| Siccome siamo sotto Natale, è pure il tuo compleanno e so che ci tenevi, ti dedico allora questa recensione, caro slavece 😊 !
Cari utenti del forum. Appena ne avrò la conferma pubblicherò anche un altro incontro avvenuto addietro di questo.
Avevo notato, quasi per sbaglio, di un utente che in un vecchio commento, se non erro, aveva scritto di essere salito nella mia città, per iniziare l'università: il suo nome è slavece.
Non racconterei, per freschezza di memoria, di come fosse cominciata la nostra amicizia. Ero ancora seccato dei bidonari e dei "silenziosi" nonostante l'ultimo incontro, però da subito l'utente mi sembrava veramente un bravo ragazzo. Gentile, simpatico, solare. Un po' lento a rispondere, forse. Ma dico questo perché con lui ho passato una bellissima esperienza.
Perché oltre questo ed il fatto che fosse più giovane, la cosa più importante di tutte è che era affamato. Oh sì. Aveva proprio voglia di piedi, e magari pure dei miei. Era da un po' che non leccasse o non succhiasse un bel pisel.lo, quindi la fortuna una volta tanto ci ha baciato ad entrambi.
Casa casualmente libera, appena lo so gli scrivo, e nonostante il ritardo arriva nel luogo indicato. È un ragazzo giovane, ben tenuto, ed aveva una pelle liscissima. Adatta per farvici scodellare i piedi sopra. È stato il mio primo pensiero quando è entrato in casa. Gentilissimo, educato, fin troppo timido. Ma aveva un desiderio di piedi che non potevo non fargli sfogare.
Lo portai in canera da letto, dopo una breve presentazione, già continuata con serenità e quasi ironia, finché salgo sul mio letto. I suoi occhi stanno già abbassandosi, dove so già, così lo sorprendo mettendogli in faccia i miei piedi. Già voleva leccarli, ma subito li ritraggo:
"No! Prima annusali per bene"
Se li spiattella dolcemente sulla faccia. Sento il suo respiro che scorre tra le dita dei miei piedi, le sue mani che mi reggono le caviglie. Lo schiaccio contro il muro con forza, passa il naso tra le dita.gli allontano i piedi: "guardali, senza fare niente".
Rimane fisso, i suoi occhi tremano dal desiderio di toccare quei piedi con la sua lingua.
"Qualche bacino adesso..."
Comincia a baciarli, prima solo di punta, poi a limonarli con passione. Non li stava leccando, li stava letteralmente limonando. Come si bacerebbe un amante.
Mentre glieli struscio sulla faccia:
"Fa freddo.." "Non ti preoccupare, te li scaldo io adesso"
Senza aggiungere altro, apre la bocca. E comincia a succhiare il mio alluce. L'illice. Il trillice. Pondolo e mellino insieme. La pianta viene percorsa avidamente con la lingua. Era il suo sogno. Leccava, succhiava, dopodiché gli ordino di mettersi tutte le dita in bocca, per farglela "aprire di più". Spingo dentro, poi cambio piede, mentre la lingua gli esce. Gli scorro i piedi sulla lingua tenuta poi ferma. Gliela tiro con le dita, che fanno rumore sfregando tra di loro con la saliva che scorre in mezzo. Comincio a sistemarmi sul letto, lui si inginocchia e continua il lavoro di adorazione. La sua faccia giace lateralmente in fondo al materasso per leccarmi un piede, mentre l'altro le sta sopra per farlo sentire al sicuro. Ormai la puzza di piedi era già stata tutta succhiata da quella piccola boccuccia.
Lo schiaffeggio. Gli sfrego la testa. Dopodiché si distende vicino al letto e, sedutomi, continuo a porgergli i miei piedi dall'alto.
La lingua continua a scorrere, ormai i miei piedi diventano freddi. È tempo di fargli leccare qualcosaltro.
Così, felice, si alza, ed abbassandomi le braghe se lo mette in bocca, ancora dormiente. È stato il pompino più bello che mi avessero mai fatto. Quella lingua, quella bocca calda... sì, questo schiavo vive proprio per me.
"Succhia"
"Sì padrone"
Quello poi si sveglia, finché la testa si infila tutta su di esso. Succhiando fa proprio quei rumori molto sporchi. Temevo per l'integrità del mio scettro dalla tanta fame che aveva. Ha succhiato. Ha leccato. Ha sbaciucchiato. Ha ingoiato il mio ***** per un periodo inpercettibilmente bello. Sì, sei proprio la mia cagnetta, come desideravi tanto.
"Fuori la lingua, adesso andiamo in fondo in fondo"
Il mio ***** sparisce nella sua testa: è costretto ad alzare il capo per farcelo stare dentro. Soffoca. Lo tiro fuori.
"Succhia le palle adesso, vai"
Mentre si avvicina comincio a martellargli la faccia con il *****. Una delle sue mani scendeva a massaggiarmi il piede, con l'altra mi accarezzava il pube. Sorride mentre gli martello l'occhio socchiuso. È felice, apprezza.
Succhia le palle, mi lecca la cappella. Purtroppo non la vuole la mia sborra in bocca ancora. Quindi continua a leccarmi le palle, mentre finalmente vengo copioso (peccato, avrei voluto tanto mettergli incinta la testa).
Da lì, mi alzo, mi avvicino alla scrivania, mentre lui si mette sotto, e continua a leccare i miei piedi per un'altra ora buona. Senza bere. Non serve dire che ho sborrato anche una seconda volta.
Dopo sarebbe dovuto andarsene, mentre la casa non sarebbe stata a breve più libera.
Ci sono stati un paio di incomprensioni, come tutti. Ma bisogna ricordarsi che questo è solo un sito per divertirsi, dove c'è chi prova, e c'è chi ritorna. Ed infatti a breve ci sarà un nuovo incontro, e lui lo sa bene. Eccome se lo sa, il mio schiavetto 😉
Edited by Bruco234 - 3/12/2018, 22:35 |
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