La mia prima esperienza master

Venire a studiare al nord è stato bello

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    CITAZIONE (Daddy Bear @ 7/1/2020, 16:24) 
    Credo che Marco non aspettasse di meglio, in fondo! 🤣🤣🤣

    Bhe in effetti...
     
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    Grande continua,bisogna solo ubbidire a Padroni superiori
     
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    Dopo aver sborrato entrambi nello stomaco del nostro piccolo coinquilino sardo Marco, tornammo ai nostri computer, rimettendo negli slip bianchi i nostri cazzi ancora umidi, per finire il lavoro che stavamo facendo. Marco non disse una parola e schizzò fuori dalla stanza, guardando per terra... era divertentissimo vedere come era imbarazzato e come i suoi pantaloncini del Cagliari fossero chiaramente sporchi della sua sborrata sul davanti.

    Dopo qualche minuto lo vedemmo entrare in bagno e sentimmo l'acqua della doccia: evidentemente doveva lavarsi dopo aver sborrato, anche se a Jo e a me una cosa del genere sembrava solo ridicola. Perché mai non lasciare che la sborra ti si asciughi addosso? Boh... ma dicono che certa gente è strana...

    Comunque a me era venuta voglia di cagare e mi alzai, poggiando i miei grossi 46 nudi e luridi a terra, per andare in bagno. Aprii la porta e mi sedetti sul cesso senza nemmeno fare caso a Marco che, terrorizzato, si copriva il cazzetto sotto la doccia. Lui fece per uscire da sotto il getto, ma io lo bloccai:
    "Brosky, senti, finisci 'sta doccia senza farti paranoie, siamo tra maschi e quindi devi abituarti. L'ho capito che non sei come noi, ma non voglio minchiate: se vuoi lavarti, lavati e basta, non deve essere un problema che io caghi, no?" Detta questa che, a me, sembrava un'ovvietà, iniziai a scoreggiare pesantemente e a fare quel che dovevo, riempiendo il piccolo bagno con l'odore che potete immaginare... d'altra parte, oh, chi di voi caga rose? E' normale che la merda puzzi, no?

    "Ok, Davide, imparerò... davvero... ci tengo...", e continuò a lavarsi, anche se si voltò di spalle per non farmi vedere il suo cazzetto, come se, per altro, me ne fregasse qualcosa di vederlo!

    Intanto mentre io stavo finendo di cagare Jo si affacciò in bagno (ovviamente avevo lasciato la porta aperta) e disse:
    "Ohi raga, cosa ne dite di andare in palestra prima di cena, ci facciamo un panino ora e poi ci alleniamo un paio d'ore, vi va?"
    "Ci sta per me," dissi io. "Marco a te va bene?"
    "Mah.... dipende....io....sarei...sarei un po' stanco... ma..... ma.... se andate voi io vengo con voi se mi volete...."

    Cazzo che sfigato! Mi faceva quasi tenerezza per la sua sottoneria, ma in fondo sapevo bene che ci avremmo ricavato tantissimo ad avere un 22enne al nostro servizio in casa...

    "Ok, allora è deciso. Marco preparaci dei panini e poi andiamo." Disse allegro Jo, mentre si grattava la minchia zozza con la mano ficcata negli slip.

    Buttammo qualche cosa nella sacca della palestra e ci svaccammo un attimo sul divano a mangiare i panini che ci aveva preparato Marco, mentre lui si sedette per terra con il suo, proprio davanti alle nostre lunghe gambe pelose. Mentre mangiavamo lui, indicando con gli occhi i piedi di Jo gli disse quasi sottovoce: "Posso?"

    "Aahahahahahahah certo frate! Serviti pure, ho fatto l'ultima doccia al paese nostro ieri pomeriggio e quindi sai cosa ti aspetta!"
    Il piccolo sardo si buttò con la faccia sulle piante bianchicce e sporche di sudore e polvere del mio amico e iniziò a leccarle con devozione, come una vera troia schiava. Cazzo, ragazzi, la sua faccia era così piccola che un solo piede di Jo la nascondeva praticamente tutta.... questo tipo era proprio minuscolo e noi dei giganti che lo dominiamo.

    "Pulisci bene i piedi di Jo, fratello, ma ti vieto di sborrare. Devi essere carico per l'allenamento... vedrai che a starci dietro soffrirai! E poi finisci il panino tra una leccata e l'altra! AHAHAHHH"

    Marco annuì senza dire nulla e alternò i morsi al panino con le leccate alle piante luride dei 46 di Jo che, intanto se la godeva parecchio...

    Pochi minuti dopo ci alzammo per andare in palestra, ovviamente indossando, noi maschi, gli stessi vestiti di prima, gli stessi calzini luridi e le stesse sneakers puzzolenti!
     
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    CITAZIONE (Daddy Bear @ 8/1/2020, 14:39) 
    Dopo aver sborrato entrambi nello stomaco del nostro piccolo coinquilino sardo Marco, tornammo ai nostri computer, rimettendo negli slip bianchi i nostri cazzi ancora umidi, per finire il lavoro che stavamo facendo. Marco non disse una parola e schizzò fuori dalla stanza, guardando per terra... era divertentissimo vedere come era imbarazzato e come i suoi pantaloncini del Cagliari fossero chiaramente sporchi della sua sborrata sul davanti.

    Dopo qualche minuto lo vedemmo entrare in bagno e sentimmo l'acqua della doccia: evidentemente doveva lavarsi dopo aver sborrato, anche se a Jo e a me una cosa del genere sembrava solo ridicola. Perché mai non lasciare che la sborra ti si asciughi addosso? Boh... ma dicono che certa gente è strana...

    Comunque a me era venuta voglia di cagare e mi alzai, poggiando i miei grossi 46 nudi e luridi a terra, per andare in bagno. Aprii la porta e mi sedetti sul cesso senza nemmeno fare caso a Marco che, terrorizzato, si copriva il cazzetto sotto la doccia. Lui fece per uscire da sotto il getto, ma io lo bloccai:
    "Brosky, senti, finisci 'sta doccia senza farti paranoie, siamo tra maschi e quindi devi abituarti. L'ho capito che non sei come noi, ma non voglio minchiate: se vuoi lavarti, lavati e basta, non deve essere un problema che io caghi, no?" Detta questa che, a me, sembrava un'ovvietà, iniziai a scoreggiare pesantemente e a fare quel che dovevo, riempiendo il piccolo bagno con l'odore che potete immaginare... d'altra parte, oh, chi di voi caga rose? E' normale che la merda puzzi, no?

    "Ok, Davide, imparerò... davvero... ci tengo...", e continuò a lavarsi, anche se si voltò di spalle per non farmi vedere il suo cazzetto, come se, per altro, me ne fregasse qualcosa di vederlo!

    Intanto mentre io stavo finendo di cagare Jo si affacciò in bagno (ovviamente avevo lasciato la porta aperta) e disse:
    "Ohi raga, cosa ne dite di andare in palestra prima di cena, ci facciamo un panino ora e poi ci alleniamo un paio d'ore, vi va?"
    "Ci sta per me," dissi io. "Marco a te va bene?"
    "Mah.... dipende....io....sarei...sarei un po' stanco... ma..... ma.... se andate voi io vengo con voi se mi volete...."

    Cazzo che sfigato! Mi faceva quasi tenerezza per la sua sottoneria, ma in fondo sapevo bene che ci avremmo ricavato tantissimo ad avere un 22enne al nostro servizio in casa...

    "Ok, allora è deciso. Marco preparaci dei panini e poi andiamo." Disse allegro Jo, mentre si grattava la minchia zozza con la mano ficcata negli slip.

    Buttammo qualche cosa nella sacca della palestra e ci svaccammo un attimo sul divano a mangiare i panini che ci aveva preparato Marco, mentre lui si sedette per terra con il suo, proprio davanti alle nostre lunghe gambe pelose. Mentre mangiavamo lui, indicando con gli occhi i piedi di Jo gli disse quasi sottovoce: "Posso?"

    "Aahahahahahahah certo frate! Serviti pure, ho fatto l'ultima doccia al paese nostro ieri pomeriggio e quindi sai cosa ti aspetta!"
    Il piccolo sardo si buttò con la faccia sulle piante bianchicce e sporche di sudore e polvere del mio amico e iniziò a leccarle con devozione, come una vera troia schiava. Cazzo, ragazzi, la sua faccia era così piccola che un solo piede di Jo la nascondeva praticamente tutta.... questo tipo era proprio minuscolo e noi dei giganti che lo dominiamo.

    "Pulisci bene i piedi di Jo, fratello, ma ti vieto di sborrare. Devi essere carico per l'allenamento... vedrai che a starci dietro soffrirai! E poi finisci il panino tra una leccata e l'altra! AHAHAHHH"

    Marco annuì senza dire nulla e alternò i morsi al panino con le leccate alle piante luride dei 46 di Jo che, intanto se la godeva parecchio...

    Pochi minuti dopo ci alzammo per andare in palestra, ovviamente indossando, noi maschi, gli stessi vestiti di prima, gli stessi calzini luridi e le stesse sneakers puzzolenti!

    Grandi questi Padroni che stanno umiliando lo schiavo
     
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    Molto molto bello... son certo che arriveranno molte umiliazioni in palestra... non vedo l'ora di leggerle
     
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    Ma I due padroni super rozzi sono piu giovani del "piccolo sardo"?
     
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    Ahi ahi... non hai letto con attenzione!!!
    19 anni le due bestie alte e luride e 22 il piccolo sardo pulitino...

    🤣🤣🤣
     
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    Daiiiiii ancora piu perfidi I due bestioniiii e piu bella la storia
     
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    Bravo! 👏👏👏
    Storia molto avvincente.
    Bella l'idea di trasformarlo anche nel loro sguattero domestico oltre che schiavetto leccapiedi.
    Quello nella foto del tuo profilo sei tu? O è il Davide del tuo racconto?
    Spero di leggere molto presto il seguito 😉
     
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    Nella mia foto profilo sono io....

    Davide e Jo sono (quasi) personaggi di fantasia....
     
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    Entrando in palestra, notai subito che purtroppo non c'era la ragazza fighetta al banco come prima, ma al suo posto un tipo nero, poco più basso di me e di Jo, ma con un fisico muscoloso e davvero figo. Indossava una canotta blu delle Nike e pantaloncini neri, ai piedi due Adidas Trainer davvero distrutte che mi fecero subito pensare che doveva essere un fratello...

    "Ehi ciao, siete nuovi?"
    "Sì, io sono Jo e questo è il mio amico Davide.... "
    "Ciao belli, io sono Luca, piacere!" Disse lui stendendo la manona nera e sorridendo, mentre con gli occhi si abbassava a vedere il piccolo Marco. "Ah, ma siete con lui..."

    "Sì," dissi io, "viviamo con lui in appartamento, è molto bravo a cucinare, sai?"
    Ridemmo tutti, mentre Marco raggiungeva rapidamente lo spogliatoio, rosso per la vergogna.

    La palestra era vicina all'uni e quindi frequentata da molti studenti, ma quando entrammo nello spogliatoio c'era solo un tipo sui cinquanta, che sarà stato persino più basso di Marco e che si stava rivestendo per uscire. Ovviamente lo ignorammo e ci spogliammo completamente nudi, lasciando sulla panca le nostre mutande sporche, la maglietta e i calzini luridi, perché io e Jo facevamo sempre allenamento con una tuta corta in lycra, di quelle da wrestling che usano in America. E' stracomoda! La metti addosso senza niente sotto e ci sudi dentro finché serve, senza problemi di magliette, mutande o altre minchiate. La mia è rossa e sta molto bene con il mio fisico abbronzato, mentre sul fisico più chiaro di Jo sta benissimo la sua nera e blu.... inutile dire che i nostri cazzoni, ancora sudati e umidicci della saliva del nostro coinquilino schiavo, si vedevano benissimo attraverso le tute.

    Il tipo cinquantenne ci guardò un po' male quando vide che lasciavamo le mutande luride sulla panca e rimettevamo le stesse scarpe che avevamo fuori, ma senza calzini... non capivo dove fosse il problema: qualcuno forse avrebbe voluto rubare i miei slip sporchi o dovevo sudare ancora nelle mie calze già puzzolentissime? A volte la gente è strana, vero?

    Comunque lui uscì per tornarsene a casa e noi iniziammo l'allenamento, costringendo Marco a seguire la nostra stessa routine. Per essere un bassino sardo e pure frocio non se la cavò male, anche se ovviamente non era ai nostri livelli.

    Dopo un po' che ci allenavamo arrivò Luca vicino a noi e si rivolse a Jo, mentre io stavo facendo panca piana.
    "Ehi, brosky, sai che quel tipo che era con voi nello spogliatoio si è venuto a lamentare con me perché avete lasciato la vostra roba in giro?"
    "No, ma che sfigato è? Che cazzo vuole?"
    "Boh... è uno che lavora all'uni, ma secondo me è un frustrato...ahahahhah"
    "E che gli hai detto, Luca?"
    "Cazzo volevi che gli dicessi, che quello è lo spogliatoio dei maschi e che quindi è normale comportarsi da maschi, giusto?"
    "Giustissimo!"
    Ridemmo tutti di gusto, mentre io mi alzavo dalla panca, grattandomi vistosamente il cazzo attraverso la tuta e obbligando Marco a prendere il mio posto, con lo stesso peso.
    "Ma io...nn-non so....se.... se riesco...."
    Luca si avvicinò e gli disse severamente:
    "Dai, hai trovato due che ti aiutano ad allenarti bene, mettiti giù e lavora, ubbidisci e ringrazia!"

    Detto questo si mise vicino alla panca controllando che Marco eseguisse bene tutte le serie e, intanto, si sfilò una Torsion per grattarsi la pianta del piede... non portava calzini e l'odore dei suoi piedoni neri e, chiaramente, sudati, si sentì subito. Non mi serviva guardare in faccia Jo per sapere che anche lui pensava la stessa cosa che pensavo io....

    Finito allenamento eravamo rimasti solo noi quattro in palestra, essendo ormai ora di cena ed eravamo belli distrutti. Dopo essere entrati nello spogliatoio, mi affacciai alla porta e chiesi a Luca se poteva per cortesia venire a vedere una cosa....

    Quando il nero entrò in spogliatoio si mise a ridere di gusto vedendo Marco, completamente nudo, sdraiato per terra sul pavimento lurido mentre Jo gli sfondava la bocca coi suoi 46 sudatissimi e lerci dandoglieli da in piedi, mentre troneggiava su di lui dai suoi oltre 1.90 di altezza.

    "Ho sempre pensato che questo era frocio, fratelli, ma non così tanto ahahahahahah. Mi faccio dare una pulita pure io!" Senza nessuna remora, ovviamente, si avvicinò al piccolo sardo sdraiato per terra, si calciò via le Torsion luride (inondando di puzza animalesca tutto il piccolo spogliatoio), si sedette su una panca e diede i suoi fettoni in bocca al piccolo schiavo frocetto che se li gustò in modo davvero lercio, assaporando quei pezzi di carne nera potente e sporca come se fossero la cosa più buona del mondo.

    Io decisi di avere pietà di Marco, mi avvicinai, completamente nudo, e gli sfregai per un attimo il cazzetto con le ditone lerce dei miei 46 sudatissimi. Lo sfigato sborrò di nuovo come una fontana, tirando fuori dal suo cazzino tanto sperma di schiavo!!!

    Ad un certo punto Luca sentì suonare al suo banco: era arrivato qualcuno. Si rimise le Torsion sui piedoni ormai lavati a saliva dal piccolo sardo schiavo e se ne andò ridacchiando, mentre noi portammo Marco sotto le docce.

    Inutile dire che ci lavammo con piacere, dopo tante ore di sudore e sporco, ma in modo ancora più piacevole perchè Marco, accucciato ai nostri piedi, ci fece dei pompini meravigliosi, bevendosi di nuovo, come aperitivo, le nostre calde sborrate di animali diciannovenni luridi...
     
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  12. schiavo191
         
     
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    continua ti prego
     
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    Non dubitarne...

    Davide e Jo sono ragazzi semplici: vogliono solo sborrare ogni volta che possono!!!!
     
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    Grande continua cosi,lo schiavetto deve essere umilato sempre di più
     
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    Bello.. continua
     
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