George in palestra e non solo

Il mio capo George

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    Fa caldo in palestra. Lo guardo mentre posa i manubri a terra. Ha la canotta completamente sudata che scolpisce i muscoli. George Ciupilan è bellissimo e mi distrae da quando ho iniziato il mio inutile allenamento. Mi sono iscritto in palestra solo per vederlo.
    Questa è la prima volta che riesco a incrociarlo e la visione mi eccita. Devo tenere a freno il mio cazzo, ma non è facile.
    È quasi mezzanotte. La palestra non chiude ma siamo solamente in tre. Io, lui e una ragazza sul tapirulan.
    George va verso gli spogliatoi. Anche se ho iniziato da poco, mollo gli esercizi e lo seguo. Sono agitato ma felice all'idea di realizzare il mio sogno di vedere George nudo e sudato. Il mio armadietto è distante dal suo ma lo osservo con la coda dell'occhio. Si leva la canotta e si ferma davanti allo specchio. Mentre si lava le mani si guarda i pettorali e le spalle. Sembra fiero. Io gli guardo il culo quasi disegnato. I pantaloncini sono sudati e si vede bene la forma. Si sciacqua il viso e si siede di fronte al suo armadietto. Prende in mano il telefono e chiama un suo amico. Nel mentre si toglie le scarpe e lì non riesco a trattenere l'eccitazione. Ce l'ho così in tiro che pulsa e quasi sento male.
    Ha i calzini bianchi sudati. Li osservo appoggiati sul pavimento dello spogliatoio mentre dice cazzate con il suo amico. Il suo sguardo incrocia il mio dal riflesso sull'armadietto. Mi giro subito e il mio cuore batte forte.
    Quando saluta il suo amico, ho paura che venga a darmi un pugno e insultarmi per il fatto che sono solamente un pervertito. Non accade.
    Apre il borsone, da dove tira fuori i vestiti puliti. Ho paura che non faccia la doccia. Ho bisogno di vederlo nudo.
    Tira fuori una salvietta e la appoggia sopra lo zaino poi... Poi si spoglia. Toglie i pantaloncini. È in mutande con i calzini bianchi sudatissimi ai piedi. Non riesco a non fissarlo. Sono ipnotizzato con il membro duro. A fatica mi accorgo che si sta avvicinando a me.
    "Cosa guardi?"
    "Niente" rispondo
    Mi prende con la mano il mento e me lo stringe.
    "Non ti ho chiesto di dirmi puttanate."
    Ho paura che si arrabbi.
    "Scusa. Guardavo te!"
    Mi tira un ceffone. Sento dolore ma il cazzo è sempre più duro. Sembra scoppi.
    Ha le gli addominali sudati. Anche le mutande. Vedo la forma del suo membro.
    "Ti piace quello che vedi?"
    Faccio cenno di sì con la testa.
    "Rispondi puttana"
    Mi sputa sul viso. La sua saliva mi cola sulle labbra e ingoio quello che riesco. È buona e lui lo sa.
    Poi mi sbatte il viso sopra il suo membro. È sudato, molle e grosso. Ho voglia di leccarlo nudo ma soprattutto sto pensando ai suoi grossi piedi.
    Quasi mi soffoca poi mi allontana da lì. Mi tiene la mano dietro al collo e mi sputa altre due volte. Una sui capelli e una sugli occhi.
    "Ho visto che mi guardavi piedi prima"
    "Li vuoi vero?"
    "Sì George"
    "Chiamami capo" mi risponde mentre mi tira un calcio sulla gamba. Quasi non sento il dolore perché sono troppo eccitato.
    "Hai un minuto per fare quello che vuoi"
    Mi fiondo in ginocchio sui piedi sudati e inizio ad annusare.
    "Capo ma non puzzano"
    "Certo che non puzzano, io sono il tuo Dio."
    Sono così sudati però. E il calzino è pure un po' sporco. Annuso ancora poi tiro fuori la lingua e lecco il dorso. Ho voglia dei suoi piedi nudi.
    Passa velocemente un minuto e mi prende per i capelli. Mi fa sdraiare sulla panchina dello spogliatoio e si siede col culo sopra il mio viso. È sudato e saporito. Si abbassa le mutande e ho una visione di un vero Dio. Lo lecco e godo. Sento un po' di liquido che mi esce nelle mutande. È sodo e buono.
    Poi si gira. Dall'alto mi guarda.
    "Devi ingoiare tutto il mio nettare"
    Mi sputa tanta saliva in bocca e io bevo tutto. Non spreco neanche una goccia.
    Poi mi sbatte il cazzo ancora molle sulla faccia. È sudato e ha un sapore intenso, da uomo. Dura poco perché poi mi sbatte a terra sul pavimento. Si toglie un calzino e me lo infila in bocca. Quasi soffoco. Poi col piede nudo sudato mi spettina i capelli.
    Si leva anche l'altro calzino e me lo infila nel buco più oscuro. Sono coi pantaloni abbassati, un calzino in bocca e un calzino in culo. Gattono dietro di lui mentre va alla doccia. Lascia la porta aperta.
    "Stai in ginocchio e guarda"
    Inizia a lavarsi e le sue mani spalmano il sapone lungo il corpi definito. Poi finisce per prendere in mano la sua lunga mazza. È li che diventa duro pure a lui. Non mi guarda ma io lo fisso inebetito. Sto cinque minuti a guardarlo mentre si masturba. Poi si avvicina, appoggia il piede destro sulla mia bocca e come un idrante viene lì sopra.
    Ha il piede pieno di sborra.
    "Lecca tutto."
    Non riesco a rispondere.
    "Ah giusto"
    Mi toglie il calzino dalla bocca e me lo infila nel culo insieme all'altro. Tira su il piede di nuovo e inizio a pulirglielo. È buonissimo. Assaporo il suo sperma sul piede magro e sporco del suo piacere. Con l'altra mano mi masturbo fortissimo.
    "Ora sdraiati"
    Mi appoggia la testa sul pavimento del piatto doccia e sopra il piedi. Su quello piscia. E io sento il suo caldo piscio che mi bagna tutta la faccia e il suo piede. Glielo lecco e quasi soffoco mentre il suo piscio mi entra nelle narici.
    Sborro con la mano destra.
    Lui ride e se ne va. Nudo e bagnato con il piede pulito.


    Dopo quella volta non ho più visto George. Fino a ora. Io sono appena arrivato e lui si sta spogliando.
    Questa volta il suo amico, quello con cui era al telefono l'altra volta, è di fronte a lui, nudo, tutto nudo.
    "Quella figa là non aspetta altro che vada a letto con lei. Il problema è la mia tipa che è come un segugio. Ma lo sai bene."
    "Fottitene" risponde George.
    "La fai facile tu che non hai nessuna"
    George si toglie le mutande senza vergogna. Il suo cazzo lungo e le palle grosse gli penzolano in modo evidente.
    "Davide, facciamo la doccia, poi ci prendiamo qualcosa da bere al bar"
    George mi lancia uno sguardo veloce. È serio e ho paura che sia arrabbiato con me. Miseramente mi cambio e mi preparo per la palestra.
    Da lontano vedo il sedere glabro dell'amico. Mi eccito e abbassò lo sguardo. La devo smettere. Mi siedo dando loro le spalle.
    Sento l'acqua delle loro docce scorrere.
    Penso all'altra volta quando George mi ha sottomesso con violenza. La sua saliva era così buona e quello sperma sui piedi mi ha mandato in estasi.
    "Brutto sorcio!"
    La voce di George mi riporta alla realtà.
    Mi giro e lo guardo imbarazzato.
    Sì gira verso l'amico.
    "Quello è uno sfigato"
    "Ah sì?" risponde l'amico, che sembra più riservato.
    "Sì sì. Guarda un po'"
    Esce dalla doccia tutto bagnato e si avvicina a me. Guardo i suoi piedi nudi che lasciano l'impronta sul pavimento. Si mette di fronte a me. Ho il suo membro a due centimetri dal naso. Ha un buon odore.
    Mi tira uno schiaffo.
    "Vai ad asciugare con la lingua dove sono passato coi piedi."
    Mi fiondo a leccare ogni millimetro che ha calpestato.
    "Vedi cosa fa? È uno sfigato"
    L'amico sì lascia andare ad una risatina imbarazzata, mentre si insapona i capelli e mi fissa.
    Raccolgo un po' di sporco dal pavimento ma l'idea che i piedi di George sono passati di lì mi fa passare ogni remora.
    Quando finisco lo guardo, come un cane.
    Mi arriva un silacco talmente forte che mi schizza in tutta la faccia.
    Ho il membro durissimo.
    Mi prende per i capelli.
    "Guarda lì. Lo vedi quello? È il mio amico. È Davide Moccia."
    Annuisco.
    "Lui è molto caldo e con gli ormoni impazziti. Devi farlo stare bene. È un ordine."
    Esattamente non capisco cosa vuole dire, ma a gattoni vengo trascinato da George nella doccia di questo Davide. Il ragazzo chiude l'acqua e mi sorride. Ha gli occhi azzurri e i capelli bagnati che gli coprono la fronte. Il suo membro è un po' duro .
    "Guardagli i piedi" mi ordina George.
    Non faccio fatica. Anzi, godo di quella visione ravvicinata. Un po' di sapone copre i piedi bagnati di Davide. Ha le unghie corte ma con un sottile strato di bianco. Sono un po' meno curati di quelli di George e questo mi eccita. Posso avere entrambi qui e voglio servirli.
    "Davide è abituato a pisciare in doccia. Vero Davide?"
    "Dai George, non esagerare."
    Penso che Davide deve star zitto e lasciare al mio capo condurre il gioco. A me non dispiace per niente.
    "Allora Davide? Di solito la fai sempre. A lui piace, non preoccuparti."
    "Ok" risponde Davide. Gli guardo gli occhioni azzurri e gli sorrido.
    Subito dopo la manina virile di George mi sbatte la faccia sul piede di Davide.
    "Lecca fino a quando te lo dico io. Col piede George mi preme sul culo. Sono coricato a pancia in giù, un po' nel piatto doccia e un po' fuori e sono eccitato.
    Lecco quei piedi. Hanno poco pelo sul dorso e hanno un po' di vene in rilievo. Sono caldi e buoni. George tappa il buco del piatto doccia. Poi sento il piscio di Davide che mi bagna i capelli e mi cola sulle guance. Dopo qualche secondo faccio fatica a respirare, mentre Lecco senza sosta quei dolci piedi e soffoco nel piscio che mi bagna tutto il viso.
    Quando finisce di pisciare, Davide si sposta e va nell'altra doccia.
    "Tu ora bevi e pulisci tutto quello che c'è per terra qui." mi ordina George.
    "Sì capo"
    Lecco il piatto doccia dove Davide si è lavato mentre con la mano destra mi masturbo. Sborro in pochi secondi. Non ho voglia di iniziare la palestra ora. Ho già fatto abbastanza.
    Loro due se la ridono e non mi rivolgono la parola.
     
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    Molto bello spero continui 😍
     
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    Cristian

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    Ti prego continua è eccitante e fai un racconto dove sia George sia Davide sottomette lo schiavo e metti più racconti con scoregge e facesitting ti prego.
     
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    Tappami naso e bocca

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    Molto forte in tutti i sensi!!
     
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    Sai mandargli le tue storie 😂😂 molto eccitanti
     
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    Molto bello... spero di sarà un proseguimento
     
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    CITAZIONE (Cristianfeet @ 2/8/2021, 16:23) 
    Ti prego continua è eccitante e fai un racconto dove sia George sia Davide sottomette lo schiavo e metti più racconti con scoregge e facesitting ti prego.

    Condivido totalmente .
     
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    Busso.
    "Entra. È aperto!" urla George.
    La stanza dell'hotel è grande. A sinistra c'è il bagno e più avanti un letto matrimoniale. Sopra è sdraiato George con un accappatoio rosso chiuso in vita. Ha il telefono in mano e i capelli ancora bagnati.
    "Smettila di guardarmi i piedi" mi ordina.
    Faccio fatica a distogliere lo sguardo dai suoi piedi nudi. Sono tanto curati e perfetti. Magri, con le unghie della giusta lunghezza senza parti bianche.
    Rimango fisso a guardare il suo viso e lui non mi degna di sguardi. Continua a messaggiare.
    Ho già il cazzo indurito. È bellissimo messo in quella posizione sul letto. Saperlo nudo sotto l'accappatoio mi rende pazzo.
    "Spogliati."
    Quell'ordine secco senza neanche spostare lo sguardo dal suo telefonino mi piace tanto.
    Eseguo gli ordini. Sono completamente nudo vicino al suo letto, pronto a servirlo.
    È la prima volta che lo vedo al di fuori della palestra e mi sembra ancora più severo, il mio Ciupilan.
    Appoggia il telefono sul comodino.
    "Sdraiati a terra. A pancia in su."
    Lo faccio e provo a tenere calmo il mio membro. George potrebbe incazzarsi. A volte le sue reazioni sono incontrollate e molto cattive.
    "Che tettine flaccide che hai. E che pancetta"
    Con la mano mi tocca la pancia e sorride.
    Si sente bussare alla porta.
    "Ecco Davide. Entra! È aperto!"
    Mi volto a destra. Davide è bellissimo. Sembra appena tornato da una corsa. È molto sudato.
    Poi mi volto a sinistra e incrocio i piedi nudi di George a pochi centimetri dal mio viso. Non se ne accorge.
    "Ciao..."
    Davide mi guarda e aspetta che gli dica il mio nome. Anche se ci siamo visti un paio di volte non lo sa.
    "Sfigato. Si chiama sfigato." Mi anticipa George.
    Annuisco con il capo.
    "Entro a fare una doccia."
    Davide Moccia sta per aprire la porta del bagno quando George lo ferma .
    "Aspetta Davide. Non vorrai mica sprecare tutto quel sudore."
    Lo sguardo di George è quello incattivito che amo.
    Davide sorride.
    "Ma dai George"
    "Finiscila. Qui hai uno sfigato a tua disposizione che all'idea di bere il tuo sudore ha il cazzo duro. Sfruttalo."
    Davide mi guarda e allarga le braccia. Quel ragazzo dagli occhi azzurri è bello e gentile. Ma il mio capo ha ragione come sempre.

    Edited by adinirossi - 3/8/2021, 08:39
     
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    Davide Moccia ride e come nello spogliatoio della palestra si lascia guidare dal mio capo. George si siede sul letto e si accende una sigaretta elettronica.
    Davide è in piedi di fronte a me. È sudato fradicio. Ha la maglietta di cotone intrisa di sudore che delinea la forma degli addominali.
    "Davide"
    George sorride prima di parlare.
    "Perché non regali i tuoi vestiti sporchi allo sfigato?"
    Moccia scoppia a ridere.
    "Ok dai, ci sta"
    Si toglie la maglietta bagnata, poi i pantaloni insieme alle mutande. Rimane nudo in pochi secondi.
    In ultimo lascia i calzini neri, completamente sudati. Fatica a toglierseli ma quando lo fa io sono in estati completa.
    I piedi sono un po' sporchi, sudati e odorano un po'. Me ne passa uno sul viso. Tiro fuori la lingua e mi rimane sulle labbra un po' di quell'odore.
    George interrompe quel dolce momento.
    "Ora mettiti i vestiti di Davide".
    Lo guardo sbalordito.
    "Ma non ci entro capo"
    Mi tira un calcio nel costato.
    Urlo per il dolore.
    Non dico più nulla e inizio a indossare i vestiti sudatissimi di Davide. hanno un odore intenso. Fatico a metterli. Mi sento un salame. Poi mi siedo e guardo il mio capo.
    "Ora lecchi tutto il sudore del mio amico, fino all'ultima goccia. Se ne rimane ti metto il cazzo fino in gola e ti soffoco."
    Non è mai stato così cattivo il mio capo.
    Mi metto in ginocchio di fronte a Davide tutto nudo. Inizio a pulirgli il sudore dei piedi. Proprio come l'altra volta godo del loro essere meno curati di quelli di George. Le unghie sono meno belle e c'è un po' di pelo a renderli trascurati. Hanno odore e qualche pezzo nero delle calze è rimasto appiccato. Gli pulisco per bene i dorsi. Poi ne alza uno e mi mette la pianta sulle labbra. Lecco come un disperato, pulendo tutto quello che riesco. Infilo la lingua in mezzo alle dita e lì posso sentire tutto il sapore di uomo che quei piedi buttano fuori.
    "Che sfigato" ribadisce George mentre fuma.
    Poi il mio capo mi prende con una mano per i capelli e mi tira su. Mi sbatte la faccia sotto l'ascella di Davide.
    "Che buon odore!" Esclamo.
    George si incazza. Mi sbatte a terra.
    Apri la bocca. Mi infila mezzo piede in bocca e fatico a respirare. Vorrei implorarlo di non ammazzarmi ma non molla.
    "Devi stare zitto e parlare solo quando te lo dico io."
    Quando mi toglie il suo piede dalla bocca, ansimo. Respiro in modo affannoso.
     
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    L'odore dell'ascella di Davide è molto forte. Lecco voracemente i peli ancora bagnati di sudore. Poi ingoio quell'essenza con tanto piacere.
    Davide mi allontana un attimo e mi porge l'altra ascella. Mi fiondo anche su quella e Lecco come un disperato.
    Mi arriva un calcio nel culo da parte di George. Muggisco.
    "Sei un verme!" Esclama.
    Mi tira giù pantaloncini e mutande umide di Davide che indosso a fatica. Poi sento il suo piede nudo che si fa largo tra le chiappe.
    "Allarga sto buco idiota"
    Mi metto in una posizione migliore, e mi abbasso un po'. Davide è un ginocchio di fronte a me e con il braccio alzato. Non smetto un secondo di leccare il sudore della sua ascella, mentre il mio capo ha infilato con forza l'alluce nel buco del mio culo.
    Godo.
    "Aspetta" dice Davide. Poi mi prende il viso, mi apre la bocca e mi sputa dentro un silacco denso. È buonissimo. Mentre lo ingoio sento il suo piede che mi tocca il cazzo.
    "Ti piace vero?" Mi chiede.
    "Certo Davide. Mi piace tutto di te."
    Davide mi sorride.
    "Scegli cosa vuoi leccare."
    È così gentile quel ragazzo dagli occhi blu. Lo amo.
    "Ho voglia dei tuoi addominali."
    Me li avvicina e io inizio a leccare. Sono di marmo, ancora umidi. Sento il sapore salato del suo sudore che mi avvolge il palato. Parto del basso e arrivo sino ai capezzoli.
    Sono così eccitato, ma George mi prende e mi sbatte a terra. Non so cosa ho fatto di male, ma decide lui quando è ora di smetterla.
    Ho ancora in bocca il sapore di Davide.
    George si apre l'accappatoio. Ho il membro duro come non mai.
    Prende un bicchiere di plastica dal cassetto del comodino. Poi, comincia a sputarci dentro. Sono silaccate lunghe e dense.
    "Tieni Davide". Lo passa al suo amico che fa lo stesso.
    Guardo i piedi di Davide che posano sul pavimento mentre sputa dentro il bicchiere.
    "Aspetta un attimo." George si riavvicina al bicchiere, con l'indice si tappa una narice e con l'altra spara nel bicchiere un fiotto di muco che gli penzola a filo. Quel filo che rimane lo prende col dito e lo cosparge al bordo del bicchiere.
    "Allora ti piace?"
    George mi guarda e mi sfotte ridendo.
    Annuisco.
    "Ti ho fatto una domanda"
    Questa volta vuole una risposta.
    "Sì capo"
    "Non ho sentito bene"
    "Sì capo!"
    Poi comincia a segarsi. Davide lo segue. Entrambi coi cazzi duri si stanno preparando a riempire di sborra quel bicchieri. Almeno spero. Spero di berlo al più presto e non resisto. Mi tocco anche io.
    Intanto guardo i loro piedi. Quelli puliti e perfetti di George e quelli un po' più trasandati e particolari di Moccia.
    Ripenso alla doccia della settimana scorsa quando ho bevuto il piscio di Davide mentre gli leccavo con ferocia i piedi. Sono in estati.
    Ciupilan sborra tutto dentro il bicchiere. Quanta ce n'è. È molto densa.
    Sta arrivando anche Davide che è rosso in faccia mentre inizia a svuotarsi dentro quel bicchiere pieno delle loro essenze. Quella di Davide è più liquida ma mi sembra buona uguale. Non vedo l'ora di assaggiarla.
    George ride in modo esagerato.
    "Adesso quello sfigato vuole tutto"
    Mi si avvicina e si inginocchia di fronte a me. Davide è dietro, nudo e bellissimo.
    "Mescola con il dito"
    Netto l'indice dentro il bicchiere e mescolo tutto. Sento l'odore di sperma. Wow. È un sogno.
    Mi toglie il dito e me lo infila in bocca. Il sapore è buonissimo.
    Appoggia il bicchiere a terra. Io non mi muovo. Lo so che devo aspettare ordini del capo.
    George si avvicina all'orecchio di Davide. Sorridono tra loro. Poi Davide prende il bicchiere, lo avvicina al membro e piscia dentro un po'. Poco, così da riempire circa mezzo bicchiere.
    George gli strappa il bicchiere dalle mani e si butta sopra di me, mi schiaccia a terra e mi apre la bocca. Mi butta quella roba dentro, piano. Ma io faccio tanta fatica a berlo. Mi rimane in bocca perché la posizione è difficile. Sono sdraiato a testa in su, George mi preme il viso a terra e il liquido è molto intenso.
    Sto soffocando.
    George smette un secondo e mi tira su la testa.
    Ho in bocca un sapore fantastico che mi fa superare la fatica nel respirare.
    George prende il bicchiere e me lo rovescia sulla testa.
    Poi mi sputa, tre volte.
    Ho i capelli intrisi di piscio, sperma, sputo e muco. Non posso chiedere altro.
    Ma oggi Davide è lanciato. Si avvicina e mi dà di nuovo il suo piede. Me lo infila in bocca. Quasi soffoco e la saliva mi cola dai lati della bocca. Com'è saporito quel piede.
    Quando lo toglie capisco che il gioco è finito. George mi prende, mi toglie i vestiti e mi sbatte fuori dalla camera. Sono nudo e sporco nel corridoio dell'hotel e spero che nessuno mi veda.
     
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    Davide moccia è anche cintura nera di karate nella realtà,inserisci anche qualche umiliazione a tema
     
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    Ditemi qualche vostra perversione (solo roba spinta spinta) così poi mi adeguo
     
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    Cristian

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    A me piacerebbe leggere una sessione intensa di frustate

    Complimenti per la nota sadica intensa con cui hai pensato racconto
     
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