CITAZIONE (Billy Smile @ 8/10/2023, 22:51)
Da ragazzino ricordo che mi sentivo inferiore a tutti i miei coetanei, soprattutto se erano considerati più popolari e belli di me. Specialmente alcuni, li ammiravo come delle divinità. A un certo punto cominciai a fantasticare sul fatto che a loro puzzassero i piedi, e che se fosse stato vero significava che erano anche loro dei banalissimi umani come me. Penso che inconsciamente significasse provare a me stesso che non erano migliori di me, e la cosa mi provocava eccitazione. Infatti, da sempre, scoprire che a un ragazzo che, per qualche motivo è degno della mia ammirazione, puzzano i piedi è la rivelazione più eccitante che ci sia.
Ho scoperto di essere un po’ atipico, nel senso che in realtà la sottomissione per me significa mettere l’altro nella condizione di rendersi conto di questa verità e magari farlo sentire a disagio mentre gli annuso i piedi, piuttosto che sottopormi ai suoi voleri come normalmente si fa.
In generale poi vedo il master come una figura debole, con un’autostima fragile che cerca di rinvigorire il proprio ego (quindi il falso sé, la falsa autostima) in modo patetico imponendosi sugli altri, e quindi lo accontento come si fa con un bambino che vuole una caramella e questo gesto mi fa sentire più forte, risoluto e superiore di lui... perciò mi eccita.
(Ho fatto 5 anni di psicoterapia)