Storie di piedi e piacere. Mio zio e la combriccola dei solleticatori.

Una storia ad alto tasso erotico. Temi: piedi maschili, tickling, altro

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  1. RodolfoSolletico
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    Edited by RodolfoSolletico - 20/4/2024, 10:07
     
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    Interessato a trample e facesit.

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    Fantastico racconto e bellissima esposizione
     
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    Secondo me megaorgia ahahahahahahahah
     
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  4. RodolfoSolletico
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    CITAZIONE (luridoleccapiedi @ 5/3/2024, 17:41) 
    Pura suspense, sai come eccitare la mente ancor prima del resto.

    Qualcosa di molto più spinto ed estremo....
     
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  5. RodolfoSolletico
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    Edited by RodolfoSolletico - 20/4/2024, 10:07
     
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  6. RodolfoSolletico
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    Edited by RodolfoSolletico - 20/4/2024, 10:07
     
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    Bellissimo! Il tuo racconto diventa sempre più eccitante 😉
     
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  8. RodolfoSolletico
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    Edited by RodolfoSolletico - 20/4/2024, 10:08
     
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    SCHIAVO LECCAPIEDI

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    CITAZIONE (RodolfoSolletico @ 7/3/2024, 01:35) 
    Settimo capitolo: quello che fecero a Beppe.

    Beppe era legato con le mani dietro lo schienale di una poltrona di vimini. Mi dava la schiena per cui vedevo la sua nuca e la schiena nuda attraverso le cane del vimini. Le mani erano state legate con delle cravatte ed una corda. Le gambe bellissime dell'altissimo ragazzo erano divaricate e legate con solidi legacci alle caviglie e all'altezza del ginocchio su due assi che erano state innestate su quella sedia che sembrava un'esotica traduzione artigianale di una poltrona da ginecologo. Quattro maschi decisamente arrapati gli stavano intorno, due per lato: a sinistra mio zio e Tiberio, a destra Angelo e Manrico, un po' titubante ed arretrato. Nell'incavo a V fra le due gambe, in piedi e con un'erezione che sembrava una minaccia, stava Paolo che rideva con aria sadica.
    - Caro Beppe, - annuì, - facciamo partire il tempo. Come sai, non puoi fare o dire nulla per farci smettere. La mezzora sarà intensa, vero ragazzi?
    Mio zio annuì e si diresse in cucina tornando con un timer a forma di uovo. Sistemò la carica e disse: - Possiamo partire.
    Ancor prima che i cinque si avventassero su Beppe, vidi le mani e i piedi enormi del giovane uomo agitarsi in preda ad una nervosa disperazione.
    Paolo si inginocchiò fra le sue cosce e iniziò a carezzarle lascivamente. Le belle dita delle mani del genovese iniziarono ad arcuarsi e subito il massaggio si trasformò in solletico. Beppe urlò istericamente e iniziò a ridere. Gli altri assistevano con sguardi avidi, famelici, vogliosi. Ben presto si inginocchiarono ai lati della sedia e ciascuno si dedicò ad un'area sensibile del flessuoso corpo del ragazzo legato. Il mio respiro si fece affannoso. Ebbi paura e provai eccitazione nello stesso tempo. Quell'ossimoro mi fece male. Mi vergoganvo eppure non ruscivo a non guardare. Le urla di Beppe invasero la casa, quella casa irraggiungibile, lontana da tutto.
    Vidi mio zio trasformato. La sua bella faccia rideva in un modo mai visto. Era un riso voluttuoso, accompagnato da gemiti animaleschi e da uno sguardo lascivo. Le mani di mio zio stavano torturando un'ascella e un capezzolo, senza sosta. Sul lato opposto Manrico imitava mio zio, guardando i suoi gesti per riprodurli sul versante opposto della vittima. Beppe si contorceva e si divincolava, reclinava indietro la testa e le sue erano risate miste a grida. Non c'era gioia ma dolorosa follia. Spostava istericamente il torso da una parte e dall'altra ma ovunque lo dirigesse, trovava due mani crudeli a solleticarlo. Quella crudele pratica gli mozzava il respiro così che la risata isterica diveniva urlo e poi rantolo. Ma i suoi aguzzini non mollavano, anzi, sembravano alimentarsi di quella sofferenza.
    - Guardalo come si agita, guardalo! - Sussurrò Tiberio che nel frattempo si era chinato presso l'enorme piede sinistro di Beppe.
    Dal versante del piedone destro, gli rispose Angelo: - Questi piedi così enormi sono una vergogna morale, chiedono vendetta! Meritano una punizione.
    All'unisono Tiberio spalancò la sua bocca incorniciata dalla folta barba e così fece Angelo. Ingoiarono gli enormi alluci e poi, con le lingue umide, iniziarono a passare attraverso ogni interstizio fra le lunghissime dita dei piedi di Beppe. Con entrambe le mani, mentre gustavano quella delizia, i due uomini solleticavano senza pietà i fianchi rugosi dei piedi giganteschi. Beppe urlava, il suo corpo stava ricevendo infinite sollecitazioni ed ogni area sensibile veniva iperstimolata. Paolo era al centro di quella tortura. Rideva con aria di sfida, passava lo sguardo su ogni dettaglio. Annuiva compiaciuto. Poi alzò il dito indice della mano destra e lo allungò verso l'ombelico di Beppe inserendosi là dentro a sfrucugliare con cattiveria. Quell'ulteriore stimolo portò Beppe al parossimo. La sua figura si inarcò ed io vidi i tendini e i muscoli delle braccia e delle gambe indurirsi.
    - Viii....prehhh....pre...goooooohhh....bbbbaaaastahhhh...
    Mio zio si voltò a guardare l'uovo timer.
    - Ma Beppe, siamo ad appena tre minuti! La cosa durerà mezzora, lo sai! cerca di non agitarti così...o non resisterai.
    Quello che mio zio aveva detto e come lo aveva detto mi aveva colpito. Avvertii un disgusto profondo. Vedevo un'anima diabolica dentro l'essere dei miei desideri. Mi respingeva quel sarcasmo sadico. E allora se mi respingeva perché rimanevo inchiodato a spiare? Perché non intervenivo? E, soprattutto, perché mai il mio uccello era enorme e gocciolava? E ancora: cosa c'era di così distorto in me per cui, sentendo quelle urla disumane, guardando quella scena che travalicava ogni pornografica fantasia per rendersi atroce realtà, anziché sperare la fine di quella violenza, ne desideravo intensamente la prosecuzione?
    Paolo si spostò verso l'inguine di Beppe che io non vedevo da quella posizione. Ma percepì cosa stava per fare. Abbassò la testa e iniziò a muoversi in su e in giù. Per un attimo tutti sospesero il supplizio. Beppe era scosso come da brividi. Piano piano l'effetto devastante del solletico scemava e quelle scosse si placavano ma Beppe ora gemeva...Paolo stava succhiando il suo bellissimo manganello carnoso.
    - Tante urla, - sibilò ridacchiando Tiberio con la sua voce profonda, . e poi basta prendertelo in bocca e ti viene duro!
    Mio zio si accostò all'orecchio di Beppe che gemeva e ridendo sussurrò: - Ti piace eh? Che troietta che sei, Beppe.
    - Dillo che ti piace, - ribadì Angelo. Ma Beppe poteva solo gemere. Era sudato e sfinito e il pompino di Paolo lo stava massacrando di un piacere umiliante e violento.
    - Non vuole dire che gli piace, - sbuffò allora Tiberio, - per cui dobbiamo riprendere. Mancano ancora venti minuti...
    - no, no, no....vi pregooo! - Urlò interrompendo i gemiti Beppe ma non fece in tempo che dieci mani erano tornate a solleticare senza pietà i quattro angoli del suo corpo. Ora Beppe però aveva un'erezione portentosa e Paolo continuava a succhiare la cappella stantuffandola con la bocca in modo abile, con ritmi diversi. Paolo nel frattempo non dimenticava di usare le mani che si abbattevano su cosce e petto del povero Beppe con solleticamenti spietati. C'erano dieci mani in azione su quel corpo. Una sorta di macchina tentacolare fatta di carne maschia sadica stava solleticando senza pietà un alto e terrorizzato ragazzo le cui urla venivano inghiottite dal mare. Non contenti di questa opzione, i cinque aguzzini unirono alle mani le lingue. Mio zio e Manrico iniziarono a titillare i capezzoli di Beppe, Paolo preseguì a stuzzicare l'enorme fallo impudico, Tiberio e Angelo si dedicarono alle sensibilissime piante dei piedi leccando e mordicchiando istericamente. A quel punto Beppe smise di emettere suoni. Il suo corpo irrigidito si arcuava e tremava senza sosta. Io ero preoccupato, sconvolto. Eppure il mio cazzo pulsava e dallo sfintere uretrale gocciolava copiosa presborra. Un potere dionisiaco, un invasamento senza controllo si propagava in quel gioco-supplizio e mi raggiungeva così che mi costringeva a guardare, a godere pur provando immenso disgusto e paura. Beppe era in pericolo. Mi era chiaro. Ma nessuno aveva percezione di questo o forse, ed era ancor più atroce la consapevolezza di questa seconda possibilità, forse proprio il fatto che fosse in pericolo schiavo del potere altrui, era ciò che eccitava al parossimo i cinque aguzzini.
    Negli anni avevo assistito a qualche incontro basato sulla pratica del solletico. Avevo anche visto dei video. Talvolta mi ero pure eccitato perché un lato sadomasochistico lo avevo anche io e il solletico ha sempre a che fare coi piedi, la mia passione. Ma un conto erano quei video o quegli incontri un po' scialbi a cui avevo presenziato ai tempi dell'università. Un conto era questa reale penitenza a cui assistevo e che aveva tutte le caratteristiche di una pericolosissima tortura.
    Lo sperma di Beppe irruppe nella bocca di Paolo quando ormai mancavano cinque minuti alla fine di quell'infinito supplizio. Allora, dopo molti minuti di quella silenziosa tensione corporea, Beppe emise di nuovo un unico, infinito, terrificante urlo ed io pensai che stesse per morire. Paolo staccò la bocca ridendo. Il seme lattiginoso del povero Beppe gli colava ai lati delle lebbra sulla barbetta brizzolata. Paolo leccò avidamente quell'impasto di sperma e saliva e ingoiò. Beppe era scosso da convulsioni. Il corpo reso sensibile dall'orgasmo non resisteva più ma gli altri compagni non davano segno di voler cedere. Fu mio zio a chiamare il time out prima del tempo: - Stop, fermi. Così è troppo.
    - Il tempo deve finire, - ammise con crudele sarcasmo Tiberio che continuava imperterrito a grattare con le dita i piedi di Beppe. Beppe urlava disperatamente. Tremava come se avesse attacchi epilettici.
    - Fermati ora, - disse con autorità mio zio e allora la tortura finì. Mentre gli aguzzini si alzavano sudati e ancora eccitatissimi, mio zio si chinò accanto a Beppe e lo consolò carezzandogli la testa. Beppe piangeva e tremava. Mio zio sciolse le cravatte e lo liberò aiutato dal povero Manrico che non sembrava del tutto entusiasta di quanto aveva assistito. Manrico guardava Beppe con preoccupazione.
    - Come stai?
    Beppe tremava e non rispose. Ci vollero circa dieci minuti perché potesse riprendere il controllo del suo corpo e della respirazione. Quando finalmente potè alzarsi, gli altri lo abbracciarono con goliardica intesa.
    - Bastardi, - sussurrò, - vi avevo chiesto di non essere così stronzi!
    - Non farla tanto lunga! era solo la prima manche! Sai che la manche due è ben più terribile! - Rise Paolo, - e comunque il tuo sperma sa di varichina.
    Tornarono dunque in veranda. Scivolai già dallo sgabello e tornai a spiare dalla feritoia.
    Si servirono da bere e lasciarono che Beppe si calmasse del tutto. aveva un'espressione sconvolta ancora, come da ubriaco. Il corpo era rosso per gli sfregamenti e le ditate del solletico. Notai che mentre Manrico si chinava a raccogliere delle carte che Angelo aveva fatto volutamente cadere a terra, Paolo versava nel bicchiere del giovane una polvere trasparente. Manrico non si accorse di nulla e mentre parlavano della sessione appena terminata, bevve la sua porzione di birra.
    - Bene, disse Paolo, sessione numero due. Distribuiamo le carte!
    - Scusate, - disse allora Manrico alzandosi con urgenza, - ma devo scappare al bagno! Aspettatemi. Puoi indicarmi dove è il bagno? - Chiese a mio zio che gentilmente lo accompagnò.
    Poco dopo mio zio tornò da solo ridendo:
    - Quella polverina è fantastica a quanto pare. Agisce subito. Sta pisciando come una fontana!
    - Bene, hai preparato le carte truccate? - Chiese allora Paolo a Tiberio.
    - Certo, eccole. Così perderà di sicuro. Che ne pensate di lui? Giovane, biondo, carino. Non è stato facile convincerlo.
    - Non è il massimo ma penso che ci divertiremo con lui. - Ammise Angelo.
    _ Shhh...eccolo che torna, - disse mio zio.
    Manrico si sedette ed era stanco e visibilmente in ansia. Non sapeva che i cinque aguzzini stavano per tendergli una trappola e che quello che aveva appena subito Beppe era solo una pallida e vaga anticipazione di quello che di lì a poco avrebbe passato lui.

    Molto intrigante l'intreccio specialmente per la compiaciuta complicità tra i partecipanti aguzzini.
     
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    Ma quando tocca a Manrico??? :woot: :woot: :woot:
     
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  11. RodolfoSolletico
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    Edited by RodolfoSolletico - 20/4/2024, 10:08
     
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  12. RodolfoSolletico
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    Edited by RodolfoSolletico - 20/4/2024, 10:08
     
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    Il disegno è bellissimo. Sono tutto sommato tutti abbastanza smilzi, forse qualche fisico me lo aspettavo più piazzato.
    Si può avere in privato la versione non censurata?
     
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  14. RodolfoSolletico
         
     
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    CITAZIONE (FranckTJ @ 10/3/2024, 11:27) 
    Il disegno è bellissimo. Sono tutto sommato tutti abbastanza smilzi, forse qualche fisico me lo aspettavo più piazzato.
    Si può avere in privato la versione non censurata?

    Certo. Ora sono fuori ma appena rientro te la mando. Tiberio è abbastanza piazzato e anche Angelo ha un po' di pancetta.
     
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    CITAZIONE (RodolfoSolletico @ 10/3/2024, 12:41) 
    CITAZIONE (FranckTJ @ 10/3/2024, 11:27) 
    Il disegno è bellissimo. Sono tutto sommato tutti abbastanza smilzi, forse qualche fisico me lo aspettavo più piazzato.
    Si può avere in privato la versione non censurata?

    Certo. Ora sono fuori ma appena rientro te la mando. Tiberio è abbastanza piazzato e anche Angelo ha un po' di pancetta.

    hai parlato anche di x per la versione non censurata, metti il profilo 😈
     
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131 replies since 3/3/2024, 01:46   10188 views
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