La mia prima esperienza master

Venire a studiare al nord è stato bello

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.      
     
    .
    Avatar
    Group
    Toscana
    Posts
    286
    Reputation
    +383
    Location
    Pistoia

    Status
    Offline
    Scuola superiore/palestra con ragazzi di diverse etnie 😎
     
    .
  2.     +1    
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    2
    Reputation
    +2

    Status
    Offline
    Fai un altro racconto simile a questo, no ipnosi, ma sporcizia maleducazione e odori
     
    .
  3.     +1    
     
    .
    Avatar
    Group
    Veneto
    Posts
    220
    Reputation
    +129

    Status
    Online
    Ma questo racconto di Davide e Jo non lo prosegui più?
     
    .
  4.     +1    
     
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    2
    Reputation
    +2

    Status
    Offline
    Si infatti continua, sei il migliore
     
    .
  5.      
     
    .
    Avatar
    Group
    Marche
    Posts
    20
    Reputation
    +22
    Location
    Marche

    Status
    Offline
    Scuola superiore con diverse etnie
     
    .
  6.     +6    
     
    .
    Avatar

    Piedi 45 - Anni 50

    Group
    Piemonte
    Posts
    109
    Reputation
    +319
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    L'Istituto Scipione l'Africano

    Quando Luigi Balducci arrivò alla nuova scuola che gli avevano assegnato per quest'anno, non potè che ammirare come fosse molto bella e in perfetto stato. Non aveva visto molti istituti superiori e, a 30 anni, questa era la sua terza o quarta supplenza, ma stavolta era stato chiamato fin dall'inizio dell'anno, finalmente!

    Si era preparato bene, quella mattina, lavandosi bene e mettendo una camicia bianca immacolata, pantaloni beige e una giacca leggera grigio scuro. Faceva ancora caldo, a inizio settembre, e mise quindi sui suoi piedi 39 un paio di mocassini senza calze, molto eleganti. In effetti Balducci era piccolino, forse non arrivava nemmeno a 1.70, ma in classe aveva imparato a farsi rispettare e pensava di essere un ottimo insegnante, anche se con poca esperienza.

    Entrato nella grande scuola si avvicinò al bancone della reception dietro cui sedevano due bidelli: uno, non molto più vecchio di lui, era un sudamericano con un vistoso tatuaggio sul collo, che spuntava dal camice da lavoro sotto cui, sembrò al professore, non portava nulla, mentre l'altro era un omone decisamente sovrappeso, con una grande pancia e un viso rotondo e simpatico, incorniciato dalla barba ormai quasi bianca. Si presentarono come Luis e Remo e gli chiesero chi fosse.

    "Sono Luigi Balducci, il nuovo docente di lettere, ho un'appuntamento con il vicepreside."
    "Benissimo, prof, venga pure con me", disse Luis alzandosi. Non era molto alto, ma si vedeva che andava in palestra: era muscoloso e solido.
    Anche Remo lo salutò con un cenno di benvenuto e Balducci pensò di aver sentito una scoreggia provenire dall'enorme cul0 del grasso omone, ma di sicuro era un rumore diverso, persò.

    Attraversando i corridoi della scuola, il nuovo professore fu stupito dal vedere alcuni studenti che sistemavano le aule e che pulivano i vetri. Alcuni erano addirittura senza maglietta e lavoravano molto sodo. Chiese allora a Luis di cosa si trattasse.
    "É il nostro progetto Servire la Scuola e alcuni studenti si offrono volontari per fare lavori per tenere in buono stato le aule, i bagni e i corridoi. Formano dei gruppi con due coordinatori per gruppo e lavorano sodo!"
    In effetti, Balducci, notò che in ogni gruppo di ragazzini che lavoravano c'erano un paio di ragazzi decisamente più alti e muscolosi, spesso in tuta e sneakers o a volta anche con le ciabatte tipo Adilette e i calzini di spugna che li sorvegliavano e gli dicevano cosa fare. Strano che questi ragazzi non facessero loro i lavori, visto che erano più muscolosi e grossi, ma in fondo la cosa sembrava funzionare...

    Luis aprì la porta del vicepreside è Luigi Balducci si trovò in un ufficio spazioso, ma arredato in modo strano, con una panca e dei pesi in un angolo e, dietro la scrivania, vide un uomo di colore, sulla quarantina, che lo salutò senza alzarsi.
    "Si accomodi professore, sono Djallo Wade, il vicepreside."

    Il giovane professore si sedette, abbastanza intimidito dal possente nero che troneggiava dietro la scrivania... sarà stato anche il caldo o il fatto che non c'era l'aria condizionata accesa in quell'ufficio, ma a Balducci sembrò di sentire chiaramente una puzza di sudore molto forte, che non si aspettava.

    "La nostra scuola", iniziò il vicepreside con tono deciso,"è diversa dalle altre e si basa sul principio che tutti, professori e studenti, devono collaborare al servizio della scuola. Ovviamente, come sempre nella vita, c'è chi ha il ruolo di comandare e chi quello di essere comandato e così anche qui ci sono studenti che dominano e studenti dominati, professori che dominano e professori che vengono dominati."

    A Luigi il discorso sembrò abbastanza delirante, ma iniziava, effettivamente, a sentirsi strano e confuso, forse per la puzza di sudore oppure perchè aveva notato che Luis, il bidello sudamericano, era rimasto nella stanza, davanti alla porta chiusa. Stava per replicare qualcosa quando, all'improvviso, Djallo Wade disse:
    "Ovviamente sappiamo entrambi quale sarà il tuo ruolo Luigi..." e con questo mise i suoi enormi piedoni neri e nudi sulla scrivania. Erano dei 46 neri e puzzolenti, ludici di sudore e molto grossi, volgarmente messi sulla scrivania da quell'uomo che abusava, chiaramente del proprio potere.
    "Prima di assumerti abbiamo controllato bene e qualcuno dei ragazzi, in incognito, ha chattato con te su Malesfeet e sul canale telegram... ora sai bene cosa devi fare, per entrare finalmente qui con noi"
    Balducci era sconvolto e turbato, ma ora, alla vista dei piedoni neri di quello stallone arrogante la sua volontà si fece sempre più debole e la voglia di perdere la propria dignità sempre più intensa. Fece per alzarsi, ma sentì, sulla nuca la mano forte del bidello sudamericano Luis che lo spingeva, nemmeno troppo forte, verso i piedi luridi e sudatissimi del vicepreside nero.

    La confusione e il godimento presero il sopravvento e Balducci si chinò sulla scrivania del suo nuovo padrone iniziando a leccare i suoi enormi piedi neri puzzolenti come una cagna in calore.

    "Bravo schiavetto, hai ceduto presto... bene... sarà tutto più facile", disse il vicepreside facendo un cenno a Luis.

    Il muscoloso sudamericano si tolse il camice da lavoro, mostrando che in effetti sotto era praticamente nudo, a meno di un paio di pantaloni sottilissimi che portava senza mutande e che tolse anche quelli. Approfittando dello stato di stordimento del nuovo prof schiavo gli slacciò i pantaloni eleganti e glieli calò alle caviglie, prese delle grandi forbici dal camice e gli tagliò gli slip costosi che portava e poi iniziò selvaggiamente a f0tt3rl0 il cu10 pesantemente con la sua grossa m1nk1a sudata e vogliosa.

    Mentre il vicepreside insultava il nuovo arrivato fottendogli definitivamente il cervello, già indebolito dagli odori fortissimi e dal piacere sessuale, Luis gli scaricava nel ventre litri di bianco seme sudamericano producendo così l'involontaria eiaculazione anche del nuovo schiavo che aveva trovato, di sicuro, la scuola dei propri sogni.
     
    .
  7.     +1    
     
    .
    Avatar
    Group
    Lazio
    Posts
    296
    Reputation
    +225
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    Interessante anche questo racconto. Lo proseguirai?
     
    .
  8.     +2    
     
    .
    Avatar

    Piedi 45 - Anni 50

    Group
    Piemonte
    Posts
    109
    Reputation
    +319
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    CITAZIONE (eze86 @ 12/3/2024, 17:01) 
    Interessante anche questo racconto. Lo proseguirai?

    Grazie!

    Penso proprio di sì… lo proseguiró!
     
    .
  9.     +4    
     
    .
    Avatar

    Piedi 45 - Anni 50

    Group
    Piemonte
    Posts
    109
    Reputation
    +319
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    Luigi Balducci era appena venuto, sb0rrando sul pavimento dell’ufficio del vicepreside Wade, con la faccia ficcata per bene contro le piante nere e sudate del maestoso uomo nero che lo aveva accolto nella sua nuova scuola.

    Luis, il bidello sudamericano, sfiló rumorosamente il c4zz0 sempre durissimo dalla chiappe doloranti del piccolo prof di italiano e Djallo Wade riprese a parlare:
    “Guarda qui, verme, su questo schermo… è una delle telecamere che ho fatto installare in tutta la scuola coi soldi dei genitori degli schiavetti. Guarda come si sta divertendo la nostra preside nel suo ufficio!!!”

    In effetti Luigi vide, non senza esserne sconvolto, la preside, una milf sulla cinquantina, che si faceva trapanare da Kareem, una nostra vecchia conoscenza, mentre un ragazzino più piccolo, forse di prima o di seconda, rideva ficcandole i piedi nudi nella bocca coperta da un pesante rossetto.

    Forse Luigi si sarebbe voluto ribellare, ma non riusciva a ragionare bene. La puzza dei piedi del vicepreside era troppo intensa ed entrava prepotentemente nel suo cervello, prendendone possesso. Quando Wade ordinò a Luis di portare il nuovo prof a visitare la palestra della scuola, Balducci non riuscì nemmeno a rispondere e si fece portare, quasi in trance, fuori dall’ufficio.

    Mentre scendevano le scale che portavano al seminterrato in cui era costruita la palestra, Luis gli disse: “Qui i padroni come me si allenano per diventare sempre più forti e maschili, mentre gli schiavetti si allenano per avere corpi piccoli, ma muscolosi per servirci meglio”

    Luigi annuì ancora inebetito e il giovane bidello gli carezzó la testa, come avrebbe fatto con un cane che si era comportato bene… ormai il suo destino era segnato.

    La palestra in cui entrarono era immensa e piena di attrezzi. L’odore di sudore, di p1scio, di sb0rra e di piedi si mischiava a quello delle canne che molti ragazzi fumavano mentre si allenavano. La maggior parte dei ragazzi era a piedi nudi o con calzini bianchi lerci e indossava solo mutande che mettevano in evideza i loro c4zzi che, sia che fossero padroni sia che fossero schiavi, erano sempre carichi di desiderio.

    Luigi venne portato dal perverso bidello di fronte ad un uomo sulla cinquantina, rasato, di chiare origini arabe. Era seduto su una specie di poltrona che sembrava quasi un trono, completamente nudo e con un fisico statuario e muscoloso messo in evidenza dal sudore. I suoi enormi piedi 47 erano poggiati su uno sgabello e mostravano delle piante volgarissime e pesantemente luride per il tanto camminare scalzo e il sudore.

    “Questo è Abdul Hniki, il coordinatore dei professori di educazione fisica che qui da noi si chiama “Esaltazione del corpo maschile” come materia. Puoi chiamarlo Maestro Abdul come fanno tutti”

    Il gigante arabo sorrise mentre carezzava la testa di un ragazzo bianchiccio, rosso di capelli e lentigginoso, alto e magro, che era intento a masturbare la sua suprema m1nki4 lubrificanda lentamente con la propria saliva.

    “Stenditi a terra, ragazzo.” Disse Maestro Abdul a Balducci. E poi, quando il prof stordito dalla puzza e eccitato dalla presenza di tanti maschi infojati si fu disteso davanti a lui, il magnifico maschio mediorientale gli ficcó con ignoranza un piede in faccia, stordendolo con un odore che Luigi non aveva mai sentito.

    Accanto a loro, Luis si era messo comodo, sedendosi nudo sulla faccia di un biondono molto muscoloso, ma piccolino e Balducci sentiva chiaramente le scoregge con cui il bidello stava sottomettendo lo studente schiavo.

    Mentre gli spiegava cosa avrebbe dovuto fare, Abdul usava l’altro piede per stimolare il c4zz0 di Balducci fino a farlo nuovamente venire mentre lui, il padrone, ricopriva la faccia lentigginosa del rosso con litri del suo seme padronale e Luis scaricava i suoi putridi gas nella bocca dello schiavetto biondo che aveva un c4zzett0 comunque notevole e che colava in modo spettacolare.
     
    .
  10.      
     
    .
    Avatar

    SCHIAVO LECCAPIEDI

    Group
    Toscana
    Posts
    1,383
    Reputation
    +932
    Location
    Lucca

    Status
    Offline
    Spettacolare
     
    .
  11.     +1    
     
    .
    Avatar
    Group
    Campania
    Posts
    10
    Reputation
    +2
    Location
    Napoli

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Daddy Bear @ 27/3/2024, 21:04) 
    Luigi Balducci era appena venuto, sb0rrando sul pavimento dell’ufficio del vicepreside Wade, con la faccia ficcata per bene contro le piante nere e sudate del maestoso uomo nero che lo aveva accolto nella sua nuova scuola.

    Luis, il bidello sudamericano, sfiló rumorosamente il c4zz0 sempre durissimo dalla chiappe doloranti del piccolo prof di italiano e Djallo Wade riprese a parlare:
    “Guarda qui, verme, su questo schermo… è una delle telecamere che ho fatto installare in tutta la scuola coi soldi dei genitori degli schiavetti. Guarda come si sta divertendo la nostra preside nel suo ufficio!!!”

    In effetti Luigi vide, non senza esserne sconvolto, la preside, una milf sulla cinquantina, che si faceva trapanare da Kareem, una nostra vecchia conoscenza, mentre un ragazzino più piccolo, forse di prima o di seconda, rideva ficcandole i piedi nudi nella bocca coperta da un pesante rossetto.

    Forse Luigi si sarebbe voluto ribellare, ma non riusciva a ragionare bene. La puzza dei piedi del vicepreside era troppo intensa ed entrava prepotentemente nel suo cervello, prendendone possesso. Quando Wade ordinò a Luis di portare il nuovo prof a visitare la palestra della scuola, Balducci non riuscì nemmeno a rispondere e si fece portare, quasi in trance, fuori dall’ufficio.

    Mentre scendevano le scale che portavano al seminterrato in cui era costruita la palestra, Luis gli disse: “Qui i padroni come me si allenano per diventare sempre più forti e maschili, mentre gli schiavetti si allenano per avere corpi piccoli, ma muscolosi per servirci meglio”

    Luigi annuì ancora inebetito e il giovane bidello gli carezzó la testa, come avrebbe fatto con un cane che si era comportato bene… ormai il suo destino era segnato.

    La palestra in cui entrarono era immensa e piena di attrezzi. L’odore di sudore, di p1scio, di sb0rra e di piedi si mischiava a quello delle canne che molti ragazzi fumavano mentre si allenavano. La maggior parte dei ragazzi era a piedi nudi o con calzini bianchi lerci e indossava solo mutande che mettevano in evideza i loro c4zzi che, sia che fossero padroni sia che fossero schiavi, erano sempre carichi di desiderio.

    Luigi venne portato dal perverso bidello di fronte ad un uomo sulla cinquantina, rasato, di chiare origini arabe. Era seduto su una specie di poltrona che sembrava quasi un trono, completamente nudo e con un fisico statuario e muscoloso messo in evidenza dal sudore. I suoi enormi piedi 47 erano poggiati su uno sgabello e mostravano delle piante volgarissime e pesantemente luride per il tanto camminare scalzo e il sudore.

    “Questo è Abdul Hniki, il coordinatore dei professori di educazione fisica che qui da noi si chiama “Esaltazione del corpo maschile” come materia. Puoi chiamarlo Maestro Abdul come fanno tutti”

    Il gigante arabo sorrise mentre carezzava la testa di un ragazzo bianchiccio, rosso di capelli e lentigginoso, alto e magro, che era intento a masturbare la sua suprema m1nki4 lubrificanda lentamente con la propria saliva.

    “Stenditi a terra, ragazzo.” Disse Maestro Abdul a Balducci. E poi, quando il prof stordito dalla puzza e eccitato dalla presenza di tanti maschi infojati si fu disteso davanti a lui, il magnifico maschio mediorientale gli ficcó con ignoranza un piede in faccia, stordendolo con un odore che Luigi non aveva mai sentito.

    Accanto a loro, Luis si era messo comodo, sedendosi nudo sulla faccia di un biondono molto muscoloso, ma piccolino e Balducci sentiva chiaramente le scoregge con cui il bidello stava sottomettendo lo studente schiavo.

    Mentre gli spiegava cosa avrebbe dovuto fare, Abdul usava l’altro piede per stimolare il c4zz0 di Balducci fino a farlo nuovamente venire mentre lui, il padrone, ricopriva la faccia lentigginosa del rosso con litri del suo seme padronale e Luis scaricava i suoi putridi gas nella bocca dello schiavetto biondo che aveva un c4zzett0 comunque notevole e che colava in modo spettacolare.

    Vorrei tanto essere quello schiavetto biondo sotto Luis
     
    .
  12.     +4    
     
    .
    Avatar

    Piedi 45 - Anni 50

    Group
    Piemonte
    Posts
    109
    Reputation
    +319
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    Dopo che Balducci ebbe sb0rr4t0 per la seconda volta in pochi minuti sotto il piedone sapiente e lurido di Maestro Abdul, l'insegnante di Esaltazione del Corpo Maschile, Luis lo fece rivestire e lo portò con sè in uno stanzino attrezzato con una macchina per il caffè e due comode poltrone. Lì Remo, il bidello panzone sulla sessantina, era in slip neri e si stava facendo leccare le ascelle pelosissime e fetenti da un ragazzetto moro, che stava nudo, con il c4zz3tto coperto da un calzino.

    "Ah era ora che venisse pure 'sto fr0c10 da me" disse Remo ruttando rumorosamente e si cacciò fuori un c4zz0 lurido e pure piccolino, ma già durissimo per l'eccitazione. Balducci non era più in grado di opporsi a nulla e si chinò a leccare devotamente quell'orribile m1nki4 come se fosse la cosa più buona al mondo. Intanto Luis andò a chiamare due ragazzi per completare l'arruolamento come schiavo del nuovo professore e mentre Remo sgrondava sb0rra nello stomaco dello stordito Balducci rientrò nello stanzino con Kareem, il nostro ormai noto porco dominatore, figlio del kebabbaro e spacciatore di erba per la compagnia di studenti che ben consociamo e un ragazzo riccio con la carnagione scura, parecchio più giovane di lui.

    "m3rd4, "disse Luis rivolgendosi al nuovo prof, "questi sono Kareem e Diego e ora si occuperanno loro di te. Ovviamente ubbidisci e basta, tr0ia". Detto questo, calciò con violenza Balducci nei c0glioni e rise di gusto, andandosene.

    Kareem indossava una tuta di acetato nera della Adidas da cui si intravedeva che non portava una maglietta sotto e delle Adidas Torsion belle consumate, mentre Diego, che era un ragazzo di prima che stava imparando dall'esperto padrone marocchino a godere dei privilegi del suo rango di dominatore alfa, aveva un paio di bermuda molto larghi, una canotta bianca da cui spuntavano braccia muscolose e tatuate e delle Vans rosse da skater.

    Kareem si avvicinò a Balducci e disse: "Dammi le chiavi della tua macchina, ora andiamo a casa tua" e detto questo gli prese la testa e se la passò, come se fosse quella di una bambola gonfiabile, sul pacco odoroso di sudore e sperma stordendolo sempre di più. Il malcapitato porse le chiavi della macchina che Diego prese ridendo.

    "Ancora non riesco a capire quanto è facile, bro. Questi sono proprio merd3...." disse il ragazzo cubano.
    "Sono deboli e godono solo con noi, ne conoscerai molti, vedrai!"

    I due andarono con passo rapido verso l'uscita della scuola, seguiti da Balducci con lo sguardo perso nel vuoto, e, passando davanti ad un'aula Kareem disse ad un ragazzo piccolino, ma con un fisico da ginnasta, che stava lavorando in mutande per pulire il pavimento: "Schiavo, vieni a farci da autista, mettiti addosso qualcosa".

    Poco dopo i tre allievi e il prof erano nella sua macchina diretti nell'appartamento del malcapitato (o fortunato?) schiavo: il ragazzo con il fisico da atleta guidava verso l'indirizzo dato da Balducci, con i calzini di Diego ben chiusi in bocca, come premio. Il prof era dietro, steso davanti al sedile posteriore, con i piedi dei due padroni addosso: Kareem si era tolto le scarpe che portava, come da consiglio di Sasà, sempre senza calze e i suoi grossi e volgari piedoni 46 da marocchino erano sporchi sotto, puzzolenti e umidi di sudore, mentre Diego, che aveva comunque dei bei piedi 44, si era tolto sia le Vans sia i fantasmini che aveva dentro e che, come da istruzioni per l'ingresso nella nuova scuola, portava da circa una decina di giorni ininterrottamente. I fantasmini erano finiti in bocca all'autista, che guidava con i pantaloncini bianchi tesi da un'erezione notevole, mentre i piedi nudi curatissimi e morbidi del ragazzo di prima superiore giocavano col naso e con la bocca del suo nuovo prof. Il loro odore era incredibile, il più forte, forse, che Balducci aveva sentito quel giorno, ma era anche il più buono, caldo, avvolgente e carico di ormoni da maschio alfa: non potevano esserci dubbi che quel ragazzetto era enormemente più virile e forte del suo prof, ridotto a un verme schiavo e stordito, ipnotizzato dal piacere e dalla puzza dei piedi di ragazzi arroganti come Diego e Kareem.

    Prima di arrivare a casa del prof dove, come Kareem stava spiegando al nuovo arrivato Diego, avrebbero preso possesso della vita del professore in ogni suo aspetto, il marocchino usò i suoi piedoni volgari e luridi per segare ripetutamente Balducci, mentre Diego lo drogava con la sua puzza di piedi adolescenziali. Il nuovo prof perse rapidamente il conto ti quante volte era stato munto dai fettoni 46 sudati e sporchi di Kareem e quando arrivarono al suo appartamento era totalmente in preda del piacere e dello stordimento e ringraziava di aver trovato chi, finalmente, lo avrebbe reso schiavo per sempre.
     
    .
251 replies since 6/1/2020, 10:22   79648 views
  Share  
.