Come il mio ragazzo è diventato il mio padrone

Storia di una coppia in cui nasce un rapporto BDSM

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    Capitolo 5

    “L’esame è andato bene, ho finalmente finito la sessione!” È la prima cosa che dico a Marco al telefono appena esco dall'aula.
    “Bravissimo fede, sono troppo contento. Sei proprio bravo”. Si può sentire la sua felicità. Il sostegno che mi dà è sempre enorme e non potrei essere più felice di stare con lui.
    “Grazie, sei davvero carino! Però ci vediamo oggi?”
    “Beh, per me volentieri, a te va? Sei sicuro che non vuoi riposarti un po’?”
    “Sicuro, sicuro. Ho voglia di vederti”.
    “Va bene, allora dai magari ci andiamo a fare un giro in centro, ci prendiamo un bel gelato…”
    “Oppure” lo interrompo io e poi abbasso la voce “Magari puoi passare a casa e aprirmi il culo”
    “Ah beh questo è molto meglio del gelato. Anche se penso finirai comunque a leccare”
    “Beh, non lo facciamo da così tanto…” dico io
    “Passo da te appena finisco qui allora, di certo adesso mi stai facendo attendere con ansia la fine del mio turno”.
    “Perfetto. Ci vediamo dopo… padrone.”
    “A dopo schiavetto” dice sogghignando ed io attacco il telefono ed entro in metro, pronto a tornare a casa.

    Tornato a casa inizia un lungo processo comprendente doccia, depilazione e preparazione generale all’arrivo a casa di Marco. Non riusciamo a fare sesso da due mesi ed ho una voglia immensa di lui e del suo corpo. È in questi momenti che forse esce il lato più sottomesso di me perché mi sale una voglia di concedermi totalmente a lui e farei qualsiasi cosa per vederlo godere con gli occhi socchiusi dal piacere. Aggrapparmi alle sue gambe muscolose e pelose e sentire le sue chiappe leggermente sudate mentre continua a spingermi in gola il suo ca**o. Quanto adoro il suo ca***o.
    Ho voglia di aggiungere un po’ di pepe al nostro incontro e decido di mettermi un piccolo plug per iniziare ad allargare il mio buco. Infatti, il mio buco è sempre molto stretto ed è sempre molto difficile entrare per Marco senza farmi male. A volte dobbiamo rinunciare perché è troppo doloroso per me. Non voglio che sia uno di quei giorni, oggi lo voglio sentire proprio dentro di me e voglio farlo godere e godere anche io. Con del lubrificante ricopro il plug e lo inserisco. Nel fare ciò mi esce un piccolo gemito di piacere ed ho già la tentazione a masturbarmi visto che sono giorni che non vengo. Resisto, perché voglio conservare tutto per Marco. D’altra parte, anche lui probabilmente non viene da giorni e come ogni volta dopo la sessione mi inonderà completamente.

    Finalmente il citofono suona. A differenza delle altre volte non aspetto che sia salito per aprire la porta. La lascio socchiusa e vado in camera da letto e mi metto in ginocchio.
    Sento il rumore della porta che si apre e la voce di Marco “Dove sta il mio bravissimo ragazzo? Fede?” arriva in camera da letto e gli si illumina lo sguardo.
    “E che ci fai lì?” dice avvicinandosi verso di me.
    “Aspetto il mio padrone. Ho tantissima voglia di te”.
    “Ed io ho tantissima voglia di te piccola tro***a, non sai quanto mi è mancato questo bel visino e questa boccuccia” e nel dire queste parole mi infila un dito in bocca che io inizio a ciucciare guardandolo negli occhi. Marco è visivamente compiaciuto. Mi leva il dito dalla bocca e si slaccia la cinta. La lascia sul letto e si leva le scarpe ed i pantaloni. Rimane in camicia, mutande ed ancora i calzini. Si siede sul bordo del letto e mentre inizia a slacciarsi la camicia mi dice “Sai da dove iniziare”.
    Io sono ancora in ginocchio e mi prostro ancora di più ai suoi piedi per porteli annusare. Marco a questo punto ha sbottonato la camicia ma ancora non se l’è levata e mentre gli annuso il piede sinistro mi schiaccia la faccia a terra con il destro.
    “Finalmente sei tornato al tuo posto. Ti sembra normale che sono due mesi che non ti posso usare?”
    “Scusami padrone, rimedierò te lo prometto”
    “Scusa un ca**o. Oggi te la faccio pagare puttane***lla. Levami i calzini ora e non usare le mani.”
    Con i denti afferro l’elastico del calzino di sinistra ed inizio a tirare giù il calzino. Lui intanto sta con un po’ sdraiato, appoggiato comodamente sui gomiti. Appena finisco mi leva il calzino dalla bocca e mi fa ripetere la stessa azione all’altro piede. “Bravo, adesso inizia a baciarmi i piedi. Ti sono mancati eh?” “da morire” dico mentre bacio il dorso del suo piede partendo dall’alluce senza tralasciare alcun punto. Finalmente ho i suoi piedi tutti per me, dopo tutto questo tempo. “Lecca” mi ordina. Tiro fuori la lingua ed inizio a leccargli un piede mentre lui con l’altro piede inizia a toccarmi il cazzo.
    Lui pure inizia a massaggiarsi il pacco e ad un certo punto lo tira fuori senza levarsi le mutande mentre io continuo a prendermi cura dei suoi piedi.
    Si alza in piedi e si leva del tutto le mutande facendomi cenno di avvicinarmi con la faccia. Io sto per leccargli le palle quando lui se le tira su indirizzandomi la lingua poco dietro. Si siede praticamente sulla mia faccia e mi dice “Tira fuori la lingua e lecca bene dai”. È la prima volta che gli faccio rimming. Non me lo aveva mai chiesto, o meglio, ordinato prima. Si vede che in questo periodo gli sono nate nuove fantasie. Inizio a leccare e a conoscere questo suo nuovo sapore, che, come al solito, mi conquista. Il suo culo a differenza del mio è molto più peloso. Infatti, lui pretende che io lo abbia perfettamente depilato, ma il suo è completamente naturale. Si alza, mi mette con le spalle al muro ancora in ginocchio e mi si mette di spalle per poi abbassarsi. Da questa posizione riesco a leccarlo molto meglio ma non riesco a raggiungere il buco. “Non stai leccando il punto giusto, tira fuori quella lingua dai” allungo la lingua il più possibile e lo sento gemere “Aaaah ora si bravo, continua” ed intanto lui si masturba. Per un attimo penso che sembra quasi non sia la prima volta che si fa fare rimming anche se è la prima volta che glie lo faccio io, ma è probabilmente solo un’impressione.
    Con entrambe le mani sulle sue chiappe continuo a leccare quella nuova parte del suo corpo che scopro amare quanto le altre.
    “Mettiti sul letto a pecora, ora voglio leccarlo io a te!” eseguo. Appena mi metto a pecora sento Marco esultare “Ah ma qualcuno qui si infila le cose nel cu**lo, che ti sei messo il plug? Eheh” dice dando dei colpetti alla base del plug che mi fanno gemere.
    “In tal caso, cambio di programma. Niente leccata per te. Fede scusami, ti ricordi quanto tempo è che non mi hai servito come avresti dovuto?”
    “Due mesi padrone”
    “Beh, non proprio. Sono 52 giorni per essere esatti. Ho fatto il calcolo mentre venivo. Penso sia opportuno che tu ora ti prenda una sculacciata per ogni giorno in cui non hai fatto il tuo dovere, ossia fare quello che ca**o ti dico e farmi godere.” E nel dire ciò mi molla una sberla sul mio culo con dentro il dildo. Mi brucia la chiappa e faccio uscire un urlo.
    “Che ca**o urli, che pensi di non meritartelo? Invece di urlare conta. Questo non valeva perché non lo hai contato, quindi ricominciamo” e molla un altro schiaffo sul mio sedere.
    “Uno” dico stringendo i denti e subito ne arriva un altro. “Due” e arriva il successivo. “Tre” e continua così fino a che ad un certo punto lo sento afferrare la cintura ed uno schiocco rimbomba nella stanza. Urlo tantissimo dal dolore e Marco dice “Devi contare o non vale, lo vuoi capire?” e sento la cintura schioccare sul mio sedere che ormai brucia “quarantadue” e lui continuava mentre io contavo. Arrivo finalmente a cinquantuno. È l’ultima e poi la tortura finisce, ma Marco si è fermato.
    Lo sento che sta prendendo qualcosa che è caduto per terra e poco dopo mi ritrovo davanti le sue mutande.
    “Fede le vedi queste? Sono mutande che ho addosso da diversi giorni ed in cui sono venuto un paio di volte. Annusa. Ti piace?”. L’odore di Marco mi riempie di eccitazione. Sento il sedere bruciare mentre davanti a me ho un concentrato di essenza del mio padrone.
    “Si padrone”
    “Ecco allora mangiatele” e mi infila di prepotenza in bocca le mutande spingendole sempre più dentro.
    Io mi ritrovo con la bocca praticamente spalancata e riempita dalle sue mutande sporche.
    “Bravo così. Ed ora, ultima sculacciata piccolo. Ricordati di contare!” e mi molla l’ennesimo ceffone sul culo. Io urlo e per via delle mutande non riesco a contare ad alta voce quest’ultima sculacciata, ma escono solo dei gemiti senza senso.
    “Come come? Non hai capito che devi contare? Vabbè ne darò un’altra ancora allora”.
    Quindi Marco riprende a sculacciarmi e continua per diversi minuti, come mai aveva fatto prima ed io non posso fare nulla né dire nulla per via della bocca piena. Inizio ad agitarmi me lui mi blocca entrambe le mani dietro la schiena con una mano mentre con l’altra continua a sculacciarmi.
    Ad un certo punto finalmente si ferma e mi leva le mutande dalla bocca. Abbiamo entrambi il fiatone.
    Si alza e fa alzare anche me, avvicinandosi al mio armadio che ha un grande specchio sull’anta. Mi prende per le spalle e mi gira con le spalle verso lo specchio. Riesco a vedere il sedere che è di un rosso acceso.
    “Guarda che meraviglia di culo che ti ho fatto. Ringraziami schiavo”. Lo guardo tramite il riflesso dello specchio e guardo il mio sedere che brucia come non mai ed in cui ancora c’è il plug.
    “Grazie padrone” dico io, praticamente pendendo dalle sue labbra.
    Lui si sta segando mentre continua a guardarmi con il suo solito sorriso compiaciuto. “Prego schiavo. Sappi però che non ho finito con te”
    Lo guardo dritto nei suoi occhi verdi. È bellissimo e lo voglio ancora più vicino a me. Con un sussurro gli dico “Ti prego scopami ora”. Lui mi guarda e sorride. Mi bacia e lo sento levarmi il plug e buttarlo per terra. Mi infila un dito dentro.
    “Si direi che il tuo culetto è proprio pronto ora”.
    Io mi stendo sul letto a pancia sotto e Marco inizia ad entrare dentro di me. Per la prima volta dopo tanto facciamo l’amore più che sesso. Lo sento spingere dentro di me mentre mi bacia il collo e mi morde l’orecchio. Io godo tantissimo e mi sento protetto e tanto amato da Marco. Allo stesso tempo però ho il sedere che brucia e che mi ricorda che non c’è niente di più bello che essere innamorati del proprio padrone.
     
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    Molto ben scritto e dettagliato, il proseguo del capitolo precedente e molto bello il fatto che nel racconto traspaia l'amicizia tra i due protagonisti ma nello stesso tempo tanta voglia di esplorare le proprie attitudini Master/slave, con tanta passione ma con decisione,fermezza e autorità da parte del Master nello stesso tempo!....
    Suscita e stuzzica tanto la fantasia.
    😉😉😉

    Edited by Slavelovefeet79 - 24/1/2023, 17:42
     
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    CITAZIONE (Slavelovefeet79 @ 22/1/2023, 11:32) 
    Molto ben scritto e dettagliato, il proseguo del capitolo precedente e molto bello il fatto che nel racconto traspai l'amicizia tra i due protagonisti ma nello stesso tempo tanta voglia di esplorare le proprie attitudini Master/slave, con tanta passione ma con decisione,fermezza e autorità da parte del Master nello stesso tempo!....
    Suscita e stuzzica tanto la fantasia.
    😉😉😉

    Hai veramente colto nel segno: credo non ci sia niente di più bello di una relazione padrone-schiavo tra due persone che si amano e non hanno perciò paura di esplorare tra loro nuovi giochi bdsm perché di fondo c'è la fiducia e l'affetto reciproci.

    Edited by luridoleccapiedi - 24/1/2023, 03:03
     
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    Assolutamente si, o comunque complicità dal punto di vista di amicizia, secondo me ti fa vivere la cosa con più passione fiducia reciproca, come hai scritto tu e voglia di esplorare le situazioni, che magari non ci si aspetterebbe di vivere.. Sono curioso nel caso in cui scriverai altri capitoli!!😃😉
     
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    Bellissimo, penso tu stia descrivendo il mio sogno erotico di avere un fidanzato nella vita quotidiana, ma padrone nella vita ludica dell'erotismo. Il tutto con una dote eccezionale di scrittura!
     
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    Capitolo 6

    “Oggi dopo il lavoro passo da te. Fatti trovare pronto” mi scrive Marco oggi pomeriggio.
    Si vede che la scopata di ieri non gli è bastata ed è già pronto per un secondo round. Sinceramente la cosa non mi dispiace affatto, anzi, guardo l’orologio e non vedo l’ora arrivi il pomeriggio.
    Quando suona il citofono, come sempre, mi spoglio per farmi trovare nudo dal mio padrone ma quando apro la porta però scopro che non è da solo e con lui c’è Simone.
    “Hey Federico, che ti sei scordato i vestiti?” mi dice. Io imbarazzato mi nascondo dietro la porta e avvicinandola ancora di più al mio copro la spalanco e loro intanto entrano.
    Simone è l’ex ragazzo di Marco, con cui è rimasto molto amico. Per molti è strano ma la cosa non mi ha mai generato gelosia, sono semplici amici. Io l’ho visto qualche volta ma di certo ritrovarmi nudo davanti a lui mi mette in grande imbarazzo. Perché Marco non mi ha detto che veniva? Almeno mi risparmiavo questa figura.
    Marco si leva la giacca e me la porge dicendo “Dai su, non fare il timido, piuttosto sistemaci le giacche” per poi tranquillamente andarsene in soggiorno. Rimango con Simone all’ingresso che mi dà anche la sua di giacca. Quindi mi sorride e mi dà due schiaffetti sulla guancia dicendo “Grazie bello” e segue Marco.
    Rimango all’ingresso, nudo, con le giacche di entrambi interdetto e quasi pietrificato. Sistemo quindi le loro giacche e sto per andare a rimettermi i vestiti quando dal salone sento Marco chiamarmi: “Fedeee vieni di qua che aspetti?”
    Mi sbrigo per andare verso la mia camera per mettermi qualcosa
    “E non pensarci neanche a rivestirti”.

    Questa situazione non mi va per niente a genio. Simone non mi è stato mai particolarmente simpatico ed il fatto di stare nudo davanti a lui non mi piace affatto.
    Imbarazzato, tiro un sospiro ed entro in soggiorno dove trovo Marco e Simone entrambi seduti sul divano, un po’ stravaccati con le gambe aperte. Mi sento gli occhi di entrambi addosso e con le mani cerco di coprirmi. “Vieni qui davanti e braccia lungo i fianchi” lentamente mi metto davanti a loro e mi scopro come mi ha detto Marco, chiudendo però gli occhi per l’imbarazzo.
    “Beh che ne pensi Simo?” “Beh non male, ha un bel corpicino” e sento Simone alzarsi dal divano. Apro gli occhi e mi ritrovo Simone davanti a me che con le sue grandi mani inizia a toccarmi prima il petto e le spalle per poi scendere verso il basso.
    “Certo, non è particolarmente dotato, ma non penso gli serva questo no?” dice agitandomi il ca**o.
    Erano anni che un ragazzo che non fosse Marco mi toccasse lì ed il fatto che sia proprio Simone è allo stesso tempo umiliante e leggermente eccitante.
    “Aahahha no direi no, però guarda bene anche dietro” dice Marco.
    Senza neanche troppe cerimonie Simone mi prende per i fianchi e mi gira. Inizia a tastarmi il sedere per poi mollare una bella pacca. “Uuuh ammazza che culetto” e con una mano mi abbassa la schiena. Quindi si lecca un dito e me lo infila nel sedere. Io preso alla sprovvista vado in avanti quasi perdendo l’equilibrio ma Simone mi tiene saldo. Mi esce un piccolo gemito di piacere nel sentire il suo dito dentro di me. Le sue mani sono molto più grandi di quelle di Marco e non sono abituato ad un dito così.
    “bello strettino però, avevi ragione. Me lo dovresti lasciare qualche giorno, te lo faccio ritornare bello largo! vedi come ti ci entra bene il cazzo poi” dice Simone a Marco come se neanche fossi lì.
    “Ahahah non esagerare, ricordati che lui è mio”.
    “Va bene va bene, come non detto…vuol dire che mi accontenterò di farmici un giretto oggi” e nel dire queste parole spinge ancora di più il suo dito nel mio c**lo facendomi gemere. Finalmente si gira verso di me e mi dice “Mi dispiace Fede, oggi ti farà un po’ male.”
    Non è un segreto, infatti, che Simone abbia un ca**o molto grosso. Sebbene sia un ragazzetto basso e magro, sappiamo tutti che è particolarmente dotato. Il primo a non nasconderlo è proprio lui che ha un profilo twitter in cui pubblica continuamente foto o piccoli video delle sue sco**ate. Me lo aveva fatto già vedere Marco tempo fa ed ero rimasto davvero sorpreso dalle sue dimensioni.
    Simone leva il dito dal mio cu**lo e si leva la maglietta, rimanendo a torso nudo per poi buttarsi sul divano. Io, che stavo ancora a novanta mi rialzo e mi giro verso di loro. Marco mi sorride e mi indica le scarpe.
    “Fede, fai vedere a Simone come ti prendi cura del tuo padrone. Sai Simo, ci ho messo un po’ ma adesso l’ho addestrato proprio bene”. Mi inginocchio quindi davanti alle scarpe di Marco ed inizio a levargliele, il tutto mentre Simone guarda curioso. Marco rimane in calzini davanti a me e già sento il suo fantastico profumo. La presenza di Simone mi inibisce e non mi metto ad annusarli come al solito, anzi mi allontano leggermente e lo guardo.
    “Beh che non annusi stavolta?” mi dice.
    “Perché gli piace pure la puzza dei piedi?” chiede Simone a Marco
    “Ma certo che gli piace mo sta facendo il timido. Su Fede annusa i piedi del tuo padrone, dai”. Al che, un po’ imbarazzato ma con tanta voglia di farlo avvicino il suo 43 al mio naso e mi lascio trasportare dal suo profumo.
    “AHAHAHAH non ci credo cazzo sta annusando davvero! E gli piace pure, è già eccitato! Ca**o, lo faccio felicissimo allora con i miei calzini, non li cambio da almeno una settimana.”
    Nel sentire queste parole guardo subito Simone e lui mi fa “Eh si, perché non dai una bella annusata anche ai miei?” Guardo Marco come per chiedere il permesso, che mi viene dato con un suo cenno della testa. Mi sposto di poco ed ora ho davanti a me le sneakers di Simone che slaccio lentamente. Appena levo la scarpa vengo invaso dal suo odore, completamente diverso da quello di Marco e decisamente più forte ma non meno eccitante.
    “Ammazza Simò, eri serio, la sento anche io la puzza” dice Marco.
    I piedi di Simone sono anche più grandi, non saprei dire il numero ma è evidente che sono più grossi di quelli di Marco.
    “Beh mi sembra gli piacciano Marco, che dici, me li posso pure far leccare?”
    “Ma ci mancherebbe, serviti pure Simo, lui sta qui per questo oggi.”
    “Fede hai sentito il tuo padrone? Levami i calzini ed inizia a leccare dai”
    È la prima volta in assoluto che mi metto a leccare dei piedi che non siano quelli di Marco ed ormai questa situazione che si è creata mi sta eccitando parecchio. Levo i calzini a Simone ed inizio a leccargli l’arco plantare. Anche il sapore è diverso, ma sicuramente piacevole e mi lascio trasportare dal piacere di avere un ragazzo bello sbracato davanti a me a cui sto leccando i piedi. Salgo lungo il piede ed inizio a ciucciargli l’alluce, che sento premermi contro il palato mentre Simone sta sospirando per il piacere.
    “Ci voleva proprio una leccata di piedi!”
    “Cavolo se ci vuole. Fede non ti scordare di me eh…” la voce di Marco mi riporta alla realtà. Ero infatti completamente preso da questi nuovi piedi davanti a me. Levo i calzini a Marco ed inizio un po’ a leccare i piedi anche a lui.
    “Adesso ho capito perché state insieme da così tanto tempo ahaha” dice Simone a Marco.
    “Beh, il fatto che sia così servizievole è senza dubbio un benefit. Non trascurare l’ospite fede!” ed io lascio il piede di Marco per tornare alle piante di Simone. Con una mano ho il piede di Marco che continuo a massaggiare, con l’altra il piede sinistro di Simone mentre intanto gli lecco il destro.
    “Oh Marco ormai stiamo diventando degli abitué a questa situazione eh” dice Simone e a me arriva la conferma che avessero parlato quindi delle loro esperienze di dominazione. Marco gli avrà raccontato tutto del nostro rapporto ed ecco perché ora mi ritrovo così. Poco male, ora come ora vorrei durasse in eterno questo momento. Passano quindi diversi minuti che non saprei neanche quantificare visto che mi sto perdendo in quello che sembra quasi essere un sogno.
    Io sono troppo preso da quei quattro piedoni enormi davanti a me ma con la coda dell’occhio vedo che loro stanno in una nuova posizione. Mi fermo. Simone sta con le braccia appoggiate sullo schienale del divano, bello rilassato mentre la mano di Marco gli sta massaggiando il pacco. Ma non è quella la cosa a sconvolgermi maggiormente. Davanti a me ci sono Simone e Marco che si baciano.
    Non ci capisco niente, non so se sono geloso o infastidito ma neanche metto in ordine le idee che mi Simone si stacca da Marco e volgendo lo sguardo verso di me dice: “Beh perché hai smesso?” Al che con il piede mi da uno schiaffetto per poi infilarmi di prepotenza in bocca l’altro piede “su continua dai”. Sono interdetto, la scena mi sembra surreale.
    Vedo che Marco si stacca da Simone, apre la bocca, sta per parlare e per risolvere quest’assurda situazione di cui mi trovo a far parte. A mia sorpresa però dice semplicemente: “I padroni si stanno rilassando Fede, da bravo, continua a leccarci i piedi” e ricomincia a baciare Simone socchiudendo gli occhi rilassato.
    A questo punto ho due opzioni. Faccio come mi ha detto Marco, oppure mi alzo e li separo, lasciandomi trasportare dalla gelosia. Vedo che Simone ha lo sguardo ancora fisso su di me e sogghigna. Quindi alza il braccio e mi indica i piedi mentre ne fa muovere le dita. Guardo quelle dita puzzolenti muoversi e Simone che mi incita a leccargliele mentre continua a baciarsi con Marco.
    Sono geloso è evidente, ma allo stesso tempo attratto da quei nuovi piedi enormi. Così mentre con la mano destra continuo a massaggiare quelli di Marco, abbasso la testa e ricomincio a leccare quelli di Simone.
    Ritorno al mio ruolo da leccapiedi, mentre il mio ragazzo ed il suo ex stanno lì davanti a me a baciarsi.

    Continua….
     
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    MAI e dico MAI avrei acconsentito ad una situazione del genere !!!!!
     
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    Uno schiavo non può che obbedire agli ordini del suo Padrone!

    Edited by luridoleccapiedi - 28/1/2023, 17:12
     
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    Ma infatti IO non sarei MAI schiavo !!!! La dignità prima di qualsiasi cosa !!!!
     
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    CITAZIONE (luridoleccapiedi @ 28/1/2023, 15:27) 
    Uno schiavo non può che obbedire agli ordini del suo Padrone!

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    CITAZIONE (Vittorio Rossi1 @ 28/1/2023, 22:54) 
    CITAZIONE (luridoleccapiedi @ 28/1/2023, 15:27) 
    Uno schiavo non può che obbedire agli ordini del suo Padrone!

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    Grazie, Signore.
     
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    CITAZIONE (luridoleccapiedi @ 29/1/2023, 02:45) 
    CITAZIONE (Vittorio Rossi1 @ 28/1/2023, 22:54) 
    Saggia risposta

    Grazie, Signore.

    Prego Luridoleccapiedi
     
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    CITAZIONE (fedec97 @ 23/11/2023, 15:33) 
    Siete curiosi di sapere come continua?

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