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Ragazzi é da un po' che volevo scrivere qualcosa, ma un po' per mancanza di tempo, un po' perché non sapevo da dove iniziare, non ho mai provato a farlo ad oggi. Per cui questo é il mio primo racconto.É solo un abbozzo, se vi piace lo sviluppo meglio e magari lo continuo.. Ovviamente, se vi va datemi consigli/critiche.
Il mio ragazzo mi fa sentire un re. Mi dimostra il suo amore e la sua devozione prostrandosi completamente al mio volere. Quando torniamo a casa la sera, io mi siedo sul divano e lui già sa, deve scattare ai miei piedi, in ginocchio a terra. Inizia col baciarmi le scarpe, me le lucida se glielo ordino con la sua abile lingua. mi bacia ogni cm di scarpa finchè non mi scoccio e decido di farmele sfilare. A quel punto sa già che quando mi sfila la scarpa, l'intera stanza comincia a puzzare un po' di me, e dell'odore acre dei miei piedi, questo può essere molto forte anche perchè spesso riutilizzo calzini già usati per diversi giorni, e stando in piedi tutto il giorno, arrivo ad avere i piedi in fiamme, quasi madidi di sudore e mi piace la sensazione di piede sudato impresso sulla sua pelle liscia. In genere preferisco farmele sfilare in camera da letto, così che l'intera stanza abbia questo odore per tutta la notte. Quando voglio lui si stende a terra e mi fa da poggiapiedi per ore, mentre guardiamo un film, a volte purtroppo per lui non lo lascio nemmeno vedere perchè beh, i miei piedi sono più importanti e gli coprono l'intera faccia ma non importa, è giusto così. Ogni tanto mentre guardo il film, e sto fumando, dico: "posacenere" e lui pronto apre la bocca, e si fa ciccare sulla lingua. E' così divertente e arrapante vedere la sua faccia che si contrae per il disgusto, ma lo fa per me, perchè lui mi accetta, e il mio piacere va al di sopra di tutto. La parte che preferisco è quando gli lascio ingoiare quello schifo, vomitandogli in bocca una quantità di muco e saliva sufficiente a fargli ingoiare tutta la cenere e lo sporco dei miei piedi. E' così patetico e deteriorato quando i suoi occhi impauriti mi vedono preparare lo sputo, la mia faccia in una smorfia cattiva mentre con un sonoro raspare che faccio col palato raccolgo il muco, e glielo sputo in bocca. Quasi vorrebbe piangere, o forse spesso lo fa credo, perchè qualche lacrima gli spunta agli angoli dei suoi occhi da cerbiatto. Nonostante tutto, manda giù sempre, anche sentendosi umiliato, una merda ma onorato di servirmi. Mi scappa sempre una risata per quanto sia patetico in quei momenti, e lui rimane lì a guardarmi, incantato, perchè sempre innamorato dei miei sorrisi.. -
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Grande continua molto arrapante😍😍 . -
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Veramente bello ti prego vai avanti.Essere un poggiapiedi umano e' veramente umiliante.I veri Master lo fanno sempre al loro schiavo.Essere un oggetto immobile sotto i piedi del Master e' il dovere di ogni schiavo. . -
.Veramente bello ti prego vai avanti.Essere un poggiapiedi umano e' veramente umiliante.I veri Master lo fanno sempre al loro schiavo.Essere un oggetto immobile sotto i piedi del Master e' il dovere di ogni schiavo.
Concordo è bellissimo😍😍😍. -
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Bell'introduzione... son molto curioso di sapere di più su questa coppia di fidanzati... . -
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Continua assolutamente . -
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Bel racconto . -
Feetpd.
User deleted
Ottimo inizio.. continua assolutamente! . -
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Vai avanti, l'inizio è molto buono e corrisponde ad alcune mie esperienze reali. . -
Onlyslave.
User deleted
in poche righe mi ha colpito ed eccitato più della maggior parte dei racconti chilometrici. Scrivi benissimo, e questa focalizzazione è davvero molto interessante! Sero tu possa continuare questa storia . -
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Ragazzi grazie per i complimenti.. Ho scritto una continuazione, temo sia abbastanza forte ma spero vi piaccia.. Ovviamente datemi critiche/consigli se volete 😊
Il momento della pedicure é quello che preferisco. Almeno una volta a settimana il mio servo si dedica completamente ai miei piedi divini, alla loro cura e pulizia accurata.
Abbiamo un grazioso tavolino basso, un pouf in pelle davanti al divano, dove io poggio comodamente i piedi di solito, che ormai ha preso l'odore dei miei piedi, e lo si può sentire già un po' avvicinandosi. Per la pedicure, mi siedo sul divano, e appoggio i piedi lì, il mio servo mi sfila le scarpe, dopo qualche bacio fugace ed appassionato, poi inizia ad assaporare le calze, inalando quanto più possibile l'odore. In genere i miei calzini hanno un caratteristico un odore acre, penetrante, perché il sudore asprigno si miscela col fresco profumo di ammorbidente, ricreando un tanfo che manda in estasi il mio fidanzato. Rimane lì ipnotizzato, letteralmente drogato, ma sa che il pezzo forte deve ancora arrivare.
Sfila i calzini, lasciando i miei piedi nudi, e li appoggia a fianco, perché non vuole perdersi nulla, inalare tutto ciò che i miei piedi producono. Calzo il 45, piedi di forma romana, carnagione chiara, un po' pelosi, specie sul dorso e con un ciuffo di peletti sull'alluce e sulle altre dita, pianta abbastanza larga, dita affusolate, unghie che crescono molto in fretta ma che il mio servo tende spesso a curare e tagliare.
Oggi sono piuttosto sporchi, ma non é un problema per lui, anzi é felice di pulirli per me. Inizia a baciare la pianta, poi da le prime leccate, prima timide poi più energiche tirando via lo sporco, e ad ogni colpo le sue papille gustative sono in estasi, il mio odore così forte, che invade ogni suo orifizio, la sua faccia e la sua bocca attaccate alla mia pianta, é un momento perfetto, completo,i suoi grandi occhi diventano umidi, é così serviziole che mi viene ancora più voglia di degradarlo, di fargli mangiare tutto ció che c'é sotto i miei piedi, e così faccio. Vederlo che mi lecca quelle piante luride, mi accende, é una cagna, e io glielo ricordo, continuo a chiamarlo troia mentre lui si dedica ai miei piedi.
Continua... -
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Ogni tanto, gli prendo il mento e lui capisce cosa sto per fare, apre la bocca e riceve i miei sonori sputi, beve poi tutto devotamente. Il suo sguardo é terrorizzato quando lo faccio ma attratto allo stesso tempo, del resto non può far nulla, é completamente alla mia mercé. Mangia le tracce di polvere, i pallini grigi del tessuto dei calzini, il mio sudore, fin quando sento la pianta completamente inumidita, quanto ai talloni li ammorbidisce con la lingua, ogni tanto da piccoli morsetti per rimuovere la pelle morta, che una volta in bocca libera un'intenso odore di piedi.
Passa poi alle dita, lucidando e umidificando i piú fini anfratti degli spazi interdigitali, dove la puzza é molto forte. Infine tocca alle unghie, in genere usa un tagliaunghie, me le accorcia e quando decido di essere più cattivo decido di fargliele mangiare. Inizia a piangere quando glielo ordino, a gridare pietà, ma non mi interessa, si fa quello che dico, per cui la mia risposta é "mangia". Quindi inizio a tagliarmele, e già sorrido malefico prima ancora di mettergliele sulla lingua, lui intanto con la bocca aperta, si lamenta impaurito. Quando ho finito di tagliarmele tutte gli ordino di masticarle per bene prima di ingoiarle, lui continua a piangere e a chiedermi di smetterla, ma con un piede gli chiudo la bocca e aspetto. Lui in lacrime, consapevole di doverlo fare, di essere il mio sfogo personale, sa che deve soddisfare anche i miei più perfidi istinti, per amor mio, pur umiliato, maltrattato ingoia tutto.. -
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molto bello questo racconto, è uno dei pochi scritto dal punto di vista del padrone. Continua per favore . -
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Continua .
Un fidanzato come servo. |
