Non vivere tranquillamente la propria condizione

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    Ciao a tutti, mi sono iscritto sul forum in quanto ho necessità di capire se c'è qualcosa che non va in me e cosa posso fare per vivere in maniera migliore la mia vita. Non voglio dilungarmi molto percui vi scrivo in breve quella che è la mia esperienza. Parto dalla considerazione che ho scoperto di essere feticista in età giovanissima, avevo 10 anni e tramite un gioco-chat online mi incuriosì un tizio che cercava padrone e mi inoltrò un video fetish che guardai curiosamente e mi interessò, portandomi oggi ad avere questa passione. Ho vissuto tutta l'adolescenza fino ad oggi, 26 anni, con il pallino della sottomissione e dei piedi.
    Ho fatto diversi errori, ho parlato di questa condizione con degli amici molto stretti solo per la speranza che le mie prime esperienze capitassero proprio con chi desideravo di più, ovviamente non è quello che ho ricevuto, solo comprensione e fortunatamente accettazione, poi ho smesso e ho totalmente represso questa cosa perché ho capito che fosse sbagliato confidare qualcosa del genere solo per il fine che mi interessasse. Da circa 4 anni ho una vera e propria ossessione con quello che è attualmente il mio migliore amico, non sono riuscito in determinate situazioni (classiche di notte) a trattenermi da fare piccoli gesti e slinguazzate delicate, un'estasi incredibile. Ecco, mi sento sbagliato sotto diversi fronti. Mi sta ricapitando quella voglia di confidarmi ma so bene che non è la cosa giusta da fare, solo che questa situazione è amplificata dal fatto che ho veramente una voglia incredible di poter vivere un'esperienza simile con lui, illusione pura ovviamente, la lucidità su questa non mi manca. Vorrei non dover cercare l'esperienza con quello che è un amico o un conoscente perché so che queste passioni vanno condivise con chi si apre a te. Ciò che pero finora non vi ho detto è che la mia crescita da feticista mi ha causato una strana cosa: non mi interessa nient'altro che la sottomissione e i piedi maschili. Non provo letteralmente nessuna attrazione o voglia di sesso, non mi interessa minimamente e non mi viene neanche di guardare video porno di sesso ma solo sottomissione e piedi. Inutile dirvi che ciò comunque a livello sociale in determinate situazioni mi crea disagio, in un viaggio fatto ad Amsterdam con amici di cui solo due a conoscenza di questo mio segreto mi ha comunque portato ad avere pippe mentali e ad apparire spento in determinate situazioni dove il classico ragazzo con gli amici vuole divertirsi qui e lì con le ragazze del posto. Credo che avendo avuto un "trauma" per via della chat online e di quel video io sia cresciuto con questo pallino irremovibile. Non so se andare da uno psicologo possa aiutarmi ma io ho persino vergogna di parlarne perché non sono mai riuscito a vivere questa condizione serenamente. Il mio miglior amico sa di questa mia... Asessualitá? Non so come definirla, gliene ho parlato solo perché ovviamente non mi ha mai visto né parlare di donne nè particolarmente interessato, credendo poi che io fossi gay. Su questo mi sono aperto e, anzi, gli ho anche detto che avrei assolutamente preferito avere una vera attrazione sessuale e un orientamento ben definito piuttosto che vivere così.
    Non so se è tutto un problema che mi sto ponendo io o effettivamente sarebbe inevitabile in una situazione come la mia non ritenerlo un vero e proprio problema. Vorrei un vostro parere in merito vi leggo tutti e spero possiate darmi qualche consiglio per rendere quello che per ora è un peso per me come qualcosa di più leggero, vi ringrazio in anticipo ragazzi

    Edited by Unknown995 - 14/11/2022, 00:59
     
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    Lo Knismolagnone

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    CITAZIONE (Unknown995 @ 14/11/2022, 00:40) 
    Ciao a tutti, mi sono iscritto sul forum in quanto ho necessità di capire se c'è qualcosa che non va in me e cosa posso fare per vivere in maniera migliore la mia vita. Non voglio dilungarmi molto percui vi scrivo in breve quella che è la mia esperienza. Parto dalla considerazione che ho scoperto di essere feticista in età giovanissima, avevo 10 anni e tramite un gioco-chat online mi incuriosì un tizio che cercava padrone e mi inoltrò un video fetish che guardai curiosamente e mi interessò, portandomi oggi ad avere questa passione. Ho vissuto tutta l'adolescenza fino ad oggi, 26 anni, con il pallino della sottomissione e dei piedi.
    Ho fatto diversi errori, ho parlato di questa condizione con degli amici molto stretti solo per la speranza che le mie prime esperienze capitassero proprio con chi desideravo di più, ovviamente non è quello che ho ricevuto, solo comprensione e fortunatamente accettazione, poi ho smesso e ho totalmente represso questa cosa perché ho capito che fosse sbagliato confidare qualcosa del genere solo per il fine che mi interessasse. Da circa 4 anni ho una vera e propria ossessione con quello che è attualmente il mio migliore amico, non sono riuscito in determinate situazioni (classiche di notte) a trattenermi da fare piccoli gesti e slinguazzate delicate, un'estasi incredibile. Ecco, mi sento sbagliato sotto diversi fronti. Mi sta ricapitando quella voglia di confidarmi ma so bene che non è la cosa giusta da fare, solo che questa situazione è amplificata dal fatto che ho veramente una voglia incredible di poter vivere un'esperienza simile con lui, illusione pura ovviamente, la lucidità su questa non mi manca. Vorrei non dover cercare l'esperienza con quello che è un amico o un conoscente perché so che queste passioni vanno condivise con chi si apre a te. Ciò che pero finora non vi ho detto è che la mia crescita da feticista mi ha causato una strana cosa: non mi interessa nient'altro che la sottomissione e i piedi maschili. Non provo letteralmente nessuna attrazione o voglia di sesso, non mi interessa minimamente e non mi viene neanche di guardare video porno di sesso ma solo sottomissione e piedi. Inutile dirvi che ciò comunque a livello sociale in determinate situazioni mi crea disagio, in un viaggio fatto ad Amsterdam con amici di cui solo due a conoscenza di questo mio segreto mi ha comunque portato ad avere pippe mentali e ad apparire spento in determinate situazioni dove il classico ragazzo con gli amici vuole divertirsi qui e lì con le ragazze del posto. Credo che avendo avuto un "trauma" per via della chat online e di quel video io sia cresciuto con questo pallino irremovibile. Non so se andare da uno psicologo possa aiutarmi ma io ho persino vergogna di parlarne perché non sono mai riuscito a vivere questa condizione serenamente. Il mio miglior amico sa di questa mia... Asessualitá? Non so come definirla, gliene ho parlato solo perché ovviamente non mi ha mai visto né parlare di donne nè particolarmente interessato, credendo poi che io fossi gay. Su questo mi sono aperto e, anzi, gli ho anche detto che avrei assolutamente preferito avere una vera attrazione sessuale e un orientamento ben definito piuttosto che vivere così.
    Non so se è tutto un problema che mi sto ponendo io o effettivamente sarebbe inevitabile in una situazione come la mia non ritenerlo un vero e proprio problema. Vorrei un vostro parere in merito vi leggo tutti e spero possiate darmi qualche consiglio per rendere quello che per ora è un peso per me come qualcosa di più leggero, vi ringrazio in anticipo ragazzi

    Ciao, mi sento di aprire io le danze a risponderti perché in qualche modo si tratta di un tema che tocca da vicino anche me, e se le mie parole possono finire con l’aiutare qualcuno anche solo una frazione dell’aiuto che ho ricevuto e sto continuando a ricevere io, ne sono solo che felice.

    Prima di tutto, consiglio spassionato: non temere di esporre le tue ansie a un ascolto professionale, una figura in carne e ossa appositamente formata, con cui nel tempo costruire un percorso di fiducia e di aiuto a una autoesplorazione della tua persona, sarà sempre migliore dei brevi pensieri e impersonali che puoi ricevere qui.

    Ad occhio e per citarti, non mi pare ci sia nulla che non vada in te, non più di quanto non ce n’è nel cane che non è un gatto, nella mela che non è una pera, nel rosso che non è il blu: sei pervenuto alla consapevolezza di essere diverso dalla “norma”, qualunque cosa s’intenda con questo termine, e ti maceri ad interrogarti sui motivi. Nella mia esperienza, potresti considerare di partire dal presupposto che non sei tu “sbagliato” rispetto alla narrazione dominante, non più del mattoncino tondo che il bimbo non riesce, per quanto si sforzi, a far entrare nella sagoma triangolare; semplicemente, da quella narrazione sei “altro”, e necessiti dunque di trovarne una che invece ti contempli al suo interno, ti racconti, o per meglio dire, senza voler scomodare tematiche assai importanti nel discorso odierno, “ti rappresenti”.

    Scrivi di aver iniziato il tuo percorso nella scoperta della sessualità compiendo «errori» ad aprirti con degli amici stretti; ma già solo per averne ricevuto «comprensione e […] accettazione» direi tu possa passare a considerarli step — quanto vuoi ingenui, magari, ma di un’ingenuità normale, fisiologica, e forse anche giusta, agli inizi: da qualche parte bisogna pur incominciare — di un percorso.

    Scrivi di non riuscire a raccapezzarti su quale sia il tuo orientamento sessuale: sai solo, e lo sai da molto, di essere attratto dalla sottomissione e dai piedi maschili, e non ti riconosci, immagino, in un mondo che sembra dividere il sesso in compartimenti stagni, tra una cultura eterosessuale dominante che sembra ruotare tra tette, culo, figa e una omosessuale o comunque non eteronormativa di minoranza, che pure risponde arroccandosi su quanto il cazzo piaccia a tutti ecc. (chiedo scusa per la volgarità e la banalizzazione, ma dopotutto sono queste le parole che vengono pronunciate quotidianamente nel mondo che ci circonda).

    Dunque, se è vero appunto che da qualche parte bisogna pure iniziare, il consiglio con cui voglio lasciarti è questo: non cercare di conformarti a nulla che non senti esserti proprio (o almeno, non farlo nel profondo: non sono un alieno, so bene che in superficie per aver la vita comoda facciamo tutti finta di essere uguali e rispondenti a uno standard lo stesso per ognuno), ma inizia ad assecondare le tue pulsioni secondo le direttrici esatte con cui si presentano: sei attratto dal mondo BDSM e dalle estremità degli uomini? Attìvati per cercare la compagnia di uomini che provino i tuoi stessi desideri. Nella maggior parte dei casi tali uomini si definiranno omosessuali e li sentirai comunque diversi da te, magari interessati come sono anche a rapporti più “canonici”? Non sentirti in obbligo di definirti gay (in generale e nel mondo ideale non si dovrebbe farlo con nessun orientamento, almeno finché non si senta l’etichetta calzare come un guanto), e continua a cercare finché non troverai un ragazzo che risponda in pieno alle tue caratteristiche (saresti sorpreso di scoprire quante persone omosessuali non siano interessate alla penetrazione anale, magari controlla la definizione di “side”) o fermati prima, contento di trovare un altro che non lo faccia ma sia comunque rispettoso del tuo sentire e aperto ad aiutarti a scoprire te stesso.

    E magari in quel momento, reso normale e forse — te lo auguro — persino abituale ciò che una volta era proibito, l’ossessione per il tuo migliore amico sarà scomparsa come neve al sole e, fondata su più esperienze una neoacquisita sicurezza, ti sentirai libero di raccontargli ridendo di cosa una volta provavi per lui, sai mai ottenendone (ma qui siamo proprio a livello lieto fine delle fiabe 🤭: «Potevi dirmelo prima, no?») un divertito e rilassato concedersi da parte sua…

    Ti auguro il meglio! 🕊️

    Edited by EGGLVP - 28/2/2024, 17:02
     
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    Non sentirti assolutamente strano o "malato" ;)

    Anche io come te provo eccitazione solo per i piedi, nulla per peni/vagine e sesso tradizionale. Non è assessualità, altrimenti non saresti attratto nemmeno da quelli, semplicemente la tua eccitazione è provocata dai piedi, tutto qui.
    Capisco perfettamente che ciò possa portare a un disagio interiore e non a capire bene la propria sfera sessuale, ci sono passato pure io. Il mio consiglio è quello di accertarti e capire che questo fa parte di te. Certo, non nego che sarà più difficile trovare una relazione soddisfacente perché non tutti condividono questa idea (e anche qui ti parlo sempre per esperienze personali), ma non possiamo farci nulla! Se dovessimo vivere con il pensiero continuo di essere degli emarginati sarebbe finita. Quindi forza e coraggio, ti auguro di trovare la serenità che cerchi. Io ho la tua stessa età, se pensi che parlarne con un coetaneo dalle stesse esperienze possa aiutarti i miei messaggi privati sono aperti
     
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    post molto molto interessante e bello, passatemi il termine, ma mi piace molto vengano fuori tematiche così perché è un grande valore aggiunto per il forum rispetto ad un classico uso per cercare incontri.
    ora sono di fretta e non voglio darti una risposta affrettata che non ti meriti, mi riprometto di scriverti con più calma ed in modo più articolato.
    in ogni caso hai già fatto un grande passo importante parlandone con qualcuno e nel posto giusto (cioè qui).
     
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    CITAZIONE (EGGLVP @ 14/11/2022, 12:46) 
    CITAZIONE (Unknown995 @ 14/11/2022, 00:40) 
    Ciao a tutti, mi sono iscritto sul forum in quanto ho necessità di capire se c'è qualcosa che non va in me e cosa posso fare per vivere in maniera migliore la mia vita. Non voglio dilungarmi molto percui vi scrivo in breve quella che è la mia esperienza. Parto dalla considerazione che ho scoperto di essere feticista in età giovanissima, avevo 10 anni e tramite un gioco-chat online mi incuriosì un tizio che cercava padrone e mi inoltrò un video fetish che guardai curiosamente e mi interessò, portandomi oggi ad avere questa passione. Ho vissuto tutta l'adolescenza fino ad oggi, 26 anni, con il pallino della sottomissione e dei piedi.
    Ho fatto diversi errori, ho parlato di questa condizione con degli amici molto stretti solo per la speranza che le mie prime esperienze capitassero proprio con chi desideravo di più, ovviamente non è quello che ho ricevuto, solo comprensione e fortunatamente accettazione, poi ho smesso e ho totalmente represso questa cosa perché ho capito che fosse sbagliato confidare qualcosa del genere solo per il fine che mi interessasse. Da circa 4 anni ho una vera e propria ossessione con quello che è attualmente il mio migliore amico, non sono riuscito in determinate situazioni (classiche di notte) a trattenermi da fare piccoli gesti e slinguazzate delicate, un'estasi incredibile. Ecco, mi sento sbagliato sotto diversi fronti. Mi sta ricapitando quella voglia di confidarmi ma so bene che non è la cosa giusta da fare, solo che questa situazione è amplificata dal fatto che ho veramente una voglia incredible di poter vivere un'esperienza simile con lui, illusione pura ovviamente, la lucidità su questa non mi manca. Vorrei non dover cercare l'esperienza con quello che è un amico o un conoscente perché so che queste passioni vanno condivise con chi si apre a te. Ciò che pero finora non vi ho detto è che la mia crescita da feticista mi ha causato una strana cosa: non mi interessa nient'altro che la sottomissione e i piedi maschili. Non provo letteralmente nessuna attrazione o voglia di sesso, non mi interessa minimamente e non mi viene neanche di guardare video porno di sesso ma solo sottomissione e piedi. Inutile dirvi che ciò comunque a livello sociale in determinate situazioni mi crea disagio, in un viaggio fatto ad Amsterdam con amici di cui solo due a conoscenza di questo mio segreto mi ha comunque portato ad avere pippe mentali e ad apparire spento in determinate situazioni dove il classico ragazzo con gli amici vuole divertirsi qui e lì con le ragazze del posto. Credo che avendo avuto un "trauma" per via della chat online e di quel video io sia cresciuto con questo pallino irremovibile. Non so se andare da uno psicologo possa aiutarmi ma io ho persino vergogna di parlarne perché non sono mai riuscito a vivere questa condizione serenamente. Il mio miglior amico sa di questa mia... Asessualitá? Non so come definirla, gliene ho parlato solo perché ovviamente non mi ha mai visto né parlare di donne nè particolarmente interessato, credendo poi che io fossi gay. Su questo mi sono aperto e, anzi, gli ho anche detto che avrei assolutamente preferito avere una vera attrazione sessuale e un orientamento ben definito piuttosto che vivere così.
    Non so se è tutto un problema che mi sto ponendo io o effettivamente sarebbe inevitabile in una situazione come la mia non ritenerlo un vero e proprio problema. Vorrei un vostro parere in merito vi leggo tutti e spero possiate darmi qualche consiglio per rendere quello che per ora è un peso per me come qualcosa di più leggero, vi ringrazio in anticipo ragazzi

    Ciao, mi sento di aprire io le danze a risponderti perché in qualche modo si tratta di un tema che tocca da vicino anche me, e se le mie parole possono finire con l’aiutare qualcuno anche solo una frazione dell’aiuto che ho ricevuto e sto continuando a ricevere io, ne sono solo che felice.
    Prima di tutto, consiglio spassionato: non temere di esporre le tue ansie a un ascolto professionale, una figura in carne e ossa appositamente formata, con cui nel tempo costruire un percorso di fiducia e di aiuto a una autoesplorazione della tua persona, sarà sempre migliore dei brevi pensieri e impersonali che puoi ricevere qui.
    Ad occhio e per citarti, non mi pare ci sia nulla che non vada in te, non più di quanto non ce n’è nel cane che non è un gatto, nella mela che non è una pera, nel rosso che non è il blu: sei pervenuto alla consapevolezza di essere diverso dalla “norma”, qualunque cosa s’intenda con questo termine, e ti maceri ad interrogarti sui motivi. Nella mia esperienza, potresti considerare di partire dal presupposto che non sei tu “sbagliato” rispetto alla narrazione dominante, non più del mattoncino tondo che il bimbo non riesce, per quanto si sforzi, a far entrare nella sagoma triangolare; semplicemente, da quella narrazione sei “altro”, e necessiti dunque di trovarne una che invece ti contempli al suo interno, ti racconti, o per meglio dire, senza voler scomodare tematiche assai importanti nel discorso odierno, “ti rappresenti”.
    Scrivi di aver iniziato il tuo percorso nella scoperta della sessualità compiendo «errori» ad aprirti con degli amici stretti; ma già solo per averne ricevuto «comprensione e […] accettazione» direi tu possa passare a considerarli step — quanto vuoi ingenui, magari, ma di un’ingenuità normale, fisiologica, e forse anche giusta, agli inizi: da qualche parte bisogna pur incominciare — di un percorso.
    Scrivi di non riuscire a raccapezzarti su quale sia il tuo orientamento sessuale: sai solo, e lo sai da molto, di essere attratto dalla sottomissione e dai piedi maschili, e non ti riconosci, immagino, in un mondo che sembra dividere il sesso in compartimenti stagni, tra una cultura eterosessuale dominante che sembra ruotare tra tette, culo, figa e una omosessuale o comunque non eteronormativa di minoranza, che pure risponde arroccandosi su quanto il cazzo piaccia a tutti ecc. (chiedo scusa per la volgarità e la banalizzazione, ma dopotutto sono queste le parole che vengono pronunciate quotidianamente nel mondo che ci circonda).
    Dunque, se è vero appunto che da qualche parte bisogna pure iniziare, il consiglio con cui voglio lasciarti è questo: non cercare di conformarti a nulla che non senti esserti proprio (o almeno, non farlo nel profondo: non sono un alieno, so bene che in superficie per aver la vita comoda facciamo tutti finta di essere uguali e rispondenti a uno standard lo stesso per ognuno), ma inizia ad assecondare le tue pulsioni secondo le direttrici esatte con cui si presentano: sei attratto dal mondo BDSM e dalle estremità degli uomini? Attìvati per cercare la compagnia di uomini che provino i tuoi stessi desideri. Nella maggior parte dei casi tali uomini si definiranno omosessuali e li sentirai comunque diversi da te, magari interessati come sono anche a rapporti più “canonici”? Non sentirti in obbligo di definirti gay (in generale e nel mondo ideale non si dovrebbe farlo con nessun orientamento, almeno finché non si senta l’etichetta calzare come un guanto), e continua a cercare finché non troverai un ragazzo che risponda in pieno alle tue caratteristiche (saresti sorpreso di scoprire quante persone omosessuali non siano interessate alla penetrazione anale, magari controlla la definizione di “side”) o fermati prima, contento di trovare un altro che non lo faccia ma sia comunque rispettoso del tuo sentire e aperto ad aiutarti a scoprire te stesso.
    E magari in quel momento, reso normale e forse — te lo auguro — persino abituale ciò che una volta era proibito, l’ossessione per il tuo migliore amico sarà scomparsa come neve al sole e, fondata su più esperienze una neoacquisita sicurezza, ti sentirai libero di raccontargli ridendo di cosa una volta provavi per lui, sai mai ottenendone (ma qui siamo proprio a livello lieto fine delle fiabe 🤭: «Potevi dirmelo prima, no?») un divertito e rilassato concedersi da parte sua…

    Ti auguro il meglio! 🕊️

    Vi ringrazio per i commenti e mi sono soffermato su quello che hai detto. Il percorso di vita che ho fatto da quando ho scoperto questa passione secondo me è iniziato troppo presto, credo sia per questo che oggi non vivo bene la mia condizione. Ho un'ansia incredibile se penso al futuro perché le diversità ci sono quasi in tutti noi per un motivo o per un altro ma io mi sento.. eccessivamente diverso, anormale tanto da non riuscire a credere che possa andare avanti a lungo così. Sia chiaro non provo depressione o pensieri negativi ma ho paura. Paura di ritrovarmi solo, paura di non riuscire ad accettarmi mai a pieno. Ho solo raggiunto uno stato di consapevolezza di me e di quello che sono ma non di accettazione. Quello che assolutamente vorrei in primis è scindere tutti i rapporti che ho con questa mia fantasia, soprattutto con il mio miglior amico. Diverse volte sono stato stuzzicato per gioco con pedate in piena faccia per gioco (classico pensiero che ci fa chiedere se sia o no feticista, ma no non lo è, lo so bene) e avendo avuto un'adolescenza molto chiusa per certi versi è come se stessi provando adesso quelle emozioni anche solo per stupidaggini e giochi simili con lui. Certe volte (troppe) mi sta capitando di isolarmi mentalmente in sua compagnia perché il mio cervello inizia a fantasticare troppo, fino a ritrovarmi in me a pensare "ma che ca**o ho nel cervello, perché proprio a me?"
    Non ho mai cercato esperienze esterne/organizzate su forum e siti di incontri perché come hai anche detto te c'è una direzione estremamente marcata di ricerca del sesso e mi ritrovo completamente estraneo a questo, non mi viene minimamente di mettermi lì a cercare l'esperienza con uno sconosciuto. A 18 anni ho parlato ai miei genitori del fatto che non provi assolutamente nessuna pulsione sessuale, ovviamente tenendo fuori il feticismo e cercarono di aiutarmi portandomi da uno psicologo. Un buco nell'acqua che non dimenticherò mai perché sapevo in cuore mio che avrei dovuto aprirmi su tutto con lui ma persino con uno psicologo a quell'età non ebbi il coraggio di parlare del mio feticismo. Scrivere qui e leggere i vostri commenti è esattamente come hai detto tu, uno scambio di pensieri e un attimo in cui posso sentirmi compreso, poi però nella realtà mi capita di avere la testa sconnessa. Ho avuto altri momenti del genere che sono poi passati da soli ma ho notato che mi ricapitano ogni volta che ho un'esperienza di mio gusto con il mio miglior amico. È successo proprio 2 notti fa che avendo avuto l'opportunità ho cercato il contatto e sono letteralmente andato in estasi (culminato veramente nel migliore dei modi e in maniera incontrollabile per me). Era già successo altre volte e nuovamente mi sono sentito così. Forse per sentirmi meglio dovrei totalmente cancellare e sforzarmi di non collegare più la mia passione a lui ma è maledettamente difficile, potrebbe però essere la soluzione a non avere questi momenti così no che mi portano a scrivere qui. Un altro motivo che credo mi stia incasinando il cervello è la questione legata al recente viaggio che ho fatto ad Amsterdam dove essendo completamente estraniato da ciò che volevano fare i miei amici, pur sapendo che due di loro ne fossero a conoscenza, mi ha fatto sentire un po' fuori luogo e col timore di essere poi additato come noioso e non partecipe. Sono letteralmente un casino credo si capisca benissimo ma ho voglia di uscirne, voglia di vivere meglio ciò che sono e chi sono.

    Edited by Unknown995 - 14/11/2022, 15:39
     
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    Ciao... Ho letto il tuo post e ti sento realmente in crisi. So che la prima esperienza di questo tipo, si tende a volerla vivere con una persona con cui si ha un intesa, o un attrazione,forse perché ci si sente più a proprio agio o perche' si ha paura di un giudizio negativo di chi sta dall'altra parte, ma datti la possibilità di poter cercare un approccio anche con una persona a te sconosciuta, potresti avere delle sorprese positive. Non ti precludere questa cosa...
     
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    rispondo velocemente, purtroppo a differenza di chi non ha il dono della sintesi io ho il problema opposto 😅
    non devi sentirti sbagliato, nessuno di noi lo è. devi scindere i problemi perché ci sono più aspetti problematici. da un lato devi stare molto attento a non cadere nella trappola della cotta o attrazione per il miglior amico, ragionevolmente etero salvo botte di culo, trappola in cui siamo caduti e rischiamo sempre di cadere tutti noi in quanto persone LGBT e per di più feticisti.
    da un altro lato va approfondito anche l'aspetto dell'asessualità, che può essere vera così come può essere un blocco. va fatta chiarezza anche se si tratta solo di mancanza di attrazione sessuale e/o anche affettiva/romantica. e va fatta chiarezza, valutando entrambi gli aspetti sessuale e romantico, verso quale genere, maschile o femminile, o entrambi, sono rivolte.
    considera poi che sesso biologico, identità di genere, adesione ad un ruolo di genere, orientamento sessuale, orientamento romantico, ruolo e preferenze sessuali sono i tantissimi piani diversi che caratterizzano la sessualità umana, e in modo spesso non binario.
    il feticismo poi va analizzato da sé. può anche questo essere semplicemente un blocco (ed è qui che si parla di feticismo in senso "patologico") oppure può essere semplicemente una parte di te.
    ci sono molti aspetti che si sovrappongono e che messi assieme contemporaneamente sono difficili da affrontare.

    quindi sì, potrebbe essere opportuno un aiuto esterno che ti aiuti a fare chiarezza, però è altrettanto importante stare attenti a non finire nelle mani sbagliate, perché un professionista che non abbia vissuto le cose in prima persona potrebbe non capirti pienamente e magari pure indirizzarti male.

    personalmente, ti suggerirei di provare inizialmente a fare da te queste riflessioni, cercando di separare i vari piani, per poi eventualmente cercare aiuto esterno. credo molto nel confronto tra pari e nella condivisione di esperienze simili di chi ci è passato prima di te.
     
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    Ciao e grazie per la risposta. In generale ti dico che lato sessuale come ho già detto non ho mai provato attrazione verso nessun sesso e in particolare le zone erogene non mi hanno mai attratto, sono cresciuto sempre e solo col pallino dei piedi. Dal punto di vista poi della mia stessa asessualità posso dirti di essere assolutamente attratto emotivamente e romanticamente, su questo ne sono certo, sono tutto tranne che freddo anzi vorrei avere e do tanto affetto. Non so se il mio feticismo sia patologico perché questi momenti di crollo li ho solo in determinate situazioni, ci sono già passato e col tempo poi le ho superate da solo con la monotonia della vita tra casa-lavoro-amici. Ci sono poi esperienze come quelle che ho avuto recentemente che mi mandano in tilt perché vorrei esiti e situazioni che si creano INSISTENTEMENTE nella mia testa. Roba che non riesco certe volte a non pensarci. Probabilmente mi passerà nuovamente ma vorrei non ricaderci di nuovo perché mi fa sentire giù di morale e non mi va neanche di trasmetterlo agli altri. Secondo te uno specialista può darmi delle risposte per aiutare a indirizzare meglio la mia vita e la mia persona senza questi blocchi? Io non ho tanta fiducia negli psicologi, ho il presentimento che sia difficile veramente capire una persona come me e dovrei affidarmi a uno veramente bravo (con comseguente esborso di denaro rilevante)
     
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    secondo me dovresti cercare di fare qualche esperienza, anche e meglio per ora puramente feticista, ma cercandola al di fuori della normale cerchia di amici, ed evitando assolutamente la trappola della cotta per il migliore amico etero, cotta che può anche essere senza alcuna componente sessuale se non quella feticista. che probabilmente è una parte di te che va accettata come tale senza tanti problemi e paure. concentrando cioè l'attenzione non al feticismo in sé ma al rapporto che tu hai con esso. è il rapporto che hai con il feticismo che potrebbe essere patologico e generare confusione e sofferenza, non il feticismo in sé che è solo un aspetto della tua identità che è unica e solo tua.

    anche io non ho troppa fiducia negli psicologi, sicuramente sono costosi e non è facile trovare il professionista giusto ed adeguatamente preparato.
    ci penserei ma eventualmente più avanti, dopo aver avviato un percorso di riflessione interiore magari con il confronto tra pari qui.
     
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    Non credo assolutamente che tu sia sbagliato ma sono assolutamente d'accordo con boy79ud, cercare di vivere in un primo momento l'esperienza fetisc al di fuori della cerchia degli amici, provando a vivere la cosa in maniera giocosa e rilassata, potrebbe essere un primo passo.. Da lì magari alcune tue insicurezze potrebbero venire a meno..
     
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    CITAZIONE (Slavelovefeet79 @ 14/11/2022, 21:18) 
    Non credo assolutamente che tu sia sbagliato ma sono assolutamente d'accordo con boy79ud, cercare di vivere in un primo momento l'esperienza fetisc al di fuori della cerchia degli amici, provando a vivere la cosa in maniera giocosa e rilassata, potrebbe essere un primo passo.. Da lì magari alcune tue insicurezze potrebbero venire a meno..

    grazie per avermi dato un anno di meno😘😅
     
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    Ahh. Ok... Ho confuso l'età ma fa sempre piacere se te me tolgono!!!😀😀

    A chi non lo farebbe... Sono nuovo del forum, sto ancora prendendo confidenza con il sito, non vorrei fare qualche gaf o strafalcione , mi è molto carino...
     
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    CITAZIONE (boy78ud @ 14/11/2022, 21:11) 
    secondo me dovresti cercare di fare qualche esperienza, anche e meglio per ora puramente feticista, ma cercandola al di fuori della normale cerchia di amici, ed evitando assolutamente la trappola della cotta per il migliore amico etero, cotta che può anche essere senza alcuna componente sessuale se non quella feticista. che probabilmente è una parte di te che va accettata come tale senza tanti problemi e paure. concentrando cioè l'attenzione non al feticismo in sé ma al rapporto che tu hai con esso. è il rapporto che hai con il feticismo che potrebbe essere patologico e generare confusione e sofferenza, non il feticismo in sé che è solo un aspetto della tua identità che è unica e solo tua.

    anche io non ho troppa fiducia negli psicologi, sicuramente sono costosi e non è facile trovare il professionista giusto ed adeguatamente preparato.
    ci penserei ma eventualmente più avanti, dopo aver avviato un percorso di riflessione interiore magari con il confronto tra pari qui.

    Molto del mio dilemma deriva da una mancanza di autostima accumulata con gli anni ma leggervi mi ha già dato degli spunti su cui lavorarci, devo cercare solo dentro di me di sovvertire queste sensazioni e viverMI in maniera molto più semplice senza crearmi muri da solo. Psicologicamente sono un casino e l'ho capito da piccolo figuratevi ora, ma ho voglia di andare contro a tutto ciò.
     
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    CITAZIONE (Unknown995 @ 15/11/2022, 18:06) 
    Molto del mio dilemma deriva da una mancanza di autostima accumulata con gli anni ma leggervi mi ha già dato degli spunti su cui lavorarci, devo cercare solo dentro di me di sovvertire queste sensazioni e viverMI in maniera molto più semplice senza crearmi muri da solo. Psicologicamente sono un casino e l'ho capito da piccolo figuratevi ora, ma ho voglia di andare contro a tutto ciò.

    uguale a me insomma 🤣
    autostima bassa e tendente sempre più allo zero per le esperienze negative accumulate...
     
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    Capisco che se questo disagio dura da tempo, sia difficile mettersi in gioco, puoi trovare conforto nelle parole delle persone con cui decidi di condividere la cosa ma tutto dipende molto da te... L'importante è che tu capisca che ognuno di noi ha delle fragilità, chi più chi meno ha le sue insicurezze.. Il primo passo spetta a te.. Ti auguro di cuore di riuscire a metterti in gioco.
     
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43 replies since 14/11/2022, 00:40   2623 views
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