAPITOLO 9

    Vi risparmio i dettagli sulla cena con mia madre (a cui Luigi non è venuto, non è interessato a conoscerla e non posso che esserne felice). Le ho detto che avrei assunto un nuovo team, si è complimentata per la mia vittoria e abbiamo parlato del più e del meno. Non ho un grande rapporto con mia madre, infatti non si è mai presentata a nessuna delle finali che ho giocato. È molto conservatrice e non ha mai digerito il mio coming out. Certo, se sapesse che ora bevo piscio, lecco piedi sporchi e mi faccio scorreggiare in bocca forse potrebbe contestarmi a ragion veduta… per fortuna, ne è all'oscuro.
    Domenica la passo a inscatolare tutti gli oggetti contenuti nel mio studio più grande (nello studio più piccolo ci sono invece le pratiche riguardanti la mia professione). Si tratta della mia collezione personale, tutti i libri e gli oggetti che ho accumulato nel corso degli anni. Mi metto a piangere più volte mentre li incarto.
    Il Padrone entra di tanto in tanto a controllare a che il lavoro proceda: "Non piangere, checca… è roba che non userai più… quando potresti leggere un libro se dovrai stare tutto il tempo a farmi da poggiapiedi? Sbrigati, da brava".
    Finito tutto, porto i numerosi scatoloni davanti all'ingresso. Durante la cena, di nuovo cucinata da Luigi, ho finalmente modo di mangiare per la prima volta nelle ciotole per cani. Mi imbratto la faccia di olio e sugo. Vorrei pulirmi ma ormai mi rendo conto che ho paura a parlare se non vengo interpellato, quindi rimango zitto.
    Finito di mangiare, andiamo in sala e mi fa mettere davanti al divano, poi dice:
    "Domani pomeriggio arriva il team. Prima di allora devo renderti una cagna al cento per cento".
    Vedo che armeggia con una busta. Ne tira fuori un collare. C'è anche scritto un nome, con lettere d'acciaio: Enrica.
    "Ecco qua, checca. Questo è il tuo collare. Avvicinati che te lo metto".
    Mentre me lo sta allacciando si accorge delle condizioni in cui è ridotto il mio viso:
    "Ahahah! Ma come ti sei ridotta sul muso? Però brava… non hai detto niente perché avevi paura di parlare, vero?"
    Me: "Sì Padrone".
    Luigi: "Ora però ti pulisco, che non voglio sporcarmi".
    Mi passa così un fazzoletto sul viso. Tanto basta a farmi indurire il c**zo, ormai sono completamente succube.
    "Bene. Dopo il collare, un'altra caratteristica che non può mancare a nessuna cagna. La coda".
    Dalla stessa busta tira fuori un plug con annessa coda ricurva in silicone. Mi ficca il plug in bocca mi dice:
    "Insalivalo per bene, come se stessi spompinando qualcuno. Te lo infilerò in culo in un colpo solo, quindi è tuo interesse che scorra bene".
    Cerco di emettere più saliva possibile. Dopo una decina di secondi lo estrae, si alza e va dietro di me.
    "Allarga bene le gambe ed esponi il buco il più possibile".
    Eseguo e appena un paio di istanti dopo sento un dolore lancinante. Stringo i denti e rimango in posizione cercando di tenere il culo ben largo: so bene che qualsiasi tentativo di ritrarmi o di stringere l'ano porterebbe a severe punizioni.
    Finalmente, con uno scatto, mi entra fino in fondo.
    "Ecco. È tutto dentro. Agita il culo, recchia, voglio vedere se la coda simula uno scodinzolio come mi ha assicurato il venditore".
    Eseguo e lo sento ridere a crepapelle. Fra una risata e l'altra riesce a dire:
    "È perfetta, c**zo, perfetta! Stai diventando una vera cagnetta in calore. Non abbiamo ancora finito però".
    Sono incredulo: cosa può esserci ancora, dopo collare e coda?
    Mi dice: "Vieni, andiamo in bagno".
    Mi cammina davanti mentre gattono e porta ancora con sé quella busta. La cosa non mi rassicura. Mi fa posizionare al centro del bagno, sempre in terra a quattro zampe, poi tira fuori dalla busta un rasoio elettrico, lo accende e si avvicina alla mia testa. Istintivamente mi scanso.
    Vedo il suo sguardo irrigidirsi. Spegne il rasoio e lo poggia in terra, poi si accuccia davanti a me e mi fissa dritto negli occhi. Sto sudando freddo. Mi appoggia delicatamente una mano sulla guancia e mi dice:
    "Cosa hai appena fatto?"
    Rispondo tremante, con un filo di voce: "M-m-m-mi s-s-so-so-sono sc-sc-scansato Pa-Padrone". Non ho mai balbettato tanto, mi battono i denti dal terrore, non riesco a controllarli.
    Luigi: "Avevi il permesso di scansarti, recchia?"
    Me: "N-no, P-Padrone".
    Sento qualcosa di caldo rigarmi il volto. Ci metto qualche secondo per realizzare che sono lacrime. Sto piangendo, ma a causa della tensione l'ho percepito in ritardo.
    Luigi: "Perché l'hai fatto allora?"
    Riesco a ritrovare un momento di lucidità e decido di provare a impietosirlo. Senza mai balbettare, riesco a dire tutto d'un fiato:
    "Perché sono un leccapiedi subumano, Padrone, il mio cervello non funziona. Abbiate pietà di me, Padrone".
    Mi guarda negli occhi e lo sento sospirare. Poi sento un rumore fortissimo e non capisco più niente, vedo l'immagine capovolgersi e andare fuori fuoco, tutto intorno a me sembra echeggiare, come si mi avessero usato la testa per suonare una campana.
    Poi inizio a percepire un calore incendiario al viso.
    Riesco finalmente a capire cosa è successo: dopo la mia ultima risposta, senza dire nulla, Luigi mi ha tirato un violentissimo ceffone sul viso.
    Sono caduto in terra sbattendo contro il mobile del lavandino. Ancora spiazzato cerco di rimettermi a quattro zampe. Con un po' di fatica, ci riesco.
    Luigi: "Ora checca riaccendo il rasoio e te lo passo in testa. Ti raserò i capelli cortissimi, poi una volta fatto ci spruzzo la spuma da barba e finisco di raderti la testa con una lametta. Non voglio che tu faccia un solo movimento durante tutta l'operazione.
    Quando avrò finito ti tirerò un calcio nelle palle. È da giorni che minaccio di prenderti a calci nelle palle quando esiti nell'obbedirmi e alla fine non lo faccio mai. Evidentemente è necessario metterlo in pratica, altrimenti non capisci".
    Inizia così a radermi i capelli. Vorrei piangere ma sono talmente sotto shock per il ceffone che non riesco. Il Padrone si accorge del mio stato confusionale e prova a rassicurarmi:
    "Stammi a sentire, checca. Passerai i prossimi due mesi chiusa in casa e per quando apparirai di nuovo i capelli avranno già iniziato a ricrescere, ti basterà dire che hai voluto tagliarli molto corti. Il pubblico non ti vedrà pelata, stai tranquilla. Però domani ti presento al team e dal momento che saranno i tuoi nuovi padroni hanno diritto di vederti come la schiava che sei… e le schiave non portano capelli, né peli".
    La spiegazione mi risulta convincente e mi tranquillizzo. Chiunque altro lo considererebbe un criminale a parlare di un'altra persona come di uno schiavo, io invece mi placo alla notizia che il pubblico non si accorgerà delle sevizie che subisco, il resto non conta.
    Dopo circa mezz'ora il lavoro è terminato. Mi preparo al calcio nelle palle, ma il Padrone mi riserva un'ulteriore sorpresa. Si spruzza un altro po' di schiuma da barba sulle mani e poi me la passa sulle sopracciglia. Non ci credo, vuole tagliarmi anche quelle. Così perderò ogni parvenza di umanità. Più che una cagna, sembrerò un alieno.
    Non tento alcuna ribellione, non voglio uno schiaffo come quello di prima. Qualche passaggio di lametta ed è fatta. Mi consolo pensando che anche le sopracciglia fra due mesi saranno ricresciute.
    "Ecco fatto, recchia. Ora davvero non hai più un singolo pelo in tutto il corpo, a parte le ciglia sulle palpebre, quelle però te le lascio perché rimuoverle potrebbe portarti infezioni. Ringraziami e cerca di essere convincente".
    Mi getto ai suoi piedi e inizio a baciarli, dicendo fra un bacio e l'altro: "Grazie padrone per avermi rasato e per non avermi tolto le ciglia".
    Si fa una grossa risata e poi dice: "Di niente, cagna. Ora però il calcio nelle palle, ogni promessa è debito. Torniamo nel salotto".
    Mi fa posizionare al centro della stanza e mi fa alzare in piedi, tira fuori un paio di manette dalla busta, mi ammanetta le mani dietro la schiena e dice:
    "Le mani vanno bloccate, checca, altrimenti dopo che ti ho colpito le metti subito sull'inguine per massaggiarti e attutire il dolore, invece devi sentirlo in pieno. Deve farti un male atroce, così ti entra più facilmente in testa che devi obbedirmi senza alcuna esitazione".
    Non voglio subire una cosa del genere… ma non volevo neanche mangiare la sua mer** e invece l'ho fatto, quindi rimango in silenzio e mi preparo al peggio.
    Luigi: "Allarga le gambe. Le tue palle devono penzolare bene esposte, voglio colpirle in pieno. Brava, così".
    Lo vedo prendere una delle sue scarpe e infilarsela. Solo su un piede, quello con cui sferrerà il calcio.
    Mi chiede: "Pronta?". Sto per rispondere "sì Padrone", ma non faccio in tempo.
    Senza darmi modo di riflettere o preparami, magari respirando profondamente per cercare di rilassare i muscoli, il Padrone mi sferra il calcio immediatamente e colpisce in pieno, con una discreta forza (si è trattenuto per evitare di mandarmi all'ospedale, ma al contempo ha ci ha messo abbastanza energia per farmi male quanto voleva).
    Mi accascio immediatamente al suolo in preda al più grande dolore mai provato in vita mia. È come se l'inguine e il ventre stessero venendo sottoposti a una scarica ad alta tensione. Stringo i denti e serro gli occhi fino a che non mi fa male il volto per la contrazione.
    Di urlare non se ne parla, non riesco neanche a prendere il fiato necessario. Se solo potessi massaggiarmi!
    Passa non so quanto tempo, forse due o tre minuti, ma mi sembrano eterni… alla fine il dolore più lancinante si affievolisce, ma rimane comunque un forte dolore di fondo.
    Riapro gli occhi, gonfi di lacrime.
    Il Padrone è seduto in terra accanto a me e mi guarda sorridendo. Allunga una mano sul mio volto e mi accarezza.
    Luigi: "Sei felice di questa tua nuova vita, checca?"
    Provo ad aprire la bocca per rispondere ma ancora mi manca la voce. Con uno sforzo sovrumano riesco a dire: "S-sì".
    Luigi: "Sssh, non parlare, ancora non riesci. Ora rilassati, ti do tutto il tempo che vuoi per riprenderti. Però ricordati che d'ora in poi a ogni indecisione nell'obbedirmi corrisponderà un calcio nelle palle. Magari ti piacerà pure, perché vedo che la tua pisellina è di nuovo dura".
    Non riesco a credere a cosa sta dicendo. Come può essere duro col dolore che sto provando?
    Abbasso gli occhi verso l'inguine e scopro che è vero, non stava mentendo. Il mio gingillo svetta duro come il marmo in tutti i suoi gloriosi 11 centimetri. Non mi sono accorto dell'erezione in quanto coperta dal dolore ai testicoli. Non riesco a crederci e il Padrone deve aver letto lo stupore nei miei occhi, perché dice:
    "Sì, anche a me sembra incredibile, ma del resto voi recchie siete strane".
    Mi toglie le manette e mi lascia lì in terra dolorante.
    "Io mi metto a dormire, cerca di farlo anche tu perché domani sarà una giornata intensa. Il plug toglilo dal culo solo se devi andare in bagno, poi rimettilo, intensi? Buonanotte cagna".
    Si getta sul divano e inizia a russare dopo pochi minuti. Per me si prospetta un'altra notte nudo sul pavimento.
    Mi sveglio la mattina successiva perché qualcosa mi sta colpendo in faccia. È il Padrone, che accucciato vicino a me mi sta dando degli schiaffetti:
    "Ciao checca. Questa mattina ho una sorpresa per te, ma prima vediamo se riesci a muoverti. Mettiti a quattro zampe dai".
    Obbedisco e mi metto in posizione, con qualche difficoltà. Sono indolenzito per la notte in terra e provo ancora dolore all'inguine.
    Luigi: "Bene. Sei pronta? Vado a prenderti la colazione".
    Lo vedo correre in cucina e tornare con un sesto. Lo poggia in terra. Ci sono sopra due tozzi di mer**. Oh no, di nuovo? Perché? Lo guardo spaesato.
    Luigi: "Ricordi, checca? Ogni volta che dimenticherai di chiamarmi Padrone ti farò mangiare mer**. Ieri sera, dopo il calcio nelle palle, mentre ti contorcervi, ti ho chiesto se tutto ciò ti piacesse e tu mi hai risposto di sì, ma senza chiamarmi Padrone. Lo so che stavi provando un dolore pazzesco, ma non posso fare eccezioni alla regola altrimenti te ne approfitti. Buon appetito, recchia".
    Mi stupisco della facilità con cui accetto le sue parole. Non c'è niente da ribattere, conoscevo la regola e l'ho disattesa… non mi rimane che accettare la punizione. Questa volta i due tozzi sono più grandi della scorsa, dovrò spezzarli con la bocca per poter ingoiarli senza masticare.
    Non saprei dire come ho fatto a non vomitare: del materiale mi è rimasto fra i denti e ho dovuto usare la lingua per toglierlo e ingoiarlo, non c'è stato modo di evitare il sapore.
    Se il calcio nelle palle è stato il più grande dolore mai provato, questo è il più grande disgusto. Quando credo di aver terminato, alzo lo sguardo verso il Padrone, che mi dice:
    "Hai lasciato delle sgommate sul vassoio, leccalo per bene checca".
    Eseguo, continuando a trattenere conati sempre più violenti. Ora ho finito davvero.
    Luigi: "Bene. Ora vai nello studio. Fra poco vengono gli uomini dei traslochi a prendere gli scatoloni che abbiamo messo davanti alla porta, quindi rimani lì al chiuso se non vuoi che ti vedano".
    Rimango così chiuso nello studio con i mobili ormai vuoti. Nudo, a quattro zampe, completamente depilato e rasato, con una coda da cane che fuoriesce dal mio culo e un collare col mio nome scritto al femminile, mentre a pochi metri da me degli uomini ignari di tutto ciò portano via i miei ricordi. Non riesco a piangere, forse ho finito le lacrime ieri mentre inscatolavo tutto il materiale.
    È passata circa un'ora dal pranzo e io sto leccando i piedi del Padrone che sporgono dal divano, quando lui mi annuncia:
    "È arrivato il team. Vai in cucina, checca. Li faccio accomodare in sala e quando ti chiamo entri, a quattro zampe e con gli occhi fissi sul pavimento. Non voglio tu li veda in viso prima che io te li abbia presentati. Portati al centro della stanza e rimani lì senza dire una parola".
    Così vado in cucina. Dopo un minuto suona il campanello, sento il Padrone aprire la porta e una serie di saluti. Poi sento i passi di più persone che si dirigono nel salotto e si accomodano.
    Dopodiché il Padrone annuncia con voce squillante:
    "Cari membri ufficiali del nuovo team, è con immenso piacere che vi presento, direttamente dal canile di Bologna, Enrica Dominici, la fr*cia più fr*cia dell'universo. Entra pure, checca!"
    Sento il cuore battermi all'impazzata, ho la sensazione che mi si siano tappate le orecchie da quanto sono agitato… e il mio c**zo è di marmo, ma ormai ho smesso di stupirmene.
    Faccio un ultimo respiro e inizio a gattonare verso la porta, la oltrepasso ed entro nel salotto.
    Appena compaio alla loro vista iniziano tutti a urlare, applaudire, fischiare e sbattere i piedi in terra, come dei fan alla comparsa della rockstar durante un concerto. Se qualcuno mi toccasse il pisellino sborrerei all'istante. Senza osare alzare lo sguardo, mi porto al centro della stanza, come mi è stato ordinato. Mi fermo lì, mentre le persone intorno a me continuano a fare chiasso.
    Luigi: "Va bene signori, ora un po' di calma. Dato che vi ho selezionati io, lasciatemi almeno l'onore di introdurvi personalmente alla checca".

    (CONTINUA)

    Edited by subpig - 9/6/2023, 18:40
     
    .
  6.     +2    
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    271
    Reputation
    +25

    Status
    Offline
    Capolavoro Assoluto.
     
    .
  7.     +1    
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    928
    Reputation
    +423

    Status
    Offline
    Davvero un bellissimo racconto !
     
    .
  8.      
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    5
    Reputation
    +2

    Status
    Offline
    il racconto è ben fatto ed elaborato, però se posso dire la mia, forse più ci sono certe azioni che non sono molto gradevoli, ad esempio l’introduzione delle feci.
    adoro questa storia però certe parti sono un po’ estreme
    ovviamente è solo un mio pensiero soggettivo quindi gradirei non essere attaccato
     
    .
  9.      
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    233
    Reputation
    +1,028

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (leoncino111 @ 9/6/2023, 20:35) 
    il racconto è ben fatto ed elaborato, però se posso dire la mia, forse più ci sono certe azioni che non sono molto gradevoli, ad esempio l’introduzione delle feci.

    Le ho inserite perché mi sono state richieste da un commentatore... volevo solo farlo contento e maldestramente non ho previsto che la cosa potesse dare fastidio a qualcun altro. Scrivo questo racconto nella speranza di condividere con voi qualcosa che ho dentro e di cui solitamente la società che abbiamo intorno mi fa vergognare. Non volevo urtare la sensibilità di nessuno, sono mortificato. ;_;
     
    .
  10.     +2    
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    928
    Reputation
    +423

    Status
    Offline
    CITAZIONE (subpig @ 9/6/2023, 21:16) 
    CITAZIONE (leoncino111 @ 9/6/2023, 20:35) 
    il racconto è ben fatto ed elaborato, però se posso dire la mia, forse più ci sono certe azioni che non sono molto gradevoli, ad esempio l’introduzione delle feci.

    Le ho inserite perché mi sono state richieste da un commentatore... volevo solo farlo contento e maldestramente non ho previsto che la cosa potesse dare fastidio a qualcun altro. Scrivo questo racconto nella speranza di condividere con voi qualcosa che ho dentro e di cui solitamente la società che abbiamo intorno mi fa vergognare. Non volevo urtare la sensibilità di nessuno, sono mortificato. ;_;

    Il racconto è molto bello ed appassionante , continua così seguendo le tue fantasie e ciò che hai dentro , chi non gradisce non è obbligato a leggere ... 😉
     
    .
  11.     +1    
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    72
    Reputation
    +74
    Location
    Abruzzo/Milano

    Status
    Offline
    secondo me è giusto ci siano anche pratiche di quel tipo... magari molto raramente, il resto è tutto perfetto come sempre
     
    .
  12.     +1    
     
    .
    Avatar
    Group
    Puglia
    Posts
    210
    Reputation
    +125

    Status
    Offline
    In questo racconto viene fuori veramente la perversione e il giusto rapporto master slave.
     
    .
  13.     +1    
     
    .
    Avatar
    Group
    Lombardia
    Posts
    49
    Reputation
    +35

    Status
    Offline
    Racconto molto ben scritto e intrigante come se ne leggono pochi
    Ti suggerisco di decidere una linea e di portarla avanti con serenità: nel forum c’è chi ama le relazioni più amorose e “alla pari” e c’è chi ama la dominazione forte con ogni sorta di pratica. Non puoi far contenti tutti.
    A me leggere di scene di dominazione come le tue eccita moltissimo
    La punizione inflitta in modo cinico, senza tenere conto del contesto mi è piaciuta moltissimo.
    In merito alla merda: fosse per me mi piacerebbe anche che Luis ( o uno del team 😬) vada anche oltre tipo: da oggi se non mi chiami padrone ti faccio mangiare solo quello per tre giorni
    E lèggerei con immenso piacere le sensazioni e le difficoltà di questa punizione
    Comunque sia: complimenti ancora e sentiti libero di esprimerti, molti di noi non si sbilanciano a commentare ma sono sicuro che il tuo racconto è letto e apprezzato da più di quanti pensi!
     
    .
  14.     +1    
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    19
    Reputation
    +18

    Status
    Offline
    Veramente super!!! Mi è piaciuto tutto!
    Io personalmente non sono amante dello scat pero il contesto ci sta e mi ha eccitato (anche se quelle tre righe le ho saltate)!! Bravo continuaaaaa
     
    .
  15.      
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    233
    Reputation
    +1,028

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (brasky @ 10/6/2023, 09:09) 
    Ti suggerisco di decidere una linea e di portarla avanti con serenità: nel forum c’è chi ama le relazioni più amorose e “alla pari” e c’è chi ama la dominazione forte con ogni sorta di pratica. Non puoi far contenti tutti.

    Ciao. Grazie per il commento e grazie anche a tutti gli altri per le bellissime parole.
    Voglio aggiungere soltanto che non è mia ambizione fare contenti tutti, in questo caso ci sono rimasto male perché ho avuto il timore di aver urtato la sensibilità dell'utente leoncino e ci tengo a non risultare offensivo. Come vi ho accennato sono molto insicuro di me e ho sempre paura di essere frainteso.
    Anche le espressioni contro i gay tipiche di Luigi non appartengono alla mia persona, io rispetto sempre tutti. Le uso nel racconto perché mi eccita quando mi vengono rivolte e il racconto è dedicato a chi prova queste mie stesse sensazioni.
    Sappiate che qualsiasi cosa scriverò è scritta soltanto nell'intenzione di provocare piacere a chi la legge e che mai vorrei offendervi.

    Edited by subpig - 10/6/2023, 17:54
     
    .
248 replies since 23/5/2023, 09:19   44590 views
  Share  
.