Scuola militare

Racconto a puntate

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    Capitolo 57 - Franz e il suo sottoposto (Vari) (3)
    (Franz)
    Dopo che Alan si riprese lo feci rimettere con la schiena al muro, mi piaceva vedere i suoi muscoli dapprima iniziare a tremare, per poi cedere… e guardare il terrore che provava, pensando a cosa gli avrei fatto al momento del cedimento. Ero veramente duro, adesso quando ripenso a quante cattiverie gli ho fatto subire quel giorno, provo pena. Ma in quel momento era spietato, senza cuore. O, meglio, con un cuore duro come una pietra. Volevo farlo stare ancora più male e umiliarlo. Andai avanti fino all'ora di cena, lasciandolo andare ordinandogli di venire fuori al percorso di guerra.

    Il percorso di guerra era molto duro, ma per un ragazzo in quelle condizioni era una vera tortura… e lo sapevo. A fare il primo giro impiegò 35 minuti. Normalmente viene chiesto di farlo in 15 minuti (tollerati fino a 18), il record è di poco sotto i 12 minuti. Ordinai quindi di ripetere l'esercizio… anche in questo caso il tempo superò i 30 minuti, mentre nel terzo caso impiegò quasi un'ora. Era a pezzi….

    A dire la verità ero stanco anche io, che non avevo fatto nulla a parte dare ordini e divertirmi. Andammo quindi a dormire. Lo costrinsi a tenere in bocca i miei calzini, così, tanto per umiliarlo.

    Al mattino dovette vestirmi come fatto il giorno prima. ...

    (Narratore)
    La giornata fu simile a quella precedente, anche se con delle piccole variazioni nelle cattiverie che Franz inflesse ad Alan. Idem la giornata successiva, almeno fino alle 17.00. Infatti a quel momento Franz stava maltrattando Alan in un esercizio teoricamente di lotta. Gli stava stringendo il collo in mezzo alle gambe, con i piedi incrociati. Da cattivo, come al solito….

    Quando Francesco, che era il suo sotto tenente, decise finalmente di intervenire. Francesco era giovane, un anno meno di Chris ed era, dopo Chris, il più cattivo e duro tra gli ufficiali al comando di una classe (3 camerate da 8). Le cattiverie di Francesco erano però molto inferiori a quelle di Chris, basti prendere ad esempio le flessioni: Francesco raramente (ma più spesso degli altri) ordinava di fare flessioni e di solito era per motivi validi… e quando lo facevano erano 20 flessioni, a volte da ripetere (due o tre volte, per un totale massimo di 60 flessioni). In un solo caso aveva ordinato di fare 3 serie da 30 flessioni, ma aveva validi motivi per essere arrabbiato. Con Chris si poteva facilmente arrivare ad oltre 300 flessioni…. alle volte anche solo per il suo divertimento…. Francesco però, oltre ad essere giovane e molto bello, con capelli neri, alle volte era anche cattivo e un po' sadico…. In quel caso ad esempio aveva visto le porcate che Franz infliggeva ad Alan, ma aveva deciso di lasciarlo fare per un po', senza intervenire. Certo non le aveva incitate come avrebbe fatto Chris e, anzi, sarebbe intervenuto… ma la cosa aveva soddisfatto il suo gusto sadico.

    (Francesco)
    Franz era un caso particolare, il capo più cattivo e duro di tutti, che era anche l'unico capo della sua camerata (normalmente erano due capi su 8). Anche se mi ero divertito a vedere Franz che tormentava Alan, ora però dovevo intervenire perché quel poveretto stava soffrendo troppo. Andai quindi da loro e chiesi a Franz che stesse facendo. Rispose: "Alan ha avuto dei risultati insufficienti, malgrado lo abbia fatto punire più volte non è migliorato, così ho deciso di usare queste vacanze per un supplemento di addestramento…". Gli risposi: "Sembra più che tu lo abbia voluto torturare…". Franz: "So di essere molto duro, ma…". Lo interruppi e gli ordinai di cessare subito l'esercitazione. Alan avrebbe trascorso il resto della settimana in infermeria a riposarsi e riprendersi dal trattamento di Franz, che lo avrebbe dovuto lasciare in pace.

    Quanto a Franz, beh, decisi di non punirlo. Anzi gli proposi di seguire i corsi di Tommy quale addestratore o, se preferiva, torturatore. Franz acconsentì. Gli comunicai inoltre che Chris aveva chiesto ancora di mandarglielo per aiutarlo ad addestrare Marco…. Ne fu entusiasta.
     
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    Capitolo 58 - I ritardi e la punizione (vari)
    (Marco)
    Il giorno dopo riprese la scuola. Si stabilì che avrei dormito a turno una notte con Sam, poi con Isaia, Sven e Filippo a turno, così che loro potessero tormentarmi senza stancarsi troppo… per me era invece dura.

    La prima notte fortunatamente venne il caporale, che non vedevo più da tempo e chiese che passassi la notte con lui, con la scusa di dovermi far fare dei lavori. Isaia acconsentì, non sospettando nulla del fatto che il caporale voleva proteggermi. Mi abbracciò e mi permise di dormire. Al mattino per ringraziarlo, gli baciai i piedi con sottomissione. Anche se ormai non mi maltrattava più e mi aiutava, so che era sadico e gli piaceva umiliare….

    Al momento di andare in classe incontrai Sam, che mi ordinò di andare a prendergli una cosa in camera che aveva dimenticato. Non era una cosa necessaria, gli dissi: "Ma così arriverò in ritardo…". Rispose ridendo: "Beh, mica vorrai che ci arrivi io." L'insegnante non disse nulla e accettò le mie scuse. Alla sera dovetti però fare 20 flessioni per punizione, assegnatemi direttamente da Sam, che pretese che gli baciassi i piedi, sulle scarpe e sui calzini vicino al bordo delle scarpe. Erano calzini di spugna grigi, molto belli. La punizione era umiliante, dato che era stato Sam a farmi arrivare in ritardo.

    Il giorno dopo al momento di entrare in classe Sam, cattivo, mi stacco un bottone dalla camicia: "Così non puoi venire in classe, devi andare a cucirlo." Anche in questo caso l'insegnante accetto le scuse e questa volta alla sera dovetti fare 40 flessioni, sempre baciando i piedi di Sam, con gli stessi calzini del giorno prima. Questa volta si tolse le scarpe. Alla fine dissi: "Sam, non è giusto che mi punisci per questi ritardi, li hai provocati tu e lo sai benissimo, perché queste carognate?". Non rispose, mi guardava sorridendo sadico.

    (Sam)
    So che erano bastardate, ma mi piaceva troppo fargli queste porcate. Anche il terzo giorno lo feci arrivare in ritardo, questa volta lo feci venire in bagno e pisciai in terra. Gli ordinai di pulire, così che arrivo in ritardo. L'insegnante, che non era lo stesso, non disse nulla quando Marco si giustificò dicendo che aveva dovuto andare con urgenza in bagno all'ultimo momento. Io lo feci flettere nuovamente, due serie da 20 e una da 10, baciandomi i piedi con i miei calzini grigi. Poi glieli feci annusare, dicendogli che era l'ultimo ritardo che avrei tollerato.

    Naturalmente il quarto giorno gli ordinai di andarmi a prendere l'astuccio, dimenticato apposta in camera, così da farlo arrivare ancora in ritardo. Mi piaceva guardare la sua espressione da cane bastonato. Sapeva che lo avrei punito, sapeva che era ingiusto e che lo facevo apposta. Una vera porcheria, ma non poteva farci nulla. Lo convocai e gli imposi di implorare pietà. Si inginocchiò e mi baciò le scarpe, che poi tolse con sottomissione. Mi bacio i piedi e gli feci annusare lungamente i miei calzini grigi di spugna, che ormai puzzavano parecchio. Poi dissi: "Quattro giorni di fila in ritardo: giustificati!". Marco: "Ti prego Sam, lo sai perché ero in ritardo." Io: "Mi spiace ma non è accettabile. Ora andiamo da Matteo e sarai punito.*

    (Marco)
    Il tenente Matteo, sentita la segnalazione di Sam, che chiede di essere presente, mi fece inginocchiare e si fece togliere le scarpe, dopo avermi fatto leccare la suola. Poi mi mise un piede in faccia, con i calzini bianchi di spugna leggermente sporchi e sudati. Mi sentivo umiliato, ma sapevo che sarebbe stato duro con me. Gli piaceva il suo lavoro, godeva nel punire duramente, soprattutto quando le colpe erano lievi e la decisione di far soffrire era semplicemente sua, per pura cattiveria. Lo implorai. Prese una bacchetta e mi colpi 15 volte sul sedere, senza farmi togliere i pantaloni. Poi intervenne Sam: "Vorrei una punizione più dura.". Matteo mi ordinò di inginocchiarmi e rimettergli le scarpe, poi di alzarmi e mi diede un calcio, molto forte, nelle palle. Caddi a terra. Non respiravo. Sam: "Ecco, così è meglio."

    Matteo: "Per ora basta così, ma se arriva ancora in ritardo riportamelo, che vedo di correggerlo io!".

    Usciti mi gettai ai piedi di Sam: "Ti prego Sam, scusami per i miei ritardi, ti prego non farmi punire più, perché sei così cattivo?" Sam sembrò soddisfatto dal fatto che mi sia scusato con lui per le sue carognate…. Disse: "Sì, continua a baciarmi i piedi e leccali!".
     
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    Capitolo 59 - Francesco punisce Alan (Francesco)
    Franz, che era veramente duro e cattivo: "Però devo segnalare Alan a Matteo per 4 punizioni, avendo avuto dei cedimenti….", che spiegò nei dettagli (in realtà erano 3, ma per cattiveria ne aggiunse un quarto). Gli risposi di no, che lo avrei punito io. La cattiveria di Franz mi aveva infatti stimolato i miei istinti sadici. Andai quindi da Alan, gli dissi che quello che aveva fatto non andava bene e che, visto quanto aveva sofferto, lo avrei punito umiliandolo. Lo costrinsi ad inginocchiarsi ai miei piedi, a togliermi le scarpe con sottomissione e, dopo avervi annusato dentro, a baciarmi i piedi. Indossavo dei calzini neri di spugna. Poi gli misi la punta del piede sotto il naso e gliela feci annusare per una decina di minuti.

    Mi piaceva umiliare quel ragazzo, anche se so che aveva sofferto molto, provavo un piacere sadico nel mettergli i piedi in faccia, per quella che se in teoria era una punizione, in realtà sapevo essere pura cattiveria di Franz e mia. Gli dissi: "Questa sera vado a correre e poi te li faccio annusare ancora. Dovrai anche leccarli!"

    Con non poca cattiveria, aggiunsi: "Lo sai che avrei potuto punirti in maniera molto più dura e dolorosa, vero?". Rispose: "Sì, lo so, la ringrazio per questo." Sottomettere in quel modo mi piace, lo trovo gratificante. Volevo ancora divertirmi un po': "Franz è stato tanto cattivo con te, vero? Cosa ne pensi?". Rispose: "È cattivissimo, duro nel far soffrire, duro di cuore, ci gode con sadismo. Volevo solo piangere e supplicarlo di smettere, non ce la facevo più, ti prego, non mi punisca per questo…". Gli risposi: "Beh, un po' ti devo punire…", fingendo compassione. In realtà avrei dovuto punire Franz.

    Andai a correre e quando tornai, ordinai ad Alan di inginocchiarsi e di togliermi le scarpe. Dovette annusarne l'interno e gli ordinai di leccare le suole. Lo fece con totale sottomissione, mi piacque molto vederlo così sottomesso. Gli allungai il piede in maniera che la punta finisse sotto il suo naso. Si ritrasse un po', allungai ancora il piede ordinandogli di annusare. Ubbidì. Si vedeva il senso di umiliazione, ma anche di sottomissione totale, era completamente in soggezione. Mi baciò i piedi e glieli feci leccare. Dissi: "Vuoi che continuo quello che ti stava facendo Franz o ti impegni di più nell'adorarmi i piedi?". Mi guardava implorante: "La prego, non ce la faccio più…". Io, sadico: "Oppure ti rimando da lui?*. Scoppiò a piangere e ad implorare pietà. Era quello che volevo… Gli dissi: "Lo so che è stato tanto cattivo, io non sono così sadico… però devi essere punito." Implorante: "Non è giusto, lui non avrebbe mai smesso fino a che non avessi ceduto, era impossibile… è troppo sadico, ci godeva a far soffrire…". Io: "Lo so, ma questo non mi interessa…" Continuai ad umiliarlo ancora per un po'. Poi lo lasciai stare.

    Tornai da lui il giorno dopo, mi sdraiai al suo fianco, era in soggezione, gli misi un piede in faccia con i calzini neri di spugna sudati. Gli chiesi se stava meglio, poi mi misi da parte a lui, gli dissi che se voleva poteva tornare in camera. Mi implorò di lasciarlo ancora qua in infermeria.
    Francesco: "Come mai vuoi rimanere qua?"; rispose: "Franz è troppo cattivo,si divertirebbe a tormentarmi e maltrattarmi ed essendoci solo io…". Lo abbracciai, gli misi la mano dietro la testa e la portai contro il mio petto, consolandolo. Mi faceva pena, anche se lo avevo umiliato e punito. Gli dissi: "Non piangere, ma è proprio tanto cattivo?". In realtà mi faceva pena, ma non troppo… mi piaceva che soffrisse: "Sì, non ha pietà, ci fa soffrire, ci umilia e ci fa male".Dissi: "ok, va bene, allora verrai da me e mi farai da ordinanza, servendomi. Non ti maltratterò se sarai ubbidiente."

    Così rimase fino alla fine delle vacanze. A volte gli mettevo i piedi in faccia, ma non lo maltrattai.
     
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    Capitolo 60 - Le flessioni da Chris (Vari)
    (Chris)
    Non riuscivo a dormire, avevo voglia di far male a qualcuno e volevo umiliarlo. Chi se non Marco?

    (Marco)
    Quella notte ero a letto con Sven, che si divertiva a darmi gomitate forti, una dopo l'altra. Avevo in bocca i suoi calzini… soffrivo molto, quando arrivò un soldato di Chris e disse che Sven doveva accompagnarmi da lui. Arrivati, dovetti inginocchiarmi. Chris mise il piede destro sulla punta e mi ordino di inginocchiarmi dietro di lui e di annusare la pianta del suo piede. Chris: "Adesso baciala e poi leccala!". Gli baciai sotto il piede e poi cominciai subito a leccare. A Chris piaceva. Ma non bastava. Chris, rivolgendosi a Sven: "Secondo te lecca bene?". Sven, sadico: "Mah, può fare meglio…."

    Allora Chris: "Concordo, dobbiamo punirlo. Marco, cominciamo con 100 flessioni. Ad ogni flessione mi baci il piede e conti. Tu Sven, se ritieni che non ha fatto la flessione in maniera perfetta dici "Ripetere" e lui la deve ripetere. Cominciai a flettere, soffrivo molto, mi avevano già fatto fare molte esercitazioni ed ero stanchissimo. Arrivati alla novantanovesima flessione ne avevo dovute ripetere già 50. Praticamente una su due, ma il sadismo di Sven non era stato ancora soddisfatto. Feci l'ultima flessione e Sven, sadico: "Ripetere". La rifeci e ancora Sven: "Ripetere"…. Ero a pezzi. La dovetti ripetere ben 30 volte. In totale avevo fatto 180 flessioni, solo per la cattiveria di Sven, che godeva ogni volta che diceva "Ripetere" e vedeva la mia sofferenza.

    Chris: "Sven, ma quanta cattiveria?!"; e Sven: "Facciamolo urlare dal dolore!".

    (Narratore)
    Marco rimase a terra. Chris e Sven lo guardavano sadici. Poi Chris disse: "Beh, 180 flessioni per farne 100, non mi sembra soddisfacente! Che ne dici Sven?" Il sadico rispose: "No, per niente!". Chris: "Bene, allora Marco, l'esercizio è da ripetere. Altre 100 flessioni. Marco era distrutto. Per fare le 100 flessioni ne dovette fare 150 e, questa volta, non per la cattiveria di Sven, ma perché veramente erano state fatte non benissimo. Sven e Chris erano soddisfatti. Marco era a pezzi, aveva fatto 330 flessioni. Come avevamo detto prima, la cattiveria di Chris era molto diversa da quella del suo collega Francesco…..

    Marco fu congedato, mentre Chris: "Sven, ma perché gliene hai fatte rifare così tante?". E Sven, pronto: "Per pura cattiveria, solo per cattiveria e per il gusto sadico di vederlo e farlo soffrire…". Chris: "Sei un sadico. Voglio che tu e Marco andiate a fare un esercizio di due giorni… dovete semplicemente raggiungere la cima del monte, dormire lì e tornare indietro il giorno dopo. È un percorso duro, voglio che lo facciate con il sacco pieno." Chris sapeva che Sven avrebbe fatto portare tutto a Marco e che si sarebbe divertito a umiliarlo e farlo soffrire.
     
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    Capitolo 61 - L'esercizio e la cattiveria di Sven (vari) (1)
    (da Sven)
    Di dover fare quella durissima marcia non mi andava, ma mi sarei potuto divertire a far soffrire e umiliare Marco e avevo proprio voglia di farlo. Per prima cosa gli avrei riempito il sacco, oltre che con le mie cose, anche con cose inutili, tra cui una bacchetta di ferro che avrei utilizzato per una cattiveria che mi è appena venuta in mente.

    (da Marco)
    Sven venne da me e mi comunicò con durezza gli ordini di Chris, dicendo che si sarebbe divertito. Era duro e cattivo, non aveva la minima simpatia o cordialità verso di me. Dopo tutto quello che mi aveva fatto, avevo paura alla sola idea di stare due giorni da solo con lui, che avrebbe potuto ordinarmi qualsiasi cosa pur di divertirsi a vedermi soffrire. In questi giorni era di gran lunga il più sadico e cattivo di tutti. Era un bel ragazzo, sempre con ai piedi dei calzini bianchi o neri di spugna della kappa che dovevo spesso adorare quando decideva di umiliarmi. Questa volta vidi che indossava quelli bianchi … immaginavo già quanto sarebbero stati sudati e odorosi la sera, dopo la salita, quando sicuramente me li avrebbe messi in faccia.

    La salita fu durissima, Sven era spietato e andava velocissimo, non essendo schiacciato dal peso che avevo sulla schiena io. Ogni tanto si girava a guardarmi e godeva visibilmente nel vedere quanto soffrissi. Avrei tanto voluto implorarlo di avere pietà e di andare più piano, ma non sarebbe servito a niente e poi quel sadico mi avrebbe sicuramente fatto punire se avessi mostrato dei cedimenti o lo avessi supplicato senza un suo ordine con la scusa che bisogna sempre mostrarsi dignitosi e sopportare tutto con forza.

    (da Sven)
    Vedevo quanto soffriva, era divertente. Ad un certo punto mi chiese: "Sven, non possiamo andare più piano, non ce la faccio a questo ritmo con tutto il peso." Ho capito che sperava che avessi compassione, che facessimo una pausa o che rallentassi un po', forse addirittura che lo aiutassi con il peso. Peccato che non si è umiliato ad implorarmi, altrimenti lo avrei fatto punire e glielo avrei detto, creandogli angoscia e paura. Volevo ugualmente che si umiliasse, quindi allungai un piede e gli dissi; "Inginocchiati e baciami il piede e implorami, voglio che mi supplichi di fare una pausa." Fece come per togliersi il sacco, ma intervenni subito: "Che fai, tieni tutto su!" Si inginocchio con molta fatica, rischiando di cadere (quanto mi sarebbe piaciuto vederlo rotolare, sopratutto se si fosse fatto male). Mi baciò il piede con sottomissione, la cosa fu appagante, ebbi un sussulto nel vederlo ai miei piedi e iniziò a supplicare: "Ti prego, Sven, ti supplico, basta, non essere così cattivo, non ce la faccio più… farò qualsiasi cosa, ma ti prego …". Io: "No, niente, è stato divertente, ma adesso andiamo avanti…"

    Avevo in mente di fargli una cattiveria molto brutta… mi sarei divertito quella sera.
     
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