Malesfoot - Forum Piedi Maschili

Votes given by Grappling

  1. .
    IMG_20240212_231935
  2. .
    "..."

    Edited by Subpiedi - 11/3/2024, 16:20
  3. .
    Altro scatto delle piante, e qui mi fermo!
  4. .
    Ciao a tutti! Sono un ragazzo di 27 anni, vivo vicinissimo a Torino, automunito per raggiungere tutta la città e città limitrofe. Vado al sodo: mi reputo un bel ragazzo, cerco altrettanto. Se non sono attratto esteticamente, l’interesse a dare e ricevere 👣 viene meno. Sono alto, castano, occhi verdi e molto alla mano! Mi piace dare i piedi specialmente odorosi se dall’altra parte c’è qualcuno che prova piacere nell’annusare (come piace a me), oltre a tutte le altre pratiche sia da sub che da dom (sempre soft). Mi intriga il tickling anche se mai sperimentato, però non sono a corto di svariate esperienze tutto sommato positive. Ho un 44 affusolato, molto lisci e tendono a odorare già dopo una giornatina di lavoro. Non pongo limiti di età, purché appunto ci sia la maggiore età ed esteticamente ci sia feeling. Non cerco relazioni, solo divertimento con gente normale. Mio telegram: -toinfinityandbeyond27- Grazie 👋🏻

    Edited by toinfinityandbeyond - 19/11/2023, 12:11
  5. .
    Ciao! Altri amanti della lotta in Veneto?
  6. .
    Seconda parte.

    ..la giornata a lavoro era stata tremendamente pesante, non facevo altro che pensare a quei messaggi, a quelle sue parole.
    Sapete, era una sensazione davvero strana. Era come se inconsciamente io mi fossi invaghito dei suoi piedi senza mai accorgermi finché la verità mi era stata battuta in faccia. Verità che però non volevo accettare, perché continuavo a dire tra me e me che non era una cosa possibile. Carlo non aveva fatto nulla per spingermi a osservare e scrutare i suoi piedi, eppure….eppure era andata proprio cosi.
    Ripensando a alcuni momenti durante gli allenamenti mi erano tornati alla mente certe situazioni che avevano provocato i le una certa “vibrazione”.
    Ero tanto confuso e teso come altre poche volte in vita mia, tensione che durò fino al momento del mio ingresso in palestra quando, neanche a farlo apposta, la prima persone che mi capitó davanti fu proprio lui.
    “Ciao grandissimo” disse abbracciandomi. Indossava già il suo Gi Bianco e ai piedi calzava le sue ciabatte adidas rosse. No, non ebbi il coraggio di abbassare lo sguardo, ma come ben potete capire il colore era facilmente visibile anche solo con la coda dell’occhio.
    Ricambiando il suo saluto e il suo abbraccio mi senti subito più tranquillo. Pensai che la sera precedente aveva solo avuto voglia di scherzare e riderci sopra, che sicuramente aveva notato qualche mio comportamento strano, ma che, forse qualche birra in più del solito l’aveva portato a scrivermi certe cose.
    Andai nello spogliatoi, mi cambiai e mi diressi nel dojo. Anche quella sera eravamo al completo.
    L’allenamento iniziò e si svolse in maniera tranquilla, non nego che qualche volta un’occhiata a Carlo (..e ai suoi piedi) mi scappava, ma cercavo di farlo con estrema disinvoltura per non dare segnali a lui e al resto del team.
    Quella sera, come tutte dopotutto, l’allenamento sarebbe terminato con una sessione a giro di sparring.
    Tutti, perciò, avrebbero sfidato tutti in mini sessioni di incontro che potevano terminare con la resa di uno dei due atleti oppure con lo “stop” gridato a gran voce dal sensei.
    Le prime sfide andarono anche decisamente bene, come avevo già accennato pur avendo iniziato da poco non potevo dire di cavarmela male, anzi.
    Tocco, per quinto, fronteggiarmi proprio con Carlo. Onestamente sapevo che non potevo avere la ben che minima speranza di schierarlo o forse neanche di metterlo in difficoltà, ma trovarmi dinanzi un’atleta come lui poteva solo che spingermi a migliorare.
    Al “Via” urlato sempre dal Sensei Carlo si fece scappare un sorrisino, mentre io concentrato pensavo come colpirlo.
    Ecco, il mio rimase solo un pensiero perché in pochi secondi mi ritrovai steso sul tatami. Carlo aveva una forza e una rapidità impressionate.
    Una volta messo a terra cercai di divincolarmi dalla leva che stava per andare a chiudere senza naturalmente riuscirci.
    La leva fu chiusa in modo impeccabile non lasciandomi alcuna chance se non quella di battere sul tatami in segno di resa.
    “Bam bam bam” battei 3 volte sul tatami invitandolo perciò ha lasciarmi.
    Carlo allentò la presa ma, improvvisamente, facendo ruotare la sua gamba destra posiziono il piede della gamba stessa a pochi millimetri dalla mia faccia.
    No, non poteva averlo fatto veramente!!!!
    Davanti a me mi ritrovai la pianta (perfetta) del suo piede, era a meno di mezzo centimetro dalla mia faccia. Mosse per un attimo le dita, quasi per cercare di toccarmi. Lo poteva fare eppure il piede rimase sempre a una distanza minima. Ero pietrificato! La mia fortuna fu lo stop che fermó la sessione di lotta.
    Carlo si alzò, mentre io rimasi a terra ancora qualche secondo. Guardandomi dall’alto al basso con fare soddisfatto si lasciò solo a un semplice ma efficace “ops”. E così dicendo si spostò dandomi le spalle per sfidare un nuovo compagno.

    Continua..
  7. .
    Ciao a tutti, ho pensato di iscrivermi al forum per raccontare un’esperienza successa qualche mese fa.
    Giustamente vi chiederete, “E cosa ci fai nella sezione dedicata ai racconti inventati?”. Giusta osservazione.
    Nel racconto che andrò a scrivere, infatti, la situazione realmente accaduta sarà solo una minima parte.
    Ho però deciso di argomentarla visto che in questo periodo, dopo quanto successo, non ho fatto altro che pensare a cosa avrei potuto e dovuto fare.
    Ebbene sì, mi sono pentito di essermi fatto scappare una simile occasione e cercherò di rimediare (non sarà di certo abbastanza) “sfogandomi” nel racconto.
    Premetto che i nomi utilizzati saranno inventati..ma basta chiacchiere, iniziamo ☺️

    Sono Gianluca, ho 29 anni, lavoro come commesso in un negozio di alta moda in centro Milano e sono da sempre un grande sportivo.
    Dal nuoto al ciclismo, dall’atletica fino a qualche presenza anche nel calcio. Insomma, posso dire di aver almeno provato una decina di sport senza mai trovare la mia strada. Da sempre sono anche appassionato di arti marziali, mi sono però sempre e solo limitato a guardare video qua e la senza mai mettermi alla prova.
    La paura di farmi male e magari perdere il lavoro ha sempre prevalso.
    Questo fino a quando, trasferendomi in un appartamento un po’ fuori dal centro (i costi erano davvero troppo elevati per sostenere da solo tutte le spese), finii per essere letteralmente vicini di casa di una palestra, o meglio, un dojo dove si praticava Judo.
    Lo ammetto, tra tutte le arti marziali che nel tempo avevo seguito, questa era quella che meno conoscevo ma al tempo stesso forse quella che per le mie amiche esigenze faceva per me. Un’arte marziale meno cruenta di tante altre, dove si lavora sulla tecnica e sull’aspetto mentale.
    Decisi quindi di informarmi per poi iniziare la mia prima lezione giusto una settimana dopo.
    Entrando in palestra i due sensei mi presentarono al gruppo, composto da uomini e donne di tutte l’età. Si trattava di un gruppo di 10 persone che solo dopo pochi minuti di lezione mi avevano già fatto sentire a mio agio, cosa non scontata per uno timido quanto me.
    Dopo il secondo allenamento venni anche aggiunto al gruppo su whatsapp, gruppo dove oltre a informazioni su allenamenti e cambi orari vari, mi dissero si organizzava di tanto in tanto qualche mangiata tutto insieme, così da rafforzare il legame del team.
    Dopo 4 allenamenti ero sempre più entusiasta della scelta fatta, dirò di più, sembravo davvero portato (anche se lo ammetto, erano più le volte che mi trovavo a terra che in piedi 😂).
    Una sera, tornato a casa stravolto dalla lezione, stavo per sdraiarmi a letto quando vidi un messaggio da parte di Carlo.
    Carlo era uno dei migliori, se non il migliore, della nostra “squadra”, nonostante la giovane età. Il venticinquenne mi aveva colpito fin da subito per le sue abilità e avevo infatti cercato di farmelo subito amico.
    Era sempre molto disponibile e non perdeva mia occasione per darmi preziosi consigli.
    Messaggiammo un po’, anche stavolta era stata gentilissimo nel preoccuparsi di come stava andando il mio percorso da neo judoka e soprattutto come procedeva la mia integrazione nel team.
    Stavo quasi per addormentarmi con il telefono in mano quando se ne uscì con uno strano messaggio:
    - “Gianlu, comunque ti ho beccato sai? Ahah guarda che puoi dirmelo tranquillamente, non ti mangio”
    - “??? Carlo non ti seguo, cosa stai dicendo?😅”
    -“ maddai ahaha pensi sia così ingenuo? È dal primo allenamento che non togli lo sguardo dai miei piedi 🤣”

    Mi alzai di colpo dal letto mettendomi seduto, iniziai quasi a sudare, dentro di me pensai di aver letto male, ma cosa stava dicendo???? Inizia a pensare e ripensare ai miei comportamenti durante i vari allenamenti, più ci pensavo più quasi avvertivo delle fitte allo stomaco.
    Avevo davvero guardato così tanto spesso i suoi piedi? Forse si. Perché l’avevo fatto? Cosa mi stava succedendo?
    Preso quasi dal panico per la figuraccia provai a metterla sul ridere dicendo che seguivo solo attentamente ogni suo passo per prendere dal migliore. “Se la sarà bevuta, pensai?”…

    - “ahaha dai Gianlu, ora vado a letto che si è fatta una certa, ma non preoccuparti, vorrà dire che ti metterò alla prova 😘”

    Risposi alla sua buonanotte quasi fingendo di non aver letto la restante parte del messaggio, mi sdraiai a letto e inizia a pensare e ripensare.
    Il giorno successivo quasi feci fatica a lavorare, avevo il pensiero fisso di quello che mi avrebbe aspettato la sera stessa.
    Cosa intendeva con il mettermi alla prova? Davvero pensava avessi una “cotta” per i suoi piedi? Ma soprattutto, per quale assurdo motivo ero attratto da loro??
    Arrivo finalmente sera, staccai da lavoro, passai da casa a prendere il borsone e mi diressi nella via parallela per raggiungere il dojo.

    Continua…
7 replies since 8/7/2020
.