Mio fratello Kevin

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    Emilia-Romagna
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    Mi chiamo Jane, ho 22 anni e quella che sto per raccontarvi è la storia di come sono diventata la schiava di mio fratello minore, Kevin. All'epoca dei fatti abitavamo ancora a Phoenix in Arizona, visto che siamo cresciuti lì anche se i nostri genitori sono italiani. Io e lui siamo sempre state due persone estremamente diverse, lui così sicuro di se, decisamente arrogante e alle volte anche sadico, mentre io molto remissiva e con pochissima autostima. Molto di questo probabilmente deriva dal fatto che anche fisicamente non ci somigliamo affatto, io sono sempre stata la classica secchioncella, che studia canto lirico ed è tutta pelle e ossa, mentre lui è da sempre l'idolo di tutti, grande sportivo, fisico da atleta, alto 1.80, biondo, occhi azzurri ed un visetto efebico a cui nessuno può resistere. Nonostante tra noi due ci siano poco più di due anni di differenza nessuno ci scambierebbe per fratello e sorella. Non abbiamo mai avuto un bel rapporto, lui mi ha sempre trattato come una merda, sempre guardato dall'alto in basso, prendendomi in giro e, in un certo senso, si è sempre approfittato di me, spillandomi soldi o facendomi fare cose spiacevoli al posto suo, senza mai un “please” o un “thanks”.
    Un'altra cosa che ci differenzia è la nostra esperienza sessuale: mentre lui è il classico stallone che ogni settimana seduce, si scopa e sottomette una ragazza diversa per poi dimenticarsela quando gli sia venuta a noia, io, allora, ero ancora vergine e ho un desiderio sfrenato verso i piedi maschili. Me ne accorsi un paio di anni fa quando cominciai a provare delle pulsione fortissime per quelli di mio fratello. Cominciai a fissarli, ad ogni occasione che potevo: i piedi di un dio. Cominciai a sognare di baciarli e di leccarli, dolcemente e al solo pensiero mi eccitavo moltissimo. Iniziai allora a frugare nella biancheria sporca per cercare i suoi calzini puzzolenti, ficcarmeli sotto al naso e inebriarmi di quell'odore fetido bagnandomi tutta e toccandomi. A volte erano i calzini, a volte i suoi boxer, con le macchie giallastre di pipì e quelle marroni di merda, anche con quelli mi eccitavo e tutto andò bene per un po'.
    Ma volevo di più. L'odore dei calzini o delle mutande nel cesto della biancheria non era “freschissimo” perché i panni erano stati nel cesto per alcuni giorni, e io volevo avere il piacere di odorarli appena tolti, magari dopo un allenamento in palestra. Così, un pomeriggio, aspetto che torni dalla partita. Siamo soli in casa, i miei sono in vacanza da mia zia, in Italia. Entra, butta la borsa in un angolo e va in camera sua. Si toglie le scarpe da ginnastica mentre io lo sbircio e quando se ne accorge:
    “Che cazzo guardi?”
    “No, no, scusa.”
    “Non è che vuoi vedermi nudo? Ti piacerebbe, huh?” io mi allontano ma sempre tenendo gli occhi su di lui, senza farmi vedere. Si toglie i vestiti fradici e li butta per terra, poi toglie i calzini di spugna, rimane in mutande con il suo fisico statuario e si dirige verso il bagno. Io non sto più nella pelle, mi intrufolo in camera sua e mi inginocchio davanti a cotanta meraviglia. Prendo un calzino e comincio ad odorarlo, è ancora caldo e umidiccio e puzza terribilmente. Sono in estasi e comincio a bagnarmi. Mi guardo intorno, vedo le sue scarpe e comincio ad odorarne l'interno come fosse la cosa più buona del mondo, ma ad un tratto sento la sua voce:
    “Ma che cazzo fai?”
    Mi volto e c'è lui che mi guarda dall'alto in basso, non l'ho sentito arrivare, dev'essere tornato in camera per qualche motivo prima di entrare nella doccia. Adesso sono nei guai.
    “Che cazzo ci fai in camera mia e perché cazzo mi stai odorando le scarpe?” io rimango imbambolata, non so cosa rispondere e lui si accorge che ho una mano nei pantaloncini.
    “Ma che cazzo di pervertita sei? Ti ecciti con il puzzo di piedi? Brutta troia di merda, questa la racconto a tutti, vedrai come ti sputtano in giro!” mi prende il panico e comincio a pregarlo:
    “No Kev, ti prego, non puoi dirlo a nessuno, ti supplico, farò tutto quello che vuoi!” Sono accucciata ai suoi piedi e lo prendo per una caviglia ma lui si libera dandomi una botta col piede e mi fa cadere.
    “Lasciami!” Adesso sono sdraiata di fronte a lui che mi sovrasta e sorride divertito. “Da quanto tempo va avanti questa storia, huh?”
    “no, io non....” balbetto qualcosa, lui alza un sopracciglio e mette le mani sui fianchi, sempre più divertito: “allora!” mi intima.
    “Da un po' di mesi, finora prendevo la tua biancheria sporca dal bagno ma volevo odorarla appena tolta” crollo io davanti al suo sguardo.
    “Hahahaha, lo sai sorellona, se volevi baciarmi i piedi bastava chiedere” solleva un piede e me lo mette a venti centimetri dalla faccia “ma se vuoi farlo, tu da ora in poi diventi la mia schiava, chiaro? La mia troia, la mia cagna, farai tutto quello che ti dirò, soddisferai ogni mia fantasia, ogni mio capriccio, finché non mi sarò stufato, hai capito?” io esito e tento di resistere ma l'odore dei suoi piedi mi arriva alle narici e comincio a non capire più niente, è troppo eccitante:
    “Io non...” esito.
    “Forse preferisci che dica a tutti che sei una troia leccapiedi?”
    “No, ti prego!”
    “Allora?” Mi dice sorridendo mentre mi muove le dita del piede di fronte al naso. Non m'importa più di niente, devo baciargli il piede, a qualunque costo, chi se ne frega di quello che dovrò subire, ci penserò poi!
    “Va bene, ok, sarò la tua schiava, farò tutto quello che mi chiederai ma ti prego fatti baciare il piede, ti supplico, non resisto più!!!”
    Scoppia a ridere: “Lo vuoi davvero così tanto troia? E allora tieni!” Mi calpesta la faccia con forza e io comincio a baciare il piede sudato e puzzolente del mio nuovo padrone che ride di gusto a vedermi schiacciata sotto il suo peso. “Hahaha! Cazzo Jane sei davvero una troia di merda e come tale ti tratterò! Non hai idea di quello che subirai, ti farò pentire d'essere nata. Ti addestrerò per bene e mi divertirò un mondo, sei il mio nuovo giocattolo, hai capito?” Mentre mi umilia mi schiaffeggia la faccia con il piede facendomi anche male.
    “Si Kevin, ho capito” mi affanno a rispondergli tra un bacio e l'altro. Subito mi arriva una pedata più forte delle altre sul muso.
    “Pensi di essere ancora mia sorella, huh?! Pensi di potermi ancora chiamare per nome? Non sei altro che una schiava di merda, non conti un cazzo per me, hai capito? D'ora in poi l'unico modo in cui puoi chiamarmi è padrone, mi hai capito?!?!” Sta urlando e mi sta letteralmente spiaccicando la faccia col piede.
    “Si padrone, perdonami!” gli rispondo tra le lacrime.
    “Brava piangi, vedrai quanto piangerai cazzo! Continua a baciarmi i piedi, anzi no! Leccali!” Si siede sul letto e aspetta che io mi precipiti da lui per obbedirgli, cosa che faccio subito, tentando di asciugarmi le lacrime. Comincio a capire in che razza di guaio mi sono messa, non mi lascerà più andare, sono davvero diventata il suo giocattolo. Mi sdraio di fronte a lui mentre questi pensieri mi affollano la mente, ma quando la mia lingua assaggia il suo piede divino smetto di nuovo di pensare, è come se fossi in trans. Lecco la pianta in ogni punto, poi in mezzo alle dita, dove c'è più sporco. Gli succhio le dita come fossero lecca lecca, poi mi sposto sul tallone. L'odore e il sapore sono terribili, puzza di sudore ed è bagnaticcio ma mi eccito a tal punto che comincio a bagnarmi.
    “Allora troia? Di che sa il mio piede?” Mi chiede divertito.
    “E' meraviglioso padrone” rispondo io in completa adorazione.
    “Si immagino, dopo due ore di allenamento con questo caldo! Hahahaha!” Nel frattempo lui, con l'altro piede si infila dentro i miei pantaloncini e le mie mutandine e si accorge che sono bagnata. “Senti qua! sei già fradicia come una cagna in calore, certo che sei proprio malata lo sai? Chi cazzo vuoi che ti prenda, ringrazia il cielo che ti permetto di fare questo!”
    “Grazie … grazie padrone...” rispondo io ansimando, già molto eccitata. Con il piede sulla figa mi stuzzica e la mia eccitazione aumenta a dismisura, ormai non mi controllo più, il cuore mi batte a duemila, sbavo mentre lecco, comincio a gridare di piacere e, per la prima volta in vita mia, vengo.
    “Hahahaha! Sei venuta cazzo, non ci credo! Guarda che casino, mi hai sporcato l'altro piede, tieni puliscimelo!” lecco con cura anche l'altro piede pulendolo dai mie stessi umori.
    “Non... non mi era mai successo... è la prima volta...” provo a dire.
    “Che? Vuoi dire che non avevi mai avuto un orgasmo?” scoppia in una risata clamorosa umiliandomi “Hahahaha, il tuo primo orgasmo l'hai avuto leccandomi un piede, ma ti rendi conto? Che altro puoi fare nella tua vita se non la schiava, huh?” mi guarda con i suoi occhietti furbi ridacchiando malefico e io so di non avere più scampo.

    Continua...
     
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    odddio mi sono eccitato alla grande! mi sono segato!!!!!! magari fosse vero!!!!! continua!
     
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    Il racconto è bellissimo ma lo avevo già letto su un altro sito che adesso non ricordo, quindi mi sembra più corretto inserire la fonte e dire da dove lo si è preso ;)
     
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  4. davidemaro
         
     
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    Anch'io l'avevo già letta il sito era questo www.raccontimilu.com/viewstory.php?sid=16881
     
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  5. laico
         
     
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    davidemaro anche io la vevo letto li..... conosci altri siti tipo milu???????
     
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    CITAZIONE (davidemaro @ 16/8/2012, 01:20) 
    Anch'io l'avevo già letta il sito era questo www.raccontimilu.com/viewstory.php?sid=16881

    Grazie Davide ;)
     
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  7. davidemaro
         
     
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    Prego :-)
    No laico mi spiace....
     
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  8. Khyra
         
     
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    Siccome non ha scritto più il continuo se volete lo metto io... è stupendo sto racconto e tratti è pazzo proprio xD
     
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    Parte 2



    “Bene! Cominciamo a stabilire alcune regole...” ho ancora il suo piede in bocca mentre comincia ad elencare quello che sarebbe stata la mia vita da quel momento in poi. “Mamma e papà staranno via ancora per un mese, il che vuol dire che ho tutto il tempo per addestrarti ad essere la cagna che sei! Innanzi tutto spogliati immediatamente, non mi risulta che le cagne portino vestiti!”
    Eseguo l'ordine che il mio sadico padrone, mio fratello Kevin, mi impartisce anche se provo una vergogna incredibile, nessuno mi ha mai vista nuda e, quando rimango in mutandine e reggiseno esito
    “Beh? Che aspetti? Muoviti cazzo, non ho mica tutto il giorno!” mi slaccio allora il reggiseno e mi tolgo le mutandine. Lui mi guarda divertito, poi mi dice:
    “Ma che belle tettine, non l'avrei mai detto, lo sai? Da ora in poi dovrai sempre farti trovare nuda, a quattro zampe... e dovrai rasarti la fica, chiaro? E rimettiti a leccarmi i piedi!”
    “Si padrone...” rispondo automaticamente mentre mi sdraio di fronte a lui che è seduto sul letto. Mi mette un piede sul seno e uno sulla faccia e io riprendo, felice, il mio lavoro di pulizia.
    “Ogni volta che rientrerò in casa dovrai accogliermi leccandomi le scarpe per pulirle come si addice ad una schiava...”
    “Si padrone...” ha cominciato a martoriarmi i capezzoli con le dita del piede.
    “Senti un po', con quanti hai scopato?” Questa domanda mi imbarazza moltissimo e divento rossa, fatico a trovare le parole:
    “Io, veramente.... non ho mai....” sbarra gli occhi per un attimo poi comincia ridere:
    “Hahahaha, bene bene, sei vergine eh? Ma che gentile a conservarti per me, sta' tranquilla, farò in modo che la tua prima volta sia davvero in-di-men-ti-ca-bi-le” sillaba lentamente l'ultima parola con un sorriso malefico stampato in viso e io tremo già al pensiero.
    “La sai una cosa? Mi è venuta un'idea” si alza in piedi sulla mia faccia, calpestandomi bene e poi si toglie i boxer. Resto allibita dal suo cazzo, è enorme, non solo tozzo ma anche lungo e non è neanche del tutto in tiro:
    “Vediamo se quella fogna che hai sulla faccia la posso utilizzare per qualcosa di più utile che farmi leccare i piedi” Si inginocchia sopra la mia faccia, poi si piega in avanti. L'odore del suo cazzo mi arriva alle narici e, di nuovo, sono sull'orlo di perdere il controllo, è come se il mio cervello andasse in tilt. Guardandomi con un ghigno mi dice: “Forza dì aaahh....” io esito:
    “Kevin, no, ti prego, non...” mi arriva un ceffone subito:
    “Che cazzo ti ho detto troia? Come mi chiamo io?” mi ha afferrato per i capelli e li sta tirando facendomi un male cane.
    “Perdonami, perdonami padrone, non volevo... è solo che...” mi affretto a dire.
    “Apri questa cazzo di bocca ti ho detto!” stavolta obbedisco e lui non esita a ficcarmi il pisello in bocca. Il sapore è orribile ma mi eccita tantissimo, sa di piscio e sudore insieme “Ahhh, così.... sai ho pisciato poco fa, in bagno e voglio che lo assapori bene, hehe...” mi guarda in faccia sorridendo mentre inserisce il suo bastone dentro e fuori dalla mia bocca molto lentamente, dandomi modo di pulirglielo dallo sporco. Pian piano si eccita sempre di più e le dimensioni del suo cazzo aumentano considerevolmente. E' veramente enorme, saranno almeno 25 centimetri di carne ed io sto assaporando praticamente solo la cappella. Dopo pochi secondi:
    “Ok, adesso basta con le stronzate” mi mette una mano dietro al collo, mi inclina la testa all'indietro e con un solo colpo di bacino mi ficca il cazzo dritto in gola, fino alle palle. Io non ho neanche il tempo di reagire, inarco tutto il corpo e comincio a soffocare, ho i conati di vomito, i miei occhi si riempiono di lacrime e comincio a mugugnare. Kevin sghignazza:
    “Hehehehe, lo sai di pompini me ne faccio fare tanti, ma non sono mai riuscito a ficcarlo tutto in gola a una ragazza, si lamentano tutte che è troppo lungo... a me sembra che c'entri perfettamente, non trovi? Hehehe” non mi da il tempo di respirare, si appoggia con le mani sulle mie tette e comincia a pompare. Io non so come fare a respirare, inarco il corpo ad ogni affondo, sento un dolore terribile alla gola e al seno che lui mi sta palpeggiando selvaggiamente. Mi scopa la gola in maniera brutale avendo cura di sbattermelo dentro fino all'ultimo centimetro ad ogni spinta, facendomi sbattere le palle sul naso.
    “Cazzo questo è anche meglio di scopare in figa, lo sai perché? Perché so di farti male cazzo! Preparati perché ti toccherà ogni giorno! Prendi questo.... e questo...... e questo!!” ogni colpo è più brutale del precedente, sto letteralmente soffocando, agito le braccia e le gambe ed emetto suoni stranissimi, bassi e rauchi:
    “Hahahahaha!! Che fine ha fatto la tua vocina da soprano lirico, eh? Sembri un lavandino intasato! Cos'è ti ho fatto male alle corde vocali? Oh, scusami, vediamo se posso rimediare! TIENI, TIENI, TIENI! Più senti dolore e più godo, troia!!!” Aumenta il ritmo della pompata e anche la forza che mette ad ogni affondo. Ho i conati di vomito sempre più forti “così hai finito di scassami le palle con i tuoi gorgheggi del cazzo, brutta scrofa di merda! Hahahaha!!” Mi sta usando come fossi niente più di una bambola gonfiabile, come se la mia bocca non fosse nient'altro che un buco ma la cosa peggiore è che sono fradicia dall'eccitazione, un lago. Ogni volta che mi fa male, ogni volta che mi umilia con le parole, mi rendo conto che, nonostante il dolore, mi piace, mi eccito come la più schifosa delle masochiste. Mi ritrovo a pensare “Cazzo, sono davvero malata!” Lui ovviamente non tarda ad accorgersene:
    “Guardati! Sei di nuovo bagnata! Ma allora sei proprio una masochista, eh? Aaaahhh sorellona, se solo l'avessi saputo prima, avrei cominciato ad usarti anni fa, sai quanto mi sarei divertito... ma non ti preoccupare mi rifarò del tempo perduto!!!” continua a scoparmi la bocca incurante dei miei lamenti. Io intanto ad ogni colpo godo come una vacca, sempre di più e più lui è violento più mi piace.
    “Certo che la tua gola sembra fatta apposta per il mio cazzo, non trovi? Un contenitore perfetto!” Con le mani mi stringe i seni, me li schiaffeggia, me li strapazza come meglio crede. Inutile dire che dopo qualche minuto di quel trattamento vengo di nuovo a gambe aperte, bagnando tutto il pavimento di camera sua. “Che troietta che sei! Sei venuta di nuovo! Vergognati! Perché non ti impegni di più e fai godere anche il tuo padrone, huh?” va avanti a pomparmi per un'altra decina di minuti, anche se a me sembra un'eternità. Continua ad umiliarmi ed offendermi ogni pochi secondi. Ormai sento dolore dappertutto, la gola, la bocca la faccia, i seni, la poca aria che riesco a prendere tra un colpo e l'altro non mi basta, la testa mi esplode, sono cianotica, sto soffocando. I gemiti che emetto sono sempre più inumani e mio fratello gode a vedermi in quello stato:
    “Aaahh, ci sono quasi, tra poco ti farò un bel regalino schiava.... aaaahhhh preparati...” le pompate si fanno ancora più selvagge se possibile. Ormai non ho più lacrime da piangere e la bava mi ricopre gran parte del viso. Kevin comincia ad ansimare più forte e, ad un tratto, con un ultimo poderoso colpo mi pianta il cazzo in gola fino alle palle spingendo con tutta la sua forza. Sento gli occhi quasi uscire fuori dalle orbite mentre lui mi scarica in corpo mezzo litro di sperma:
    “Aaaaaahhhhh, tieni, direttamente nello stomaco, hahahahahaha!!!!!!!” continua a venire per diversi secondi con il bastone piantato dentro la mia gola. Adesso non respiro davvero più, comincio ad agitarmi, sto soffocando. Poi esce dalla mia bocca e si siede all'indietro. Io comincio a tossire immediatamente, cercando di prendere un po' d'aria. Lui nel frattempo mi guarda divertito mentre gli sento dire:
    “Cazzo che meraviglia, non ho mai goduto così tanto in vita mia, lo sai schiava? Da ora in poi sei il mio sborratoio personale, sei contenta? Hahahaha, è un grande onore sai? Non lo concedo mica a tutte...” non riesce a trattenere le risate mentre mi umilia ulteriormente. Si aspetta che lo ringrazi, ma io ho i conati di vomito talmente forti che non riesco a trattenere lo sperma che ho in pancia e vomito tutto sul pavimento.
    “E' così che mi ringrazi del regalo che ti ho appena fatto, huh? Mi hai smerdato tutta la camera, guarda! Adesso pulisci hai capito?” Si è alzato e mi ha preso per i capelli, mi si avvicina al viso e mi sussurra con un ghigno “con la lingua naturalmente!” Mi sbatte la faccia sul pavimento e io comincio a leccare la sborra del mio padrone.
    “Brava! Io vado a fare una doccia, quando esco deve essere tutto pulito, chiaro?”
    “Si padrone” la mia voce esce roca, rotta dal pianto. Non ho più scampo e neanche voglio averne, voglio essere la sua schiava, ora e per sempre.
     
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  10. Khyra
         
     
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    Mi ha preceduto D:
     
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  11. just one star
         
     
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    Questo racconto è semplicemente bellissimo ** Uno dei migliori che abbia mai letto!!
     
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  12. ssitp
         
     
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    vale anche per me, questo è uno dei primi racconti che mi ha davvero colpito subito quando l'ho letto... un po' conosco il tipo che l'ha scritto, ci sto scrivendo qualcosa assieme in questi giorni ;)
     
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  13. just one star
         
     
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    Se è sulla falsariga di questo... facci sapere quando finite :D
     
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  14. elfocomar
         
     
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    nn mi piace la sottomissione femminile!
     
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  15. ssitp
         
     
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    CITAZIONE (just one star @ 12/11/2012, 00:55) 
    Se è sulla falsariga di questo... facci sapere quando finite :D

    non esattamente, forse direi che è un po' meno spinto e più elaborato... però ci stiamo divertendo comunque a metter giù qualcosa (anche se con molta calma) quindi se vien fuori qualcosa di carino penso che lo posti :)
     
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16 replies since 15/8/2012, 19:13   9843 views
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